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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              Genesi 40  | 
          
      [1] Dopo queste cose il coppiere del re d'Egitto e il panettiere offesero
      il loro padrone, il re d'Egitto.
      
      [2] Il faraone si adirò contro i suoi due eunuchi, contro il capo dei
      coppieri e contro il capo dei panettieri,
      
      [3] e li fece mettere in carcere nella casa del comandante delle guardie,
      nella prigione dove Giuseppe era detenuto.
      
      [4] Il comandante delle guardie assegnò loro Giuseppe, perché li
      servisse. Così essi restarono nel carcere per un certo tempo.
      
      [5] Ora, in una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re
      d'Egitto, che erano detenuti nella prigione, ebbero tutti e due un sogno,
      ciascuno il suo sogno, che aveva un significato particolare.
      
      [6] Alla mattina Giuseppe venne da loro e vide che erano afflitti.
      
      [7] Allora interrogò gli eunuchi del faraone che erano con lui in carcere
      nella casa del suo padrone e disse: "Perché quest'oggi avete la
      faccia così triste?".
      
      [8] Gli dissero: "Abbiamo fatto un sogno e non c'è chi lo
      interpreti". Giuseppe disse loro: "Non è forse Dio che ha in
      suo potere le interpretazioni? Raccontatemi dunque".
      
      [9] Allora il capo dei coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe e gli
      disse: "Nel mio sogno, ecco mi stava davanti una vite,
      
      [10] sulla quale erano tre tralci; non appena essa cominciò a
      germogliare, apparvero i fiori e i suoi grappoli maturarono gli acini.
      
      [11] Io avevo in mano il calice del faraone; presi gli acini, li spremetti
      nella coppa del faraone e diedi la coppa in mano al faraone".
      
      [12] Giuseppe gli disse: "Eccone la spiegazione: i tre tralci sono
      tre giorni.
      
      [13] Fra tre giorni il faraone solleverà la tua testa e ti restituirà
      nella tua carica e tu porgerai il calice al faraone, secondo la
      consuetudine di prima, quando eri suo coppiere.
      
      [14] Ma se, quando sarai felice, ti vorrai ricordare che io sono stato con
      te, fammi questo favore: parla di me al faraone e fammi uscire da questa
      casa.
      
      [15] Perché io sono stato portato via ingiustamente dal paese degli Ebrei
      e anche qui non ho fatto nulla perché mi mettessero in questo
      sotterraneo".
      
      [16] Allora il capo dei panettieri, vedendo che aveva dato
      un'interpretazione favorevole, disse a Giuseppe: "Quanto a me, nel
      mio sogno mi stavano sulla testa tre canestri di pane bianco
      
      [17] e nel canestro che stava di sopra era ogni sorta di cibi per il
      faraone, quali si preparano dai panettieri. Ma gli uccelli li mangiavano
      dal canestro che avevo sulla testa".
      
      [18] Giuseppe rispose e disse: "Questa è la spiegazione: i tre
      canestri sono tre giorni.
      
      [19] Fra tre giorni il faraone solleverà la tua testa e ti impiccherà ad
      un palo e gli uccelli ti mangeranno la carne addosso".
      
      [20] Appunto al terzo giorno - era il giorno natalizio del faraone - egli
      fece un banchetto a tutti i suoi ministri e allora sollevò la testa del
      capo dei coppieri e la testa del capo dei panettieri in mezzo ai suoi
      ministri.
      
      [21] Restituì il capo dei coppieri al suo ufficio di coppiere, perché
      porgesse la coppa al faraone,
      
      [22] e invece impiccò il capo dei panettieri, secondo l'interpretazione
      che Giuseppe aveva loro data.
      
      [23] Ma il capo dei coppieri non si ricordò di Giuseppe e lo dimenticò.