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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              Giudici 6  | 
          
      [1] Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi
      del Signore e il Signore li mise nelle mani di Madian per sette anni.
      
      [2] La mano di Madian si fece pesante contro Israele; per la paura dei
      Madianiti gli Israeliti adattarono per sé gli antri dei monti, le caverne
      e le cime scoscese.
      
      [3] Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con i figli di Amalek e i
      figli dell'oriente venivano contro di lui,
      
      [4] si accampavano sul territorio degli Israeliti, distruggevano tutti i
      prodotti del paese fino all'ingresso di Gaza e non lasciavano in Israele
      mezzi di sussistenza: né pecore, né buoi, né asini.
      
      [5] Poiché venivano con i loro armenti e con le loro tende e arrivavano
      numerosi come le cavallette - essi e i loro cammelli erano senza numero -
      e venivano nel paese per devastarlo.
      
      [6] Israele fu ridotto in grande miseria a causa di Madian e gli Israeliti
      gridarono al Signore.
      
      [7] Quando gli Israeliti ebbero gridato a causa di Madian,
      
      [8] il Signore mandò loro un profeta che disse: "Dice il Signore,
      Dio d'Israele: Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho fatti uscire
      dalla condizione servile;
      
      [9] vi ho liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano di quanti vi
      opprimevano; li ho scacciati davanti a voi, vi ho dato il loro paese
      
      [10] e vi ho detto: Io sono il Signore vostro Dio; non venerate gli dei
      degli Amorrèi, nel paese dei quali abitate. Ma voi non avete ascoltato la
      mia voce".
      
      [11] Ora l'angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di Ofra,
      che apparteneva a Ioas, Abiezerita; Gedeone, figlio di Ioas, batteva il
      grano nel tino per sottrarlo ai Madianiti.
      
      [12] L'angelo del Signore gli apparve e gli disse: "Il Signore è con
      te, uomo forte e valoroso!".
      
      [13] Gedeone gli rispose: "Signor mio, se il Signore è con noi,
      perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i
      nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha fatto forse
      uscire dall'Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha messi
      nelle mani di Madian".
      
      [14] Allora il Signore si volse a lui e gli disse: "Và con questa
      forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse io?".
      
      [15] Gli rispose: "Signor mio, come salverò Israele? Ecco, la mia
      famiglia è la più povera di Manàsse e io sono il più piccolo nella
      casa di mio padre".
      
      [16] Il Signore gli disse: "Io sarò con te e tu sconfiggerai i
      Madianiti come se fossero un uomo solo".
      
      [17] Gli disse allora: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un
      segno che proprio tu mi parli.
      
      [18] Intanto, non te ne andare di qui prima che io torni da te e porti la
      mia offerta da presentarti". Rispose: "Resterò finché tu
      torni".
      
      [19] Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un'efa di
      farina preparò focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in
      una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì.
      
      [20] L'angelo di Dio gli disse: "Prendi la carne e le focacce azzime,
      mettile su questa pietra e versavi il brodo". Egli fece così.
      
      [21] Allora l'angelo del Signore stese l'estremità del bastone che aveva
      in mano e toccò la carne e le focacce azzime; salì dalla roccia un fuoco
      che consumò la carne e le focacce azzime e l'angelo del Signore scomparve
      dai suoi occhi.
      
      [22] Gedeone vide che era l'angelo del Signore e disse: "Signore, ho
      dunque visto l'angelo del Signore faccia a faccia!".
      
      [23] Il Signore gli disse: "La pace sia con te, non temere, non
      morirai!".
      
      [24] Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò
      Signore-Pace. Esso esiste fino ad oggi a Ofra degli Abiezeriti.
      
      [25] In quella stessa notte il Signore gli disse: "Prendi il giovenco
      di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni, demolisci l'altare di
      Baal fatto da tuo padre e taglia il palo sacro che gli sta accanto.
      
      [26] Costruisci un altare al Signore tuo Dio sulla cima di questa roccia,
      disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo giovenco e offrilo
      in olocausto sulla legna del palo sacro che avrai tagliato".
      
      [27] Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come il
      Signore gli aveva ordinato; ma temendo di farlo di giorno, per paura dei
      suoi parenti e della gente della città, lo fece di notte.
      
      [28] Quando il mattino dopo la gente della città si alzò, vide che
      l'altare di Baal era stato demolito, che il palo sacro accanto era stato
      tagliato e che il secondo giovenco era offerto in olocausto sull'altare
      che era stato costruito.
      
      [29] Si dissero l'un altro: "Chi ha fatto questo?".
      Investigarono, si informarono e dissero: "Gedeone, figlio di Ioas, ha
      fatto questo".
      
      [30] Allora la gente della città disse a Ioas: "Conduci fuori tuo
      figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha
      tagliato il palo sacro che gli stava accanto".
      
      [31] Ioas rispose a quanti insorgevano contro di lui: "Volete
      difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere
      la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se è Dio, difenda da
      sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo altare".
      
      [32] Perciò in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si
      disse: "Baal difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha
      demolito il suo altare".
      
      [33] Ora tutti i Madianiti, Amalek e i figli dell'oriente si radunarono,
      passarono il Giordano e si accamparono nella pianura di Izreel.
      
      [34] Ma lo spirito del Signore investì Gedeone; egli suonò la tromba e
      gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo.
      
      [35] Egli mandò anche messaggeri in tutto Manàsse, che fu pure chiamato
      a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle tribù di Aser, di Zàbulon e di
      Nèftali, le quali vennero ad unirsi agli altri.
      
      [36] Gedeone disse a Dio: "Se tu stai per salvare Israele per mia
      mano, come hai detto,
      
      [37] ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto
      sul vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai
      Israele per mia mano, come hai detto".
      
      [38] Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò
      il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua.
      
      [39] Gedeone disse a Dio: "Non adirarti contro di me; io parlerò
      ancora una volta. Lasciami fare la prova con il vello, solo ancora una
      volta: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il
      terreno".
      
      [40] Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci
      fu rugiada su tutto il terreno.