Un'antichissima tradizione vuole che Ilario, vescovo di Aquileia (Udine), e il suo diacono Taziano siano stati decapitati insieme ai laici Felice, Largo e Dionigi, ai tempi dell'imperatore Numeriano (254-284), il 16 marzo 284. Ad Ilario fu quasi subito dedicato un martyrium ottagonale, sorto probabilmente nel secolo IV entro le mura cittadine. Alla fine del secolo VI, per timore dei Longobardi, il patriarca Paolo si rifugiò a Grado (Gorizia), portandovi i corpi di vari martiri, compresi quelli di Ilario e Taziano.
I due santi furono (e sono) molto venerati nell'area. A Gorizia era loro dedicata una piccola chiesa, documentata già all'inizio del secolo XIII: ampliata, divenne chiesa parrocchiale della città verso il 1460 e quando fu soppresso il Patriarcato d'Aquileia (1751), fu eretta cattedrale dell'arcidiocesi metropolitana allora costituita. Gli stessi martiri sono venerati come patroni principali della città di Gorizia. (lb)