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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              Giudici 20  | 
          
      [1] Allora tutti gli Israeliti uscirono, da Dan fino
      a Bersabea e al paese di Gàlaad, e il popolo si radunò come un sol uomo
      dinanzi al Signore, a Mizpa.
      
      [2] I capi di tutto il popolo e tutte le tribù d'Israele si presentarono
      all'assemblea del popolo di Dio, in numero di quattrocentomila fanti, che
      maneggiavano la spada.
      
      [3] I figli di Beniamino vennero a sapere che gli Israeliti erano venuti a
      Mizpa. Gli Israeliti dissero: "Parlate! Com'è avvenuta questa
      scelleratezza?".
      
      [4] Allora il levita, il marito della donna che era stata uccisa, rispose:
      "Io ero giunto con la mia concubina a Gàbaa di Beniamino per
      passarvi la notte.
      
      [5] Ma gli abitanti di Gàbaa insorsero contro di me e circondarono di
      notte la casa dove stavo; volevano uccidere me; quanto alla mia concubina
      le usarono violenza fino al punto che ne morì.
      
      [6] Io presi la mia concubina, la feci a pezzi e li mandai per tutto il
      territorio della nazione d'Israele, perché costoro hanno commesso un
      delitto e un'infamia in Israele.
      
      [7] Eccovi qui tutti, Israeliti; consultatevi e decidete qui stesso".
      
      [8] Tutto il popolo si alzò insieme gridando: "Nessuno di noi tornerà
      alla tenda, nessuno di noi rientrerà a casa.
      
      [9] Ora ecco quanto faremo a Gàbaa: tireremo a sorte
      
      [10] e prenderemo in tutte le tribù d'Israele dieci uomini su cento,
      cento su mille e mille su diecimila, i quali andranno a cercare viveri per
      il popolo, per quelli che andranno a punire Gàbaa di Beniamino, come
      merita l'infamia che ha commessa in Israele".
      
      [11] Così tutti gli Israeliti si radunarono contro quella città, uniti
      come un sol uomo.
      
      [12] Le tribù d'Israele mandarono uomini in tutta la tribù di Beniamino
      a dire: "Quale delitto è stato commesso in mezzo a voi?
      
      [13] Dunque consegnateci quegli uomini iniqui di Gàbaa, perché li
      uccidiamo e cancelliamo il male da Israele". Ma i figli di Beniamino
      non vollero ascoltare la voce dei loro fratelli, gli Israeliti.
      
      [14] I figli di Beniamino uscirono dalle loro città e si radunarono a Gàbaa
      per combattere contro gli Israeliti.
      
      [15] Si passarono in rassegna i figli di Beniamino usciti dalle città:
      formavano un totale di ventiseimila uomini che maneggiavano la spada,
      senza contare gli abitanti di Gàbaa.
      
      [16] Fra tutta questa gente c'erano settecento uomini scelti, che erano
      ambidestri. Tutti costoro erano capaci di colpire con la fionda un
      capello, senza fallire il colpo.
      
      [17] Si fece pure la rassegna degli Israeliti, non compresi quelli di
      Beniamino, ed erano quattrocentomila uomini in grado di maneggiare la
      spada, tutti guerrieri.
      
      [18] Gli Israeliti si mossero, vennero a Betel e consultarono Dio,
      dicendo: "Chi di noi andrà per primo a combattere contro i figli di
      Beniamino?". Il Signore rispose: "Giuda andrà per primo".
      
      [19] Il mattino dopo, gli Israeliti si mossero e si accamparono presso Gàbaa.
      
      [20] Gli Israeliti uscirono per combattere contro Beniamino e si disposero
      in ordine di battaglia contro di loro, presso Gàbaa.
      
      [21] Allora i figli di Beniamino uscirono e in quel giorno sterminarono
      ventiduemila Israeliti,
      
      [22] ma il popolo, gli Israeliti, si rinfrancarono e tornarono a
      schierarsi in battaglia dove si erano schierati il primo giorno.
      
      [23] Gli Israeliti andarono a piangere davanti al Signore fino alla sera e
      consultarono il Signore, dicendo: "Devo continuare a combattere
      contro Beniamino mio fratello?". Il Signore rispose: "Andate
      contro di loro".
      
      [24] Gli Israeliti vennero a battaglia con i figli di Beniamino una
      seconda volta.
      
      [25] I Beniaminiti una seconda volta uscirono da Gàbaa contro di loro e
      sterminarono altri diciottomila uomini degli Israeliti, tutti atti a
      maneggiar la spada.
      
      [26] Allora tutti gli Israeliti e tutto il popolo andarono a Betel,
      piansero e rimasero davanti al Signore e digiunarono quel giorno fino alla
      sera e offrirono olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore.
      
      [27] Gli Israeliti consultarono il Signore - l'arca dell'alleanza di Dio
      in quel tempo era là
      
      [28] e Pincas, figlio di Eleazaro, figlio di Aronne, prestava servizio
      davanti a essa in quel tempo - e dissero: "Devo continuare ancora a
      uscire in battaglia contro Beniamino mio fratello o devo cessare?".
      Il Signore rispose: "Andate, perché domani ve li metterò nelle
      mani".
      
      [29] Israele tese quindi un agguato intorno a Gàbaa.
      
      [30] Gli Israeliti andarono il terzo giorno contro i figli di Beniamino e
      si disposero a battaglia presso Gàbaa come le altre volte.
      
      [31] I figli di Beniamino fecero una sortita contro il popolo, si
      lasciarono attirare lontano dalla città e cominciarono a colpire e ad
      uccidere, come le altre volte, alcuni del popolo d'Israele, lungo le
      strade che portano a Betel e a Gàbaon, in aperta campagna: ne uccisero
      circa trenta.
      
      [32] Gia i figli di Beniamino pensavano: "Eccoli sconfitti davanti a
      noi come la prima volta". Ma gli Israeliti dissero: "Fuggiamo e
      attiriamoli dalla città sulle strade!".
      
      [33] Tutti gli Israeliti abbandonarono la loro posizione e si disposero a
      battaglia a Baal-Tamar, mentre quelli di Israele che erano in agguato
      sbucavano dal luogo dove si trovavano, a occidente di Gàbaa.
      
      [34] Diecimila uomini scelti in tutto Israele giunsero davanti a Gàbaa.
      Il combattimento fu aspro: quelli non si accorgevano del disastro che
      stava per colpirli.
      
      [35] Il Signore sconfisse Beniamino davanti ad Israele; gli Israeliti
      uccisero in quel giorno venticinquemila e cento uomini di Beniamino, tutti
      atti a maneggiare la spada.
      
      [36] I figli di Beniamino si accorsero d'essere sconfitti. Gli Israeliti
      avevano ceduto terreno a Beniamino, perché confidavano nell'agguato che
      avevano teso presso Gàbaa.
      
      [37] Quelli che stavano in agguato infatti si gettarono d'improvviso
      contro Gàbaa e, fattavi irruzione, passarono a fil di spada l'intera città.
      
      [38] C'era un segnale convenuto fra gli Israeliti e quelli dell'imboscata:
      questi dovevano fare salire dalla città una colonna di fumo.
      
      [39] Gli Israeliti avevano dunque voltato le spalle nel combattimento e
      gli uomini di Beniamino avevano cominciato a colpire e uccidere circa
      trenta uomini d'Israele. Essi dicevano: "Ormai essi sono sconfitti
      davanti a noi, come nella prima battaglia!".
      
      [40] Ma quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò ad alzarsi dalla
      città, quelli di Beniamino si voltarono indietro ed ecco tutta la città
      saliva in fiamme verso il cielo.
      
      [41] Allora gli Israeliti tornarono indietro e gli uomini di Beniamino
      furono presi dal terrore, vedendo il disastro piombare loro addosso.
      
      [42] Voltarono le spalle davanti agli Israeliti e presero la via del
      deserto; ma i combattenti li incalzavano e quelli che venivano dalla città
      piombavano in mezzo a loro massacrandoli.
      
      [43] Circondarono i Beniaminiti, li inseguirono senza tregua, li
      incalzarono fino di fronte a Gàbaa dal lato di oriente.
      
      [44] Caddero dei Beniaminiti diciottomila uomini, tutti valorosi.
      
      [45] I superstiti voltarono le spalle e fuggirono verso il deserto, in
      direzione della roccia di Rimmon e gli Israeliti ne rastrellarono per le
      strade cinquemila, li incalzarono fino a Ghideom e ne colpirono altri
      duemila.
      
      [46] Così il numero totale dei Beniaminiti, che caddero quel giorno, fu
      di venticinquemila, atti a maneggiare la spada, tutta gente di valore.
      
      [47] Seicento uomini, che avevano voltato le spalle ed erano fuggiti verso
      il deserto, raggiunsero la roccia di Rimmon, rimasero alla roccia di
      Rimmon quattro mesi.
      
      [48] Intanto gli Israeliti tornarono contro i figli di Beniamino,
      passarono a fil di spada nella città uomini e bestiame e quanto
      trovarono, e diedero alle fiamme anche tutte le città che incontrarono.