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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              Giudici 8  | 
          
      [1] Ma gli uomini di Efraim gli dissero: "Che
      azione ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro
      Madian?". Litigarono con lui violentemente.
      [2] Egli rispose loro: "Che ho fatto io in confronto a voi? La
      racimolatura di Efraim non vale più della vendemmia di Abiezer?
      
      [3] Dio vi ha messo nelle mani i capi di Madian, Oreb e Zeeb; che dunque
      ho potuto fare io in confronto a voi?". A tali parole, la loro ira
      contro di lui si calmò.
      
      [4] Gedeone arrivò al Giordano e lo attraversò. Ma egli e i suoi
      trecento uomini erano stanchi e affamati.
      
      [5] Disse a quelli di Succot: "Date focacce di pane alla gente che mi
      segue, perché è stanca e io sto inseguendo Zebach e Zalmunna, re di
      Madian".
      
      [6] Ma i capi di Succot risposero: "Tieni forse già nelle tue mani i
      polsi di Zebach e di Zalmunna, perché dobbiamo dare il pane al tuo
      esercito?".
      
      [7] Gedeone disse: "Ebbene, quando il Signore mi avrà messo nelle
      mani Zebach e Zalmunna, vi strazierò le carni con le spine del deserto e
      con i cardi".
      
      [8] Di là salì a Penuel e parlò agli uomini di Penuel nello stesso
      modo; essi gli risposero come avevano fatto quelli di Succot.
      
      [9] Egli disse anche agli uomini di Penuel: "Quando tornerò in pace,
      abbatterò questa torre".
      
      [10] Zebach e Zalmunna erano a Karkor con il loro accampamento di circa
      quindicimila uomini, quanti erano rimasti dell'intero esercito dei figli
      dell'oriente; centoventimila uomini armati di spada erano caduti.
      
      [11] Gedeone salì per la via dei nomadi a oriente di Nobach e di Iogbea e
      mise in rotta l'esercito che si credeva sicuro.
      
      [12] Zebach e Zalmunna si diedero alla fuga, ma egli li inseguì, prese i
      due re di Madian, Zebach e Zalmunna, e sbaragliò tutto l'esercito.
      
      [13] Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia per la salita di
      Cheres.
      
      [14] Catturò un giovane della gente di Succot e lo interrogò; quegli gli
      mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot: settantasette
      uomini.
      
      [15] Poi venne alla gente di Succot e disse: "Ecco Zebach e Zalmunna,
      a proposito dei quali mi avete insultato dicendo: Hai tu forse già nelle
      mani i polsi di Zebach e Zalmunna perché dobbiamo dare il pane alla tua
      gente stanca?".
      [16] Prese gli anziani della città e con le spine del deserto e con i
      cardi castigò gli uomini di Succot.
      
      [17] Demolì la torre di Penuel e uccise gli uomini della città.
      
      [18] Poi disse a Zebach e a Zalmunna: "Come erano gli uomini che
      avete uccisi al Tabor?". Quelli risposero: "Erano come te;
      ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re".
      
      [19] Egli riprese: "Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la
      vita del Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi
      ucciderei!".
      
      [20] Poi disse a Ieter, suo primogenito: "Su, uccidili!". Ma il
      giovane non estrasse la spada, perché aveva paura, poiché era ancora
      giovane.
      
      [21] Zebach e Zalmunna dissero: "Suvvia, colpisci tu stesso, poiché
      qual è l'uomo, tale è la sua forza". Gedeone si alzò e uccise
      Zebach e Zalmunna e prese le lunette che i loro cammelli portavano al
      collo.
      
      [22] Allora gli Israeliti dissero a Gedeone: "Regna su di noi tu e i
      tuoi discendenti, poiché ci hai liberati dalla mano di Madian".
      
      [23] Ma Gedeone rispose loro: "Io non regnerò su di voi né mio
      figlio regnerà; il Signore regnerà su di voi".
      
      [24] Poi Gedeone disse loro: "Una cosa voglio chiedervi: ognuno di
      voi mi dia un pendente del suo bottino". I nemici avevano pendenti
      d'oro, perché erano Ismaeliti.
      
      [25] Risposero: "Li daremo volentieri". Egli stese allora il
      mantello e ognuno vi gettò un pendente del suo bottino".
      
      [26] Il peso dei pendenti d'oro, che egli aveva chiesti, fu di
      millesettecento sicli d'oro, oltre le lunette, le catenelle e le vesti di
      porpora, che i re di Madian avevano addosso, e oltre le collane che i loro
      cammelli avevano al collo.
      
      [27] Gedeone ne fece un efod che pose in Ofra sua città; tutto Israele vi
      si prostrò davanti in quel luogo e ciò divenne una causa di rovina per
      Gedeone e per la sua casa.
      
      [28] Così Madian fu umiliato davanti agli Israeliti e non alzò più il
      capo; il paese rimase in pace per quarant'anni, durante la vita di Gedeone.
      
      [29] Ierub-Baal, figlio di Ioas, tornò a dimorare a casa sua.
      
      [30] Gedeone ebbe settanta figli che gli erano nati dalle molte mogli.
      
      [31] Anche la sua concubina che stava a Sichem gli partorì un figlio, che
      chiamò Abimèlech.
      
      [32] Poi Gedeone, figlio di Ioas, morì in buona vecchiaia e fu sepolto
      nella tomba di Ioas suo padre a Ofra degli Abiezeriti.
      
      [33] Dopo la morte di Gedeone gli Israeliti tornarono a prostituirsi a
      Baal e presero Baal-Berit come loro dio.
      
      [34] Gli Israeliti non si ricordarono del Signore loro Dio che li aveva
      liberati dalle mani di tutti i loro nemici all'intorno
      
      [35] e non dimostrarono gratitudine alla casa di Ierub-Baal, cioè di
      Gedeone, per tutto il bene che egli aveva fatto a Israele.