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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              Genesi 42  | 
          
      [1] Ora Giacobbe seppe che in Egitto c'era il grano; perciò disse ai
      figli: "Perché state a guardarvi l'un l'altro?".
      
      [2] E continuò: "Ecco, ho sentito dire che vi è il grano in Egitto.
      Andate laggiù e compratene per noi, perché possiamo conservarci in vita
      e non morire".
      
      [3] Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per acquistare il frumento
      in Egitto.
      
      [4] Ma quanto a Beniamino, fratello di Giuseppe, Giacobbe non lo mandò
      con i fratelli perché diceva: "Non gli succeda qualche
      disgrazia!".
      
      [5] Arrivarono dunque i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo
      ad altri che pure erano venuti, perché nel paese di Cànaan c'era la
      carestia.
      
      [6] Ora Giuseppe aveva autorità sul paese e vendeva il grano a tutto il
      popolo del paese. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si
      prostrarono davanti con la faccia a terra.
      
      [7] Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso
      di loro, parlò duramente e disse: "Di dove siete venuti?".
      Risposero: "Dal paese di Cànaan per comperare viveri".
      
      [8] Giuseppe riconobbe dunque i fratelli, mentre essi non lo riconobbero.
      
      [9] Si ricordò allora Giuseppe dei sogni che aveva avuti a loro riguardo
      e disse loro: "Voi siete spie! Voi siete venuti a vedere i punti
      scoperti del paese".
      
      [10] Gli risposero: "No, signore mio; i tuoi servi sono venuti per
      acquistare viveri.
      
      [11] Noi siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri. I tuoi
      servi non sono spie!".
      
      [12] Ma egli disse loro: "No, voi siete venuti a vedere i punti
      scoperti del paese!".
      
      [13] Allora essi dissero: "Dodici sono i tuoi servi, siamo fratelli,
      figli di un solo uomo, nel paese di Cànaan; ecco il più giovane è ora
      presso nostro padre e uno non c'è più".
      
      [14] Giuseppe disse loro: "Le cose stanno come vi ho detto: voi siete
      spie.
      
      [15] In questo modo sarete messi alla prova: per la vita del faraone, non
      uscirete di qui se non quando vi avrà raggiunto il vostro fratello più
      giovane.
      
      [16] Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; voi rimarrete
      prigionieri. Siano così messe alla prova le vostre parole, per sapere se
      la verità è dalla vostra parte. Se no, per la vita del faraone, voi
      siete spie!".
      
      [17] E li tenne in carcere per tre giorni.
      
      [18] Al terzo giorno Giuseppe disse loro: "Fate questo e avrete salva
      la vita; io temo Dio!
      
      [19] Se voi siete sinceri, uno dei vostri fratelli resti prigioniero nel
      vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre
      case.
      
      [20] Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Allora le
      vostre parole si dimostreranno vere e non morirete". Essi annuirono.
      
      [21] Allora si dissero l'un l'altro: "Certo su di noi grava la colpa
      nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto la sua angoscia
      quando ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci è venuta
      addosso quest'angoscia".
      
      [22] Ruben prese a dir loro: "Non ve lo avevo detto io: Non peccate
      contro il ragazzo? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda
      conto del suo sangue".
      
      [23] Non sapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro vi era
      l'interprete.
      
      [24] Allora egli si allontanò da loro e pianse. Poi tornò e parlò con
      essi. Scelse tra di loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.
      
      [25] Quindi Giuseppe diede ordine che si riempissero di grano i loro
      sacchi e si rimettesse il denaro di ciascuno nel suo sacco e si dessero
      loro provviste per il viaggio. E così venne loro fatto.
      
      [26] Essi caricarono il grano sugli asini e partirono di là.
      
      [27] Ora in un luogo dove passavano la notte uno di essi aprì il sacco
      per dare il foraggio all'asino e vide il proprio denaro alla bocca del
      sacco.
      
      [28] Disse ai fratelli: "Mi è stato restituito il denaro: eccolo qui
      nel mio sacco!". Allora si sentirono mancare il cuore e tremarono,
      dicendosi l'un l'altro: "Che è mai questo che Dio ci ha
      fatto?".
      
      [29] Arrivati da Giacobbe loro padre, nel paese di Cànaan, gli riferirono
      tutte le cose che erano loro capitate:
      
      [30] "Quell'uomo che è il signore del paese ci ha parlato duramente
      e ci ha messi in carcere come spie del paese.
      
      [31] Allora gli abbiamo detto: Noi siamo sinceri; non siamo spie!
      
      [32] Noi siamo dodici fratelli, figli di nostro padre: uno non c'è più e
      il più giovane è ora presso nostro padre nel paese di Cànaan.
      
      [33] Ma l'uomo, signore del paese, ci ha risposto: In questo modo io saprò
      se voi siete sinceri: lasciate qui con me uno dei vostri fratelli,
      prendete il grano necessario alle vostre case e andate.
      
      [34] Poi conducetemi il vostro fratello più giovane; così saprò che non
      siete spie, ma che siete sinceri; io vi renderò vostro fratello e voi
      potrete percorrere il paese in lungo e in largo".
      
      [35] Mentre vuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la sua borsa
      di denaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre videro le borse
      di denaro, furono presi dal timore.
      
      [36] E il padre loro Giacobbe disse: "Voi mi avete privato dei figli!
      Giuseppe non c'è più, Simeone non c'è più e Beniamino me lo volete
      prendere. Su di me tutto questo ricade!".
      
      [37] Allora Ruben disse al padre: "Farai morire i miei due figli, se
      non te lo ricondurrò. Affidalo a me e io te lo restituirò".
      
      [38] Ma egli rispose: "Il mio figlio non verrà laggiù con voi,
      perché suo fratello è morto ed egli è rimasto solo. Se gli capitasse
      una disgrazia durante il viaggio che volete fare, voi fareste scendere con
      dolore la mia canizie negli inferi".