diac. Fortunato di Aquileia
Santo - Martire
* Aquileia (Udine), ?
† Aquilieia, 70
Ricorrenza: 12 luglio

II diacono Fortunato, insieme al suo vescovo Ermagora, o Ermacora, costituiscono i cosiddetti «protomartiri» di Aquileia. La loro storia è legata in modo strettissimo a quella dell'evangelista Marco, inviato da san Pietro ad annunciare il Vangelo nei territori dell'attuale Italia nord-orientale, Austria, Istria, Slovenia. Marco, dopo aver compiuto con successo la sua missione - confermata anche dall'opera miracolosa dello Spirito Santo -, ritornò a Roma con Ermacora, perché questi fosse consacrato vescovo dallo stesso san Pietro e così la Chiesa fosse resa stabile in quelle terre.
Rientrato in patria da vescovo, Ermacora si prodigò nel sostenere la giovane fede del suo popolo e ordinò numerosi sacerdoti e diaconi, tra i quali Fortunato. Questa sua cura pastorale e missionaria fu mal vista dai sacerdoti pagani di quelle terre, che vedevano sottrarsi i fedeli dalla nuova religione. L'insediamento del nuovo governatore, Sebaste, desideroso di mettersi in luce a Roma con la sua attività di solerte funzionario, suggerì ai sacerdoti pagani il modo per eliminare il pericoloso Ermacora e stroncare la nuova religione, denunciandolo come seduttore del popolo e immorale.
Ermacora, incarcerato, nominò suo successore il diacono Fortunato e, ancorché torturato e impossibilitato a muoversi, ottenne numerosi miracoli di guarigione. Grazie all'aiuto del carceriere Ponziano, convertifosi dalle parole e dall'esempio del vescovo, molti aquileiesi poterono recarsi di nascosto presso il carcere e ascoltare la sua predicazione, colpiti dal profumo dolcissimo che emanava dalla sua cella. Il governatore rimase per alcuni giorni indeciso sul da larsi, a motivo del moto di popolo che stava verificandosi intorno alla figura del vescovo e per le notizie dei miracoli avvenuti; tuttavia, sollecitato dai sacerdoti pagani, decise di chiudere la partita facendo decapitare Ermacora insieme a Fortunato. Per evitare disordini, diede disposizioni che la condanna fosse eseguita di nascosto, in carcere e di notte. Era il 12 luglio del 70.
I corpi dei due santi furono piamente composti dai cristiani in un cimitero appena fuori la città. Le loro tombe divennero subito mèta di pellegrinaggio da tutta la regione, a motivo dei miracoli che continuavano ad avvenire per loro intercessione.
Fortunato di Aquileia è patrono della Regione Friuli-Venezia Giulia, delle arcidiocesi di Gorizia, Udine, Lubiana (Slovenia) e di numerose città italiane, slovene, istriane, austriache. (ldn)

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