PINEROLO

Chiesa Cattolica
in Italia

PINEROLO  Diac.Perm.  05/10/2019    Un incontro fiducioso e amoroso

Un incontro fiducioso e amoroso
La samaritana

Pra d' Mill, 5 ottobre 2019
Meditazione di Mons. Derio Olivero


Premessa generale.

+ nelle relazioni è fondamentale la fiducia.
+ adulto: colui che conosce i limiti della vita e ci crede ancora (testimone della fiducia)
+ lodare, ringraziare, benedire - invidiare, brontolare (imporre, tenere per sé), maledire
+ Gesù Cristo uomo di fiducia (crede in noi, loda, ringrazia benedice)
In un momento in cui l'unica certezza sembra essere quella che non vi siano certezze. Il problema urgente diventa rintracciare le risorse disponibili per attivare una fiducia che si mostri effettivamente fondata, senza degenerare né in un fideismo ottuso né in una supponenza autoreferenziale. Sotto questo profilio, la 'fede' si propone oggi come la questione antropologica per eccellenza, sia sul piano individuale, sia sul piano collettivo: una fede che consenta di continuare o ricominciare a dare credito alla vita prima ancora che a Dio. O se preferiamo: una fede che può giungere a dar credito a Dio solo a condizione che emerga come questo consenta di dare pienamente credito alla vita" (D.ALBARELLO, A misura d'uomo. La salvezza per la città. p.141).

+ Nella storia: tempo e corpo
    Tempo: ci vuole tempo, nella provvisorietà per giungere ogni giorno a scegliere-desiderare la vita, scegliere-desiderare una relazione.
      Corpo: i sentimenti, le paure, le fatiche, la salute...

Premessa al brano della samaritana:

Due simboli importanti: La città di Sichem (Sicar) e il pozzo
+ Sichem è un luogo carico di storia: Abramo si ferma dopo il suo lungo viaggio e lì Dio gli dice: "Ti dono questa terra"; Giacobbe riabbraccia suo fratello Esaù. Dopo tutto il cammino nel deserto e le lotte di conquista il popolo si trova a Sichem e Dio dona loro la terra: "Vi diedi una terra, che voi non avevate lavorata, e abitate in città, che voi non avete costruite, e mangiate i frutti delle vigne e degli oliveti, che non avete piantati" (Gs 24,13). In una parola, Sichem è un luogo carico di ricordi di gratitudine: grazie per la terra, per il fratello ritrovato, per una promessa realizzata.
+ Pozzo: è il luogo dove avvenivano gli incontri, in particolare gli incontri amorosi (lì gli uomini "trovavano moglie"). Si va lì con il pretesto di incontrare "lei". Il pozzo ricorderà il "posto" dove ci siamo incontrati. Dunque luogo dove "lei appare", luogo dell'innamoramento, dello stupore.
Acqua: fa rinascere, ridona vita, rigenera.

Lettura

-> "Doveva passare di là": è il pretesto dell'innamorato che "deve passare proprio in quella discoteca"; è l'espressione di chi "non sta nella pelle" per una cosa ("devo" andare a vedere la partita). Immagine di un Dio che "sta dietro a questa donna". Il "pretesto" si coglie bene nella domanda "Dammi da bere": classico modo per "attaccare bottone": non interessa tanto l'acqua, ma lei!
-> "Sedeva presso il pozzo": Gesù nuovo pozzo (un Dio vitale, oasi); Gesù assetato (Un Dio discreto). -> "Era mezzogiorno": la donna viene in un'ora deserta, perché si vergogna, ha un tormento dentro, ha sete grande.
-> "Dammi da bere": Gesù "rompe l'anima". Ha una pretesa: incontrare lei, entrare nella sua vita. Per cosa? Per condurre lei alla vita (pozzo). Non vuole stare a distanza, da educato "vicino di casa", ma vuole costruire un'altra relazione.
-> "Come mai tu...": La samaritana risponde "in tono diretto", non con un freddo linguaggio educato. Risponde con stupore e con interesse al dialogo.
-> "Se conoscessi...": stuzzica la curiosità della donna. Si propone.
-> "Tu non hai un mezzo...": tra stupore e ironia. Mi interessi, ma mi sembri troppo poco: è la nostra tipica considerazione di Dio: lo consideriamo piccola cosa, incapace dentro le vicende umane.
-> "Acqua viva...": Gesù "spara" ancora di più. Egli è acqua per vincere il "monotono" fluire dei nostri giorni, dei nostri affetti. Acqua che al centro delle nostre vicende disseta i nostri desideri. -> "Dammi di quest'acqua":
   * Si passa dalla richiesta di "sapere" alla richiesta di "avere".
   * Aspetto negativo: la donna intende Gesù come uno "da usare" (vedi i nostri rapporti interessati)
   * Aspetto positivo: inizia a dimostrarsi "disponibile"; osa dire: "Ho bisogno di te".
-> "Va' a chiamare tuo marito...": Gesù scende nel cuore. "6" dice la mancanza, l'imperfezione, la ricerca. La donna non scappa da questa "intrusione", lascia uno spazio di dialogo sulle "proprie vicende personali".
-> "Hai detto bene": Il Signore riconosce il bene nella donna, gli aspetti positivi.
-> "Vedo che sei profeta": inizia lo stupore. Dio ti conosce, anzi "Rivela te a te stesso". Dice la verità di te.
-> "Sono io": stupore al massimo. Cade la brocca (che sembrava la cosa più importante). Riparte la vita (non ha più paura degli altri).
-> "Ho incontrato un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto...": ho incontrato "qualcuno"; che ha "capito" la mia vita e mi ha aiutato a capirla. Uno sguardo buono e che mi ha aperto una speranza. Uno sguardo che mi stupisce e mi lascia senza parole, con una domanda in cuore, una curiosità: "Che sia lui quello che fa per me?".

Meditazione

* La nostra storia come una storia di gratitudine. (Quanti "grazie" dovremmo scrivere nella nostra biografìa fino ad oggi).
* Gesù è uno che ci sta dietro, qualunque sia la nostra situazione. Ogni giorno Lui "deve passare di qui". Prima o poi ci "sbattiamo contro". Il suo amore folle sta prima dei nostri peccati, delle nostre paure, del nostro sospetto. Lui, come tutti gli innamorati, vuole entrare nella nostra vita, non possiamo trattarlo da buon vicino di casa.
* Lo stupore è una buona strada per imparare a credere. La samaritana è giunta alla fede passando attraverso varie fasi di stupore.
* Il Signore rivela noi a noi stessi. Vale la pena lasciarlo entrare nelle nostre vicende, anche quelle che riteniamo più private. Ecco l'importanza di raccontarci a Lui, di interrogarlo sulle nostre faccende.
* Gesù è acqua per la nostra sete, per vincere l'eterno ritorno dei giorni (tempo sempre uguale, noioso...). Ritornare ogni giorno alle stesse occupazioni, senza trovarne più senso e gusto. Cambiare sei volte marito senza mai trovare "un amore". E' il rischio dei nostri giorni. Storie da spremere, da usare.


Meditazione rispetto al tema delle relazioni:

* Avere tempo per l'altro
* Dar fiducia all'altro (l'altro merita; occorre apprezzare i suoi aspetti positivi).
* Ascoltare davvero (l'altro ha le sue ragioni, l'altro ha delle ferite, l'altro ha delle attese).
* Incontrare l'altro con affetto, in un contesto amoroso.
* Non giudicare
* Non spaventarsi della difficoltà nel capirsi (incomprensioni, malintesi...).
* Offrire il meglio di sé (se conoscessi...).
* Non passare solo idee, ma passare se stessi.
* Lavorare per aprire un futuro all'altro.
* Sempre partendo dalla certezza che l'altro è "amato da Dio".
* Sempre partendo dalla certezza che "Dio sta lavorando" per farci incontrare.

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