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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              Genesi 28  | 
          
      [1] Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede questo
      comando: "Tu non devi prender moglie tra le figlie di Cànaan.
      
      [2] Su, và in Paddan-Aram, nella casa di Betuèl, padre di tua madre, e
      prenditi di là la moglie tra le figlie di Làbano, fratello di tua madre.
      
      [3] Ti benedica Dio onnipotente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, sì
      che tu divenga una assemblea di popoli.
      
      [4] Conceda la benedizione di Abramo a te e alla tua discendenza con te,
      perché tu possieda il paese dove sei stato forestiero, che Dio ha dato ad
      Abramo".
      
      [5] Così Isacco fece partire Giacobbe, che andò in Paddan-Aram presso Làbano,
      figlio di Betuèl, l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di
      Esaù.
      
      
      
      [6] Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l'aveva mandato in
      Paddan-Aram per prendersi una moglie di là e che, mentre lo benediceva,
      gli aveva dato questo comando: "Non devi prender moglie tra le
      Cananee".
      
      [7] Giacobbe aveva obbedito al padre e alla madre ed era partito per
      Paddan-Aram.
      
      [8] Esaù comprese che le figlie di Cànaan non erano gradite a suo padre
      Isacco.
      
      [9] Allora si recò da Ismaele e, oltre le mogli che aveva, si prese in
      moglie Macalat, figlia di Ismaele, figlio di Abramo, sorella di Nebaiòt.
      [10] Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran.
      
      [11] Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era
      tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in
      quel luogo.
      
      [12] Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima
      raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su
      di essa.
      
      [13] Ecco il Signore gli stava davanti e disse: "Io sono il Signore,
      il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei
      coricato la darò a te e alla tua discendenza.
      
      [14] La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai
      a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno
      benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra.
      
      [15] Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò
      ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto
      tutto quello che t'ho detto".
      
      [16] Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: "Certo, il
      Signore è in questo luogo e io non lo sapevo".
      
      [17] Ebbe timore e disse: "Quanto è terribile questo luogo! Questa
      è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo".
      
      [18] Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era
      posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua
      sommità.
      
      [19] E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si
      chiamava Luz.
      
      [20] Giacobbe fece questo voto: "Se Dio sarà con me e mi proteggerà
      in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per
      coprirmi,
      
      [21] se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà
      il mio Dio.
      
      [22] Questa pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di
      quanto mi darai io ti offrirò la decima".