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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              Giosuè 10  | 
          
      [1] Quando Adoni-Zedek, re di Gerusalemme, venne a
      sapere che Giosuè aveva preso Ai e l'aveva votata allo sterminio, e che,
      come aveva fatto a Gerico e al suo re, aveva fatto ad Ai e al suo re e che
      gli abitanti di Gàbaon avevano fatto pace con gli Israeliti e si
      trovavano ormai in mezzo a loro,
      
      [2] ebbe grande paura, perché Gàbaon, una delle città regali, era più
      grande di Ai e tutti i suoi uomini erano valorosi.
      
      [3] Allora Adoni-Zedek, re di Gerusalemme, mandò a dire a Oam, re di
      Ebron, a Piream, re di Iarmut, a Iafia, re di Lachis e a Debir, re di
      Eglon:
      
      [4] "Venite da me, aiutatemi e assaltiamo Gàbaon, perché ha fatto
      pace con Giosuè e con gli Israeliti".
      
      [5] Quelli si unirono e i cinque re amorrèi, il re di Gerusalemme, il re
      di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis ed il re di Eglon, vennero con
      tutte le loro truppe, si accamparono contro Gàbaon e le diedero
      battaglia.
      
      [6] Allora gli uomini di Gàbaon mandarono a dire a Giosuè,
      all'accampamento di Gàlgala: "Non privare del tuo aiuto i tuoi
      servi. Vieni presto da noi; salvaci e aiutaci, perché si sono alleati
      contro di noi tutti i re degli Amorrèi, che abitano sulle montagne".
      
      [7] Giosuè partì da Gàlgala con tutta la gente di guerra e tutti i
      prodi guerrieri.
      
      [8] Allora il Signore disse a Giosuè: "Non aver paura di loro, perché
      li metto in tuo potere; nessuno di loro resisterà davanti a te".
      
      [9] Giosuè piombò su di loro d'improvviso: tutta la notte aveva
      marciato, partendo da Gàlgala.
      
      [10] Il Signore mise lo scompiglio in mezzo a loro dinanzi ad Israele, che
      inflisse loro in Gàbaon una grande disfatta, li inseguì verso la salita
      di Bet-Coron e li battè fino ad Azekà e fino a Makkeda.
      
      [11] Mentre essi fuggivano dinanzi ad Israele ed erano alla discesa di
      Bet-Coron, il Signore lanciò dal cielo su di essi come grosse pietre fino
      ad Azekà e molti morirono. Coloro che morirono per le pietre della
      grandine furono più di quanti ne uccidessero gli Israeliti con la spada.
      
      [12] Allora, quando il Signore mise gli Amorrèi nelle mani degli
      Israeliti, Giosuè disse al Signore sotto gli occhi di Israele:
      "Sole, fèrmati in Gàbaon
      e tu, luna, sulla valle di Aialon".
      
      [13] Si fermò il sole
      e la luna rimase immobile
      finché il popolo non si vendicò dei nemici.
      Non è forse scritto nel libro del Giusto: "Stette fermo il sole in
      mezzo al cielo e non si affrettò a calare quasi un giorno intero.
      
      [14] Non ci fu giorno come quello, né prima né dopo, perché aveva
      ascoltato il Signore la voce d'un uomo, perché il Signore combatteva per
      Israele"?
      
      [15] Poi Giosuè con tutto Israele ritornò all'accampamento di Gàlgala.
      
      [16] Quei cinque re erano fuggiti e si erano nascosti nella grotta in
      Makkeda.
      
      [17] Fu portata a Giosuè la notizia: "Sono stati trovati i cinque
      re, nascosti nella grotta in Makkeda".
      
      [18] Disse loro Giosuè: "Rotolate grosse pietre contro l'entrata
      della grotta e fate restare presso di essa uomini per sorvegliarli.
      
      [19] Voi però non fermatevi, inseguite i vostri nemici, attaccateli nella
      retroguardia e non permettete loro di entrare nelle loro città, perché
      il Signore Dio vostro li mette nelle vostre mani".
      
      [20] Quando Giosuè e gli Israeliti ebbero terminato di infliggere loro
      una strage enorme così da finirli, e i superstiti furono loro sfuggiti ed
      entrati nelle fortezze,
      
      [21] ritornò tutto il popolo all'accampamento presso Giosuè, in Makkeda,
      in pace. Nessuno mosse più la lingua contro gli Israeliti.
      
      [22] Disse allora Giosuè: "Aprite l'ingresso della grotta e fatemi
      uscire dalla grotta quei cinque re".
      [23] Così fecero e condussero a lui fuori dalla grotta quei cinque re, il
      re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis e il
      re di Eglon.
      
      [24] Quando quei cinque re furono fatti uscire dinanzi a Giosuè, egli
      convocò tutti gli Israeliti e disse ai capi dei guerrieri che avevano
      marciato con lui: "Accostatevi e ponete i vostri piedi sul collo di
      questi re!". Quelli s'accostarono e posero i piedi sul loro collo.
      
      [25] Disse loro Giosuè: "Non temete e non spaventatevi! Siate forti
      e coraggiosi, perché così farà il Signore a tutti i nemici, contro cui
      dovrete combattere".
      
      [26] Dopo di ciò, Giosuè li colpì e li uccise e li fece impiccare a
      cinque alberi, ai quali rimasero appesi fino alla sera.
      
      [27] All'ora del tramonto, per ordine di Giosuè, li calarono dagli
      alberi, li gettarono nella grotta dove si erano nascosti e posero grosse
      pietre all'ingresso della grotta: vi sono fino ad oggi.
      
      [28] Giosuè in quel giorno si impadronì di Makkeda, la passò a fil di
      spada con il suo re, votò allo sterminio loro e ogni essere vivente che
      era in essa, non lasciò un superstite e trattò il re di Makkeda come
      aveva trattato il re di Gerico.
      
      [29] Giosuè poi, e con lui Israele, passò da Makkeda a Libna e mosse
      guerra contro Libna.
      
      [30] Il Signore mise anch'essa e il suo re in potere di Israele, che la
      passò a fil di spada con ogni essere vivente che era in essa; non vi
      lasciò alcun superstite e trattò il suo re come aveva trattato il re di
      Gerico.
      
      [31] Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, passò da Libna a Lachis e si
      accampò contro di essa e le mosse guerra.
      
      [32] Il Signore mise Lachis in potere di Israele, che la prese il secondo
      giorno e la passò a fil di spada con ogni essere vivente che era in essa,
      come aveva fatto a Libna.
      
      [33] Allora, per venire in aiuto a Lachis, era partito Oam, re di Ghezer,
      e Giosuè battè lui e il suo popolo, fino a non lasciargli alcun
      superstite.
      
      [34] Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, passò da Lachis ad Eglon, si
      accamparono contro di essa e le mossero guerra.
      
      [35] In quel giorno la presero e la passarono a fil di spada e votarono
      allo sterminio, in quel giorno, ogni essere vivente che era in essa, come
      aveva fatto a Lachis.
      
      [36] Giosuè poi, e con lui tutto Israele, salì da Eglon ad Ebron e le
      mossero guerra.
      
      [37] La presero e la passarono a fil di spada con il suo re, tutti i suoi
      villaggi e ogni essere vivente che era in essa; non lasciò alcun
      superstite; come aveva fatto ad Eglon, la votò allo sterminio con ogni
      essere vivente che era in essa.
      
      [38] Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, si rivolse a Debir e le mosse
      guerra.
      
      [39] La prese con il suo re e tutti i suoi villaggi; li passarono a fil di
      spada e votarono allo sterminio ogni essere vivente che era in essa; non
      lasciò alcun superstite. Trattò Debir e il suo re come aveva trattato
      Ebron e come aveva trattato Libna e il suo re.
      
      [40] Così Giosuè battè tutto il paese: le montagne, il Negheb, il
      bassopiano, le pendici e tutti i loro re. Non lasciò alcun superstite e
      votò allo sterminio ogni essere che respira, come aveva comandato il
      Signore, Dio di Israele.
      
      [41] Giosuè li colpì da Kades-Barnea fino a Gaza e tutto il paese di
      Gosen fino a Gàbaon.
      
      [42] Giosuè prese tutti questi re e il loro paese in una sola volta,
      perché il Signore, Dio di Israele, combatteva per Israele.
      
      [43] Poi Giosuè con tutto Israele tornò all'accampamento di Gàlgala.