| 
              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
| 
              Numeri 11  | 
          
      [1] Ora il popolo cominciò a lamentarsi malamente agli orecchi del
      Signore. Li udì il Signore e il suo sdegno si accese e il fuoco del
      Signore divampò in mezzo a loro e divorò l'estremità dell'accampamento.
      
      [2] Il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò il Signore e il fuoco si
      spense.
      
      [3] Quel luogo fu chiamato Tabera, perché il fuoco del Signore era
      divampato in mezzo a loro.
      
      [4] La gente raccogliticcia, che era tra il popolo, fu presa da bramosia;
      anche gli Israeliti ripresero a lamentarsi e a dire: "Chi ci potrà
      dare carne da mangiare?
      
      [5] Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei
      cocomeri, dei meloni, dei porri, delle cipolle e dell'aglio.
      
      [6] Ora la nostra vita inaridisce; non c'è più nulla, i nostri occhi non
      vedono altro che questa manna".
      
      [7] Ora la manna era simile al seme del coriandolo e aveva l'aspetto della
      resina odorosa.
      
      [8] Il popolo andava attorno a raccoglierla; poi la riduceva in farina con
      la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole o ne
      faceva focacce; aveva il sapore di pasta all'olio.
      
      [9] Quando di notte cadeva la rugiada sul campo, cadeva anche la manna.
      
      [10] Mosè udì il popolo che si lamentava in tutte le famiglie, ognuno
      all'ingresso della propria tenda; lo sdegno del Signore divampò e la cosa
      dispiacque anche a Mosè.
      
      [11] Mosè disse al Signore: "Perché hai trattato così male il tuo
      servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi, tanto che tu mi hai
      messo addosso il carico di tutto questo popolo?
      
      [12] L'ho forse concepito io tutto questo popolo? O l'ho forse messo al
      mondo io perché tu mi dica: Pòrtatelo in grembo, come la balia porta il
      bambino lattante, fino al paese che tu hai promesso con giuramento ai suoi
      padri?
      
      [13] Da dove prenderei la carne da dare a tutto questo popolo? Perché si
      lamenta dietro a me, dicendo: Dacci da mangiare carne!
      
      [14] Io non posso da solo portare il peso di tutto questo popolo; è un
      peso troppo grave per me.
      
      [15] Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se
      ho trovato grazia ai tuoi occhi; io non veda più la mia sventura!".
      
      [16] Il Signore disse a Mosè: "Radunami settanta uomini tra gli
      anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come loro
      scribi; conducili alla tenda del convegno; vi si presentino con te.
      
      [17] Io scenderò e parlerò in quel luogo con te; prenderò lo spirito
      che è su di te per metterlo su di loro, perché portino con te il carico
      del popolo e tu non lo porti più da solo.
      
      [18] Dirai al popolo: Santificatevi per domani e mangerete carne, perché
      avete pianto agli orecchi del Signore, dicendo: Chi ci farà mangiare
      carne? Stavamo così bene in Egitto! Ebbene il Signore vi darà carne e
      voi ne mangerete.
      
      [19] Ne mangerete non per un giorno, non per due giorni, non per cinque
      giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni,
      
      [20] ma per un mese intero, finché vi esca dalle narici e vi venga a
      noia, perché avete respinto il Signore che è in mezzo a voi e avete
      pianto davanti a lui, dicendo: Perché siamo usciti dall'Egitto?".
      
      [21] Mosè disse: "Questo popolo, in mezzo al quale mi trovo, conta
      seicentomila adulti e tu dici: Io darò loro la carne e ne mangeranno per
      un mese intero!
      
      [22] Si possono uccidere per loro greggi e armenti in modo che ne abbiano
      abbastanza? O si radunerà per loro tutto il pesce del mare in modo che ne
      abbiano abbastanza?".
      
      [23] Il Signore rispose a Mosè: "Il braccio del Signore è forse
      raccorciato? Ora vedrai se la parola che ti ho detta si realizzerà o
      no".
      
      [24] Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò
      settanta uomini tra gli anziani del popolo e li pose intorno alla tenda
      del convegno.
      [25] Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: prese lo spirito che
      era su di lui e lo infuse sui settanta anziani: quando lo spirito si fu
      posato su di essi, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in
      seguito.
      
      [26] Intanto, due uomini, uno chiamato Eldad e l'altro Medad, erano
      rimasti nell'accampamento e lo spirito si posò su di essi; erano fra gli
      iscritti ma non erano usciti per andare alla tenda; si misero a
      profetizzare nell'accampamento.
      
      [27] Un giovane corse a riferire la cosa a Mosè e disse: "Eldad e
      Medad profetizzano nell'accampamento".
      
      [28] Allora Giosuè, figlio di Nun, che dalla sua giovinezza era al
      servizio di Mosè, disse: "Mosè, signor mio, impediscili!".
      
      [29] Ma Mosè gli rispose: "Sei tu geloso per me? Fossero tutti
      profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo
      spirito!".
      
      [30] Mosè si ritirò nell'accampamento, insieme con gli anziani
      d'Israele.
      
      [31] Intanto si era alzato un vento, per ordine del Signore, e portò
      quaglie dalla parte del mare e le fece cadere presso l'accampamento sulla
      distesa di circa una giornata di cammino da un lato e una giornata di
      cammino dall'altro, intorno all'accampamento e a un'altezza di circa due
      cubiti sulla superficie del suolo.
      
      [32] Il popolo si alzò e tutto quel giorno e tutta la notte e tutto il
      giorno dopo raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno ne ebbe dieci homer;
      le distesero intorno all'accampamento.
      
      [33] Avevano ancora la carne fra i denti e non l'avevano ancora masticata,
      quando lo sdegno del Signore si accese contro il popolo e il Signore
      percosse il popolo con una gravissima piaga.
      
      [34] Quel luogo fu chiamato Kibrot-Taava, perché qui fu sepolta la gente
      che si era lasciata dominare dalla ingordigia.
      
      [35] Da Kibrot-Taava il popolo partì per Caserot e a Caserot fece sosta.