diac. Giovanni Cassiano
Santo
* ?, 360 ?
† Marsiglia (Francia) ? 435
Ricorrenza: 23 luglio

Molte notizie su di lui sono incerte. Sembra sia nato attorno all'anno 360, nella Dobrugia, regione dell'odierna Romania, ma si indicano anche la Russia, o la Siria, o la Provenza, dove è morto. Di certo, proveniva da una famiglia benestante, fece buoni studi e a circa vent'anni era a Gerusalemme, come monaco, dove rifiutò altri gradi e titoli. Più tardi condusse vita eremita nel deserto egiziano, con il confratello Germano. A circa quarantanni, era a Costaminopoli, capitale dell'Impcro romano d'Oriente (sul trono c'era Arcadio, morto nel 408). Lì, Cassiano divenne collaboratore del patriarca Giovanni Crisostomo, che forzando la sua volontà lo ordinò diacono (e, secondo alcuni, anche sacerdote).
Poi raggiunse Roma, dove nel 410 fu testimone del saccheggio della città da parte dei Visigoti di Alarico. Cinque anni dopo si stabilì a Marsiglia, in Gallia, su richiesta del vescovo locale, Procolo. Cassiano riprese la vita monastica ed insieme alla piccola comunità formatasi intorno a lui, fondò un monastero femminile e uno maschile, dedicato a san Vittore, proprio sul luogo dove sarebbero stati sepolti questo ed altri martiri marsigliesi. Per inciso, il monastero maschile fu famoso per secoli in tutta la Provenza; uno dei suoi abati, Guglielmo de Grimoard, nel 1362 fu eletto papa con il nome di Urbano II; il declino del monastero iniziò nel secolo XV; il convento (fortunatamente non la chiesa) fu distrutto durante la Rivoluzione francese.
Attorno all'anno 417, su richiesta di Castore, vescovo di Apt, Giovanni Cassiano scrisse De institutis coenobiorum, che insieme alle sue «conferenze» propone la sua esperienza monastica. Se da un lato Giovanni Cassiano fu di fondamentale importanza per il monachesimo occidentale prima della regola di san Benedetto, dall'altro fu assai rigorista, perché per lui soltanto il monaco è imitatore perfetto di Cristo (l'affermazione sarà poi respinta, altrimenti i cristiani non monaci sarebbero «imperfetti»). Questo suo atteggiamento si può spiegare con la decisione dell'imperatore Teodosio (+ 395) di rendere il cristianesimo religione di Stato, quindi obbligatoria, con il risultato che le chiese erano frequentate anche da cristiani tali per obbligo o per paura.
Cassiano morì nell'anno 435 e fu subito venerato come santo. La Chiesa di Marsiglia lo festeggia il 23 luglio, ma la Chiesa ortodossa il 29 luglio. (lb)

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