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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              Giudici 15  | 
          
      [1] Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura
      del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e
      disse: "Voglio entrare da mia moglie nella camera". Ma il padre
      di lei non gli permise di entrare
      
      [2] e gli disse: "Credevo proprio che tu l'avessi ripudiata e perciò
      l'ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non è più bella di lei?
      Prendila dunque al suo posto".
      
      [3] Ma Sansone rispose loro: "Questa volta non sarò colpevole verso
      i Filistei, se farò loro del male".
      
      [4] Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese delle fiaccole,
      legò coda e coda e mise una fiaccola fra le due code.
      
      [5] Poi accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di grano
      dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano tuttora in piedi e
      perfino le vigne e gli oliveti.
      
      [6] I Filistei chiesero: "Chi ha fatto questo?". Fu risposto:
      "Sansone, il genero dell'uomo di Timna, perché costui gli ha ripreso
      la moglie e l'ha data al compagno di lui". I Filistei salirono e
      bruciarono tra le fiamme lei e suo padre.
      
      [7] Sansone disse loro: "Poiché agite in questo modo, io non la
      smetterò finché non mi sia vendicato di voi".
      
      [8] Li battè l'uno sull'altro, facendone una grande strage. Poi scese e
      si ritirò nella caverna della rupe di Etam.
      
      [9] Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero una
      scorreria fino a Lechi.
      
      [10] Gli uomini di Giuda dissero loro: "Perché siete venuti contro
      di noi?". Quelli risposero: "Siamo venuti per legare Sansone;
      per fare a lui quello che ha fatto a noi".
      
      [11] Tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e
      dissero a Sansone: "Non sai che i Filistei ci dominano? Che cosa ci
      hai fatto?". Egli rispose loro: "Quello che hanno fatto a me, io
      l'ho fatto a loro".
      
      [12] Gli dissero: "Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei
      Filistei". Sansone replicò loro: "Giuratemi che voi non mi
      colpirete".
      
      [13] Quelli risposero: "No, ti legheremo soltanto e ti metteremo
      nelle loro mani; ma certo non ti uccideremo". Lo legarono con due
      funi nuove e lo fecero salire dalla rupe.
      
      [14] Mentre giungeva a Lechi e i Filistei gli venivano incontro con grida
      di gioia, lo spirito del Signore lo investì; le funi che aveva alle
      braccia divennero come fili di lino bruciacchiati dal fuoco e i legami gli
      caddero disfatti dalle mani.
      
      [15] Trovò allora una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano,
      l'afferrò e uccise con essa mille uomini.
      [16] Sansone disse:
      "Con la mascella dell'asino,
      li ho ben macellati!
      Con la mascella dell'asino,
      ho colpito mille uomini!".
      
      [17] Quand'ebbe finito di parlare, gettò via la mascella; per questo,
      quel luogo fu chiamato Ramat-Lechi.
      
      [18] Poi ebbe gran sete e invocò il Signore dicendo: "Tu hai
      concesso questa grande vittoria mediante il tuo servo; ora dovrò morir di
      sete e cader nelle mani dei non circoncisi?".
      
      [19] Allora Dio spaccò la roccia concava che è a Lechi e ne scaturì
      acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita.
      Perciò quella fonte fu chiamata En-Korè: essa esiste a Lechi fino ad
      oggi.
      
      [20] Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per venti anni.