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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              Genesi 21  | 
          
      [1] Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva
      promesso.
      
      [2] Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel
      tempo che Dio aveva fissato.
      
      [3] Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva
      partorito.
      
      [4] Abramo circoncise suo figlio Isacco, quando questi ebbe otto giorni,
      come Dio gli aveva comandato.
      
      [5] Abramo aveva cento anni, quando gli nacque il figlio Isacco.
      
      [6] Allora Sara disse: "Motivo di lieto riso mi ha dato Dio: chiunque
      lo saprà sorriderà di me!".
      
      [7] Poi disse: "Chi avrebbe mai detto ad Abramo: Sara deve allattare
      figli! Eppure gli ho partorito un figlio nella sua vecchiaia!".
      
      
      
      [8] Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto
      quando Isacco fu svezzato.
      
      [9] Ma Sara vide che il figlio di Agar l'Egiziana, quello che essa aveva
      partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco.
      
      [10] Disse allora ad Abramo: "Scaccia questa schiava e suo figlio,
      perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio
      Isacco".
      
      [11] La cosa dispiacque molto ad Abramo per riguardo a suo figlio.
      
      [12] Ma Dio disse ad Abramo: "Non ti dispiaccia questo, per il
      fanciullo e la tua schiava: ascolta la parola di Sara in quanto ti dice,
      ascolta la sua voce, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una
      stirpe.
      
      [13] Ma io farò diventare una grande nazione anche il figlio della
      schiava, perché è tua prole".
      
      [14] Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre di acqua e
      li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo
      e la mandò via. Essa se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea.
      
      [15] Tutta l'acqua dell'otre era venuta a mancare. Allora essa depose il
      fanciullo sotto un cespuglio
      
      [16] e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d'arco, perché
      diceva: "Non voglio veder morire il fanciullo!". Quando gli si
      fu seduta di fronte, egli alzò la voce e pianse.
      
      [17] Ma Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal
      cielo e le disse: "Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la
      voce del fanciullo là dove si trova.
      
      [18] Alzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò
      una grande nazione".
      
      [19] Dio le aprì gli occhi ed essa vide un pozzo d'acqua. Allora andò a
      riempire l'otre e fece bere il fanciullo.
      
      [20] E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne
      un tiratore d'arco.
      
      [21] Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una moglie del
      paese d'Egitto.
      
      
      [22] In quel tempo Abimèlech con Picol, capo del suo esercito, disse ad
      Abramo: "Dio è con te in quanto fai.
      
      [23] Ebbene, giurami qui per Dio che tu non ingannerai né me né i miei
      figli né i miei discendenti: come io ho agito amichevolmente con te, così
      tu agirai con me e con il paese nel quale sei forestiero".
      
      [24] Rispose Abramo: "Io lo giuro".
      
      [25] Ma Abramo rimproverò Abimèlech a causa di un pozzo d'acqua, che i
      servi di Abimèlech avevano usurpato.
      
      [26] Abimèlech disse: "Io non so chi abbia fatto questa cosa: né tu
      me ne hai informato, né io ne ho sentito parlare se non oggi".
      
      [27] Allora Abramo prese alcuni capi del gregge e dell'armento, li diede
      ad Abimèlech: tra loro due conclusero un'alleanza.
      
      [28] Poi Abramo mise in disparte sette agnelle del gregge.
      
      [29] Abimèlech disse ad Abramo: "Che significano quelle sette
      agnelle che hai messe in disparte?".
      
      [30] Rispose: "Tu accetterai queste sette agnelle dalla mia mano,
      perché ciò mi valga di testimonianza che io ho scavato questo
      pozzo".
      
      [31] Per questo quel luogo si chiamò Bersabea, perché là fecero
      giuramento tutti e due.
      
      [32] E dopo che ebbero concluso l'alleanza a Bersabea, Abimèlech si alzò
      con Picol, capo del suo esercito, e ritornarono nel paese dei Filistei.
      
      [33] Abramo piantò un tamerice in Bersabea, e lì invocò il nome del
      Signore, Dio dell'eternità.
      
      [34] E fu forestiero nel paese dei Filistei per molto tempo.