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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              Genesi 43  | 
          
      [1] La carestia continuava a gravare sul paese.
      
      [2] Quando ebbero finito di consumare il grano che avevano portato
      dall'Egitto, il padre disse loro: "Tornate là e acquistate per noi
      un pò di viveri".
      
      [3] Ma Giuda gli disse: "Quell'uomo ci ha dichiarato severamente: Non
      verrete alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello!
      
      [4] Se tu sei disposto a lasciar partire con noi nostro fratello, andremo
      laggiù e ti compreremo il grano.
      
      [5] Ma se tu non lo lasci partire, noi non ci andremo, perché quell'uomo
      ci ha detto: Non verrete alla mia presenza, se non avrete con voi il
      vostro fratello!".
      
      [6] Israele disse: "Perché mi avete fatto questo male, cioè far
      sapere a quell'uomo che avevate ancora un fratello?".
      
      [7] Risposero: "Quell'uomo ci ha interrogati con insistenza intorno a
      noi e alla nostra parentela: È ancora vivo vostro padre? Avete qualche
      fratello? e noi abbiamo risposto secondo queste domande. Potevamo sapere
      ch'egli avrebbe detto: Conducete qui vostro fratello?".
      
      [8] Giuda disse a Israele suo padre: "Lascia venire il giovane con
      me; partiremo subito per vivere e non morire, noi, tu e i nostri bambini.
      
      [9] Io mi rendo garante di lui: dalle mie mani lo reclamerai. Se non te lo
      ricondurrò, se non te lo riporterò, io sarò colpevole contro di te per
      tutta la vita.
      
      [10] Se non avessimo indugiato, ora saremmo già di ritorno per la seconda
      volta".
      
      [11] Israele loro padre rispose: "Se è così, fate pure: mettete nei
      vostri bagagli i prodotti più scelti del paese e portateli in dono a
      quell'uomo: un pò di balsamo, un pò di miele, resina e laudano,
      pistacchi e mandorle.
      
      [12] Prendete con voi doppio denaro, il denaro cioè che è stato rimesso
      nella bocca dei vostri sacchi lo porterete indietro: forse si tratta di un
      errore.
      
      [13] Prendete anche vostro fratello, partite e tornate da quell'uomo.
      
      [14] Dio onnipotente vi faccia trovare misericordia presso quell'uomo, così
      che vi rilasci l'altro fratello e Beniamino. Quanto a me, una volta che
      non avrò più i miei figli, non li avrò più...!".
      
      [15] Presero dunque i nostri uomini questo dono e il doppio del denaro e
      anche Beniamino, partirono, scesero in Egitto e si presentarono a
      Giuseppe.
      
      [16] Quando Giuseppe ebbe visto Beniamino con loro, disse al suo
      maggiordomo: "Conduci questi uomini in casa, macella quello che
      occorre e prepara, perché questi uomini mangeranno con me a
      mezzogiorno".
      
      [17] Il maggiordomo fece come Giuseppe aveva ordinato e introdusse quegli
      uomini nella casa di Giuseppe.
      
      [18] Ma quegli uomini si spaventarono, perché venivano condotti in casa
      di Giuseppe, e dissero: "A causa del denaro, rimesso nei nostri
      sacchi l'altra volta, ci si vuol condurre là: per assalirci, piombarci
      addosso e prenderci come schiavi con i nostri asini".
      
      [19] Allora si avvicinarono al maggiordomo della casa di Giuseppe e
      parlarono con lui all'ingresso della casa;
      
      [20] dissero: "Mio signore, noi siamo venuti già un'altra volta per
      comperare viveri.
      
      [21] Quando fummo arrivati ad un luogo per passarvi la notte, aprimmo i
      sacchi ed ecco il denaro di ciascuno si trovava alla bocca del suo sacco:
      proprio il nostro denaro con il suo peso esatto. Allora noi l'abbiamo
      portato indietro
      
      [22] e, per acquistare i viveri, abbiamo portato con noi altro denaro. Non
      sappiamo chi abbia messo nei sacchi il nostro denaro!".
      
      [23] Ma quegli disse: "State in pace, non temete! Il vostro Dio e il
      Dio dei padri vostri vi ha messo un tesoro nei sacchi; il vostro denaro è
      pervenuto a me". E portò loro Simeone.
      [24] Quell'uomo fece entrare gli uomini nella casa di Giuseppe, diede loro
      acqua, perché si lavassero i piedi e diede il foraggio ai loro asini.
      
      [25] Essi prepararono il dono nell'attesa che Giuseppe arrivasse a
      mezzogiorno, perché avevano saputo che avrebbero preso cibo in quel
      luogo.
      
      [26] Quando Giuseppe arrivò a casa, gli presentarono il dono, che avevano
      con sé, e si prostrarono davanti a lui con la faccia a terra.
      
      [27] Egli domandò loro come stavano e disse: "Sta bene il vostro
      vecchio padre, di cui mi avete parlato? Vive ancora?".
      
      [28] Risposero: "Il tuo servo, nostro padre, sta bene, è ancora
      vivo" e si inginocchiarono prostrandosi.
      
      [29] Egli alzò gli occhi e guardò Beniamino, suo fratello, il figlio di
      sua madre, e disse: "È questo il vostro fratello più giovane, di
      cui mi avete parlato?" e aggiunse: "Dio ti conceda grazia,
      figlio mio!".
      
      [30] Giuseppe uscì in fretta, perché si era commosso nell'intimo alla
      presenza di suo fratello e sentiva il bisogno di piangere; entrò nella
      sua camera e pianse.
      
      [31] Poi si lavò la faccia, uscì e, facendosi forza, ordinò:
      "Servite il pasto".
      
      [32] Fu servito per lui a parte, per loro a parte e per i commensali
      egiziani a parte, perché gli Egiziani non possono prender cibo con gli
      Ebrei: ciò sarebbe per loro un abominio.
      
      [33] Presero posto davanti a lui dal primogenito al più giovane, ciascuno
      in ordine di età ed essi si guardavano con meraviglia l'un l'altro.
      
      [34] Egli fece portare loro porzioni prese dalla propria mensa, ma la
      porzione di Beniamino era cinque volte più abbondante di quella di tutti
      gli altri. E con lui bevvero fino all'allegria.