La vita di san Pascasio diacono è narrata da papa Gregorio I (Magno) nei suoi «dialoghi» (Dialoghi Lib. 4 Gap 40) (cfr. anche Pompeo Sarnelli, «Specchio del clero secolare»). È una storia singolare in quanto tratta di un diacono santo ancorché scismatico, in quanto sostenitore di un antipapa (Lorenzo) contro il legittimo papa Simmaco (+ 514). Questo diacono, come narra papa Gregorio, era uomo di: «santità grande, vigilantissimo elemosiniero, grandissimo amatore de poveri e disprezzatore della persona sua ... il quale già compose molti libri di molto buona e santa dottrina intorno allo Spirito Santo» (gli vengono attribuiti due libri sullo Spirito Santo contro 1'eresia di Macedonio - + 362). Pur essendo finito al purgatorio dopo la sua morte avrebbe ottenuto il miracolo di guarire un indemoniato (tramite il semplice contatto con la sua dalmatica). La sua anima sarebbe poi stata liberata grazie alle preghiere di intercessione del santo vescovo Germano di Capua (+ 540). Questi, sofferente per alcune malattie (reumatiche?), avrebbe incontrato l'anima di Pascasio nelle terme di Agnano (Pisa); l'anima del defunto, dopo aver raccontato la sua vita ed il motivo per cui si trovava in purgatorio, avrebbe chiesto al vescovo di pregare per la sua liberazione: «Udito questo, Germano, huomo di Dio, havendogli compassione tornato a casa si pose in oratione pregando Dio per lui molto santamente. E di là a pochi giorni ritornando a bagnarsi cercando di Paschasio non lo vide ne ve lo trovò altrimenti. E questo gli intervenne perché egli non havea peccato per malizia ma per errore ed ignoranza e però meritò il purgatorio dopo la morte sua ben vero questo che quando egli era in vita fu così liberale nelle limosine che dipoi ottenne da Dio ch'egli potesse meritare misericordia e gli fosse perdonato quando egli non poteva più operare ne fare elemosine».
Il martirologio romano del Baroni0 riporta la sua memoria al 31 di maggio. (ldn)