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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              Giudici 5  | 
          
      [1] In quel giorno Dèbora, con Barak, figlio di
      Abinoam, pronunciò questo canto:
      
      [2] "Ci furono capi in Israele
      per assumere il comando;
      ci furono volontari
      per arruolarsi in massa: Benedite il Signore!
      
      [3] Ascoltate, re,
      porgete gli orecchi, o principi;
      io voglio cantare al Signore,
      voglio cantare al Signore,
      voglio cantare inni al Signore, Dio d'Israele!
      
      [4] Signore, quando uscivi dal Seir,
      quando avanzavi dalla steppa di Edom,
      la terra tremò, i cieli si scossero,
      le nubi si sciolsero in acqua.
      
      [5] Si stemperarono i monti
      davanti al Signore, Signore del Sinai,
      davanti al Signore, Dio d'Israele.
      
      [6] Ai giorni di Samgar, figlio di Anat,
      ai giorni di Giaele,
      erano deserte le strade
      e i viandanti deviavano su sentieri tortuosi.
      
      [7] Era cessata ogni autorità di governo,
      era cessata in Israele,
      fin quando sorsi io, Dèbora,
      fin quando sorsi come madre in Israele.
      
      [8] Si preferivano divinità straniere
      e allora la guerra fu alle porte,
      ma scudo non si vedeva né lancia
      né quarantamila in Israele.
      
      [9] Il mio cuore si volge ai comandanti d'Israele,
      ai volontari tra il popolo;
      benedite il Signore!
      
      [10] Voi, che cavalcate asine bianche,
      seduti su gualdrappe,
      voi che procedete sulla via, raccontate;
      
      [11] unitevi al grido degli uomini
      schierati fra gli abbeveratoi:
      là essi proclamano le vittorie del Signore,
      le vittorie del suo governo in Israele,
      quando scese alle porte il popolo del Signore.
      
      [12] Dèstati, dèstati, o Dèbora,
      dèstati, dèstati, intona un canto!
      Sorgi, Barak, e cattura i tuoi prigionieri,
      o figlio di Abinoam!
      
      [13] Allora scesero i fuggiaschi
      per unirsi ai principi;
      il popolo del Signore
      scese a sua difesa tra gli eroi.
      
      [14] Quelli della stirpe di Efraim
      scesero nella pianura,
      ti seguì Beniamino fra le tue genti.
      Dalla stirpe di Machir scesero i comandanti
      e da Zàbulon chi impugna lo scettro del comando.
      
      [15] I principi di Issacar mossero con Dèbora; Barak si lanciò sui suoi
      passi nella pianura.
      Presso i ruscelli di Ruben grandi erano le esitazioni.
      
      [16] Perché sei rimasto seduto tra gli ovili,
      ad ascoltare le zampogne dei pastori?
      Presso i ruscelli di Ruben
      erano ben grandi le dispute...
      
      [17] Gàlaad dimora oltre il Giordano
      e Dan perché vive straniero sulle navi?
      Aser si è stabilito lungo la riva del grande mare
      e presso le sue insenature dimora.
      
      [18] Zàbulon invece è un popolo che si è esposto
      alla morte,
      come Nèftali, sui poggi della campagna!
      
      [19] Vennero i re, diedero battaglia,
      combatterono i re di Cànaan,
      a Taanach sulle acque di Meghiddo,
      ma non riportarono bottino d'argento.
      
      [20] Dal cielo le stelle diedero battaglia,
      dalle loro orbite combatterono contro Sisara.
      
      [21] Il torrente Kison li travolse;
      torrente impetuoso fu il torrente Kison...
      Anima mia, calpesta con forza!
      
      [22] Allora martellarono gli zoccoli dei cavalli
      al galoppo, al galoppo dei corsieri.
      
      [23] Maledite Meroz - dice l'angelo del Signore -
      maledite, maledite i suoi abitanti,
      perché non vennero in aiuto al Signore,
      in aiuto al Signore tra gli eroi.
      
      [24] Sia benedetta fra le donne Giaele,
      la moglie di Eber il Kenita,
      benedetta fra le donne della tenda!
      
      [25] Acqua egli chiese, latte essa diede,
      in una coppa da principi offrì latte acido.
      
      [26] Una mano essa stese al picchetto
      e la destra a un martello da fabbri,
      e colpì Sisara, lo percosse alla testa,
      ne fracassò, ne trapassò la tempia.
      
      [27] Ai piedi di lei si contorse, ricadde, giacque;
      ai piedi di lei si contorse, ricadde,
      dove si contorse, là ricadde finito.
      
      [28] Dietro la finestra si affaccia e si lamenta
      la madre di Sisara, dietro la persiana:
      Perché il suo carro tarda ad arrivare?
      Perché così a rilento procedono i suoi carri?
      
      [29] Le più sagge sue principesse rispondono
      e anche lei torna a dire a se stessa:
      
      [30] Certo han trovato bottino, stan facendo le parti:
      una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo;
      un bottino di vesti variopinte per Sisara,
      un bottino di vesti variopinte a ricamo;
      una veste variopinta a due ricami
      è il bottino per il mio collo...
      
      [31] Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore!
      Ma coloro che ti amano siano come il sole,
      quando sorge con tutto lo splendore".
      Poi il paese ebbe pace per quarant'anni.