PINEROLO

Chiesa Cattolica
in Italia

PINEROLO  Diac.Perm.  05/05/2018    La samaritana

LA SAMARITANA
"Signore, dammi quest'acqua!"
(Gv 4,1-30)

BRUTTI INCONTRI. Questa pagina ci narra la cosa più normale che potesse accadere nella Palestina di quel tempo: nell'ora più calda del giorno Gesù, in cammino, ha sete e si avvicina ad un pozzo per bere. Lì incontra una donna, samaritana (9). Non avrebbe potuto incontrare una persona peggiore!:
- è donna, decisamente poco considerate nella cultura di quel tempo. E poi era sconveniente che un Rabbì si intrattenesse con una donna (ecco perché la meraviglia dei discepoli – 27);
- è convivente, dalla vita morale non certo esemplare se aveva già passato cinque mariti e quello attuale non era suo marito;
- è samaritana: popolo eretico, staccatosi dai Giudei, con un loro Pentateuco, un loro tempio, un loro Dio (Jahvè + altri cinque baalim). I rapporti Giudei/Samaritani erano molto tesi, un po' come quelli di una volta tra cattolici e valdesi (e come barbèt era titolo offensivo, così lo era samaritano – 8,48!).
Gesù butta all'aria ogni schema e convenzione e va a cercare proprio il peggio. Lui non crea delle caste, non distingue i buoni dai cattivi... (cfr. certi nostri ambienti parrocchiali un po' chiusi).
E proprio da quella persona su cui nessuno avrebbe scommesso cinque centesimi viene la risposta più positiva a Cristo. Così per quella donna è "mezzogiorno" (v.6): il sole splende alto nella sua vita.

UN DIO CHE CERCA l'uomo. Ma quello che poteva essere un banale episodio di vita quotidiana si carica di un significato ben più profondo. È una storia d'amore. Cristo si fa conoscere a una donna, per intessere con lei un rapporto sponsale.
+ E che sia una storia d'amore lo si capisce subito dal pozzo!: "Gesù sedeva presso il pozzo" (6). Oggi i giovani vanno a cercare la fidanzata in discoteca, i più bravi all'Oratorio; nella Palestina di un tempo si andava al pozzo, perché era compito delle ragazze andare a prendere l'acqua (v. Isacco/Rebecca; Giacobbe/Rachele; Mosè/Zippora). Gesù sta cercando moglie, e in questa Samaritana c'è raffigurata tutta la Chiesa e l'umanità che Dio, in Cristo, va a cercare per prendere in sposa.
--> Ognuno ha avuto, nella sua vita, un pozzo presso cui il Cristo lo stava aspettando (un corso di esercizi, un sacerdote o una comunità, una crisi esistenziale, un lutto...).

+ Non la incontra per caso, la va a cercare! Lo si capisce fin dall'inizio: vuole andare dalla Giudea in Galilea, e "doveva perciò attraversare la Samaria" (3). Non è vero! Di solito la strada più sicura è quella lungo il Giordano. E allora quel "doveva" indica una necessità di cuore" più che geografica.
--> Siamo anche noi, come Gesù, irresistibilmente spinti ad andare fuori dai percorsi abituali, ad attraversare territori dello Spirito giudicati spuri, per cercare quelli che in chiesa non vengono?

+ Capiamo adesso anche perché Gesù è "affaticato per il viaggio" (6). È la fatica del caldo, la fatica del cammino: è soprattutto la fatica di cercarci! È vero, siamo anche noi a cercarlo, ma il viaggio più lungo è il suo. Dio ha cominciato a cercare l'uomo sin dai primi giorni della storia: "Adamo, dove sei?", una ricerca insonne che ha attraversato tutta la storia, finché ci ha trovati sulla croce: «Cristo, con la sua onnipotenza ci ha creati, con la sua debolezza ci ha cercati» (Agostino).
--> Saperci cercati!!

UN DIO CHE CHIEDE all'uomo. Trovata la donna, Gesù (come ogni ragazzo che fa il filo a una ragazza) si fa conoscere poco alla volta, e lo fa prendendo spunto dalla vita concreta della samaritana, sfruttando immagini e realtà a lei ben note, ma dandogli un significato nuovo: l'acqua, il marito, il tempio.
Il punto di partenza è la SETE: "Dammi da bere" (7). Domanda improbabile, che infatti suscita la meraviglia della donna: "Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me che sono una donna samaritana?!" (9). Forse la donna subodora aria di corteggiamento. Del resto era una che di corteggiamenti ne aveva ben conosciuti nella sua vita. Ma aveva conosciuto anche l'inaridimento: cinque matrimoni falliti alle spalle. Storia, la sua, di un'anfora vuota. Aveva conosciuto questo andare, avanti e indietro, al pozzo, il pozzo dell'acqua ma anche quello dell'amore: mai trovato qualcosa che la dissetasse veramente!

+ È molto importante questo chiedere da parte di Gesù: Lui, che vuol offrire se stesso come sposo, che ha grandi cose da donare... comincia col chiedere! È una finezza psicologica (cfr. Abbè Pierre), ma è anche la logica di Dio: Dio, l'Onnipotente, per salvare l'uomo e unirlo a sé si fa debole, bisognoso; Cristo, Figlio di Dio e Dio Lui stesso, chiede da bere! Sì, Gesù ha davvero sete, ma non tanto di quell'acqua del pozzo: ha sete dell'amore di quella donna!
--> Gesù sembra che chieda, ma vuol solo dare. Chiede dell'acqua, ma vuol dare se stesso. Quando ci sembra troppo esigente nel chiedere, è perché non abbiamo ancora capito che è invece solo troppo generoso nel dare. Davanti a Lui noi abbiamo solo da ricevere. Quanti doni, se solo ci aprissimo di più alla grazia e ponessimo meno resistenze!

UN DIO CHE DONA all'uomo: un'altra acqua
- La donna non ha capito che deve chiedere, che davanti a Dio non abbiamo nulla da dare, nemmeno un po' di acqua, ma abbiamo solo da ricevere, e perciò da chiedere. Gesù cerca di farle capire: "Guarda che non sei tu quella che può dare da bere a me, ma sono io che posso dissetare te!";
- la donna non ha capito che cosa chiedere e perciò risponde "dammi di quest'acqua" (v.15) materiale, che disseta.
Ma non è quella la sete che conta, né è quella l'acqua che davvero disseta nella vita. C'è un'altra sete, più importante, quella che Gesù vuole suscitare dentro la Samaritana e che poi vuole saziare con un'altra acqua, quella viva, quella che disseta il cuore.

+ Gesù allora le dice: Chiedi il dono di Dio, e chiedilo a Me: "Se tu conoscessi il DONO DI DIO, e chi è COLUI che ti dice... tu stessa avresti chiesto a Lui, ed egli ti avrebbe dato ACQUA VIVA" (10).
Il "dono di Dio", al presente, è il Cristo! ("Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo Figlio unigenito" - 3,16). Non chiedere delle cose a Dio, ma chiedigli il Cristo. Se tu capissi che ce l'hai lì davanti, non te lo lasceresti scappare, questo dono!
Ma l'acqua viva donata al futuro (l'acqua che io gli darò - 14), alla Samaritana ma anche a noi, è lo Spirito (cfr. 7,37-39). I due doni sono collegati, perché l'azione dello Spirito è quella di far dimorare in noi il Cristo: "Egli non parlerà da sé... ma prenderà del mio e ve l'annunzierà" (16,13-14).
--> Facciamo nostra la preghiera della samaritana, ma pensando bene cosa chiediamo: "Signore, dammi di quest'acqua" (15), Signore, dammi Te stesso e il Tuo Spirito.

+ La donna però non ha ancora capito chi gli sta davanti, e allora Gesù glielo dice in altro modo: "Va a chiamare tuo marito";... "non ho marito"(16ss.). La donna prende coscienza di non aver ancora trovato l'uomo del suo amore, quello che gli riempie la vita. E Gesù le sta dicendo: sono io l'oggetto del tuo amore, il tuo sposo; hai avuto 5 mariti + 1= 6 (imperfezione!), ora hai davanti il 7° uomo (numero perfetto): è questo tuo marito.
--> Siamo sicuri di non avere qualche marito di troppo, con cui spartiamo il nostro amore che dovrebbe essere tutto per Gesù? Siamo sicuri di non avere tra i piedi qualche idolo di troppo?

UN DIO CHE CERCA ADORATORI. La donna ormai è presa alle strette, si sente braccata, e tenta un'ultima via di fuga, prima di arrendersi: "parliamo un po' di teologia!" (20-26).
--> A volte certi corsi biblici, o conferenze tanto interessanti, certe interminabili discussioni nei nostri consigli pastorali, su temi "importantissimi" di pastorale, possono nascondere un tentativo di fuga, un modo per appagare certe esigenze intellettuali, ma evitare di mettere in discussione la propria vita.

+ Ma quella via di fuga Gesù la trasforma in un altro passo avanti nel cammino di fede della Samaritana, cioè nella scoperta di Gesù. Da un problema materiale (l'acqua da bere), a uno personale/familiare (il marito), al problema religioso che riguarda tutto il suo popolo : il rapporto con Dio. Come a dire: "per riempire la tua vita non basta l'acqua di un pozzo, non basta neppure l'amore di un uomo; ci vuole Dio!". Siamo al cuore della rivelazione e al cuore dell'esistenza umana.

+ Domanda: "dove si deve adorare? Sul nostro Garizim o sul vostro Sion?"
Risposta: "il Padre lo si adora nello Spirito e nella verità". Gesù le rivela che Dio è Padre e poi qual è il luogo in cui adorarlo, incontrarlo:
- In Spirito, Spirito Santo: la preghiera/adorazione è quella suscitata nel cuore dei credenti dallo Spirito ("lo Spirito stesso intercede con noi con gemiti inesprimibili" – Rm 8).
Questa preghiera suscitata nel cuore dallo Spirito è come l'acqua corrente, l'acqua viva: "un'acqua viva mormora dentro di me, e mi dice: vieni al Padre" (Ignazio, Ai Romani)
- Nella verità: "io sono la via, la verità e la vita" (14,6). Il Padre lo si prega "in Cristo", in unione intima con lui. Del resto lo Spirito non fa che "guidarci alla Verità tutta intera" (16,...).
Lo Spirito e il Cristo sono il luogo, il tempio, in cui si incontra e si adora il Padre.

UN DIO CHE PARLA all'uomo: finalmente il Messia! Gesù alla donna, che le dice: "So che deve venire il Messia, chiamato Cristo" (25), risponde: "Sono io che parlo con te" (26). Qui c'è il Messia, e non è uno che ti giudica, ma uno che ti parla. E questa è una "buona notizia". Il Vangelo non è una parola che ti svergogna o ti condanna, ma una parola che ti interpreta, che ti aiuta a toglierti tutte le maschere che ti sei messo addosso per apparire più bello, che ti fa conoscere chi sei e poi ti fa conoscere chi è Lui. La donna incomincia ora ad intuire dove attingere l'acqua viva.
--> Noi abbiamo tutti i giorni a disposizione un pozzo cui attingere l'acqua che disseta, cui andare per vivere un incontro d'amore con il Signore Gesù: la Parola di Dio! Quando ci sediamo assetati per bere al pozzo delle Scritture, possiamo scoprire che c'è Qualcuno che si siede lì accanto a noi e ci dice: "Sono Io che ti parlo!" (26).

CONCLUSIONE.
+ Nel breve spazio di un pomeriggio, Gesù porta questa donna dall'abisso del peccato (5 mariti + 1) all'incontro con Sé, alla comunione con Sé e anche alla missione. Se ne era arrivata con la sua anfora vuota, se ne va abbandonandola lì (28): ha trovato di meglio!
C'è in sintesi il cammino della fede, fatto di tappe, in cui matura il rapporto con Cristo: prima era solo uno che poteva soddisfare i suoi bisogni materiali (l'acqua e la sete); poi uno che poteva appagare il suo desiderio di amore (il marito); infine uno che può dissetare la sua sete di Dio, perché le insegna ad adorare, a mettersi cioè davanti a Dio in un atteggiamento totalmente gratuito, e non per soddisfare i propri bisogni (è la stessa logica alla base di un vero amore tra un uomo e una donna!).
Ecco perché, crescendo la fede, cambia progressivamente anche il modo in cui viene chiamato Gesù: "Giudeo" (9); "più grande del nostro padre Giacobbe" (12); "un profeta" (19); "il Messia" (25-26.29); "il salvatore del mondo" (42).

+ Ma il cammino non è così lineare, la risposta non così immediata (per lei e per noi). L'incomprensione e le resistenze della Samaritana dicono il suo tentativo di nascondersi. «La Samaritana è una persona che si nasconde:
dagli altri, tanto è vero che va al pozzo nell'ora in cui non ci andava mai nessuno, l'ora più calda del giorno, per non essere vista e fatta oggetto di giudizi;
da se stessa, perché cerca di trasferire il discorso su questioni grandi, oggettive (il luogo dell'adorazione di Dio), in modo da non essere lei al centro;
dalla sua storia, perché dice una mezza verità sul suo passato: "Non ho marito".
Gesù la libera progressivamente e con delicatezza dalle sue maschere» (B. Forte).
--> Come le nostre risposte stentate alle proposte di Dio: risposte spesso date a metà, con fatica... C'è spesso il tentativo di fuggire, di fronte a uno che mette alle strette la tua vita, che la vuole occupare sempre di più. Sono tutte scappatoie, per non voler incontrare la persona di Cristo, per non arrendersi e accogliere "il dono" che Egli ci vuol fare.


--> Di cosa sono assetato?
--> Posso dire di avere già vissuto il mio incontro d'amore col Cristo?
--> So arrendermi alle proposte di Dio, senza svicolare, senza porre resistenza?

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