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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              1 Samuele 1  | 
          
      [1] C'era un uomo di Ramatàim, uno Zufita delle
      montagne di Efraim, chiamato Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di Eliàu,
      figlio di Tòcu, figlio di Zuf, l'Efraimita.
      
      [2] Aveva due mogli, l'una chiamata Anna, l'altra Peninna. Peninna aveva
      figli mentre Anna non ne aveva.
      
      [3] Quest'uomo andava ogni anno dalla sua città per prostrarsi e
      sacrificare al Signore degli eserciti in Silo, dove stavano i due figli di
      Eli Cofni e Pìncas, sacerdoti del Signore.
      
      [4] Un giorno Elkana offrì il sacrificio. Ora egli aveva l'abitudine di
      dare alla moglie Peninna e a tutti i figli e le figlie di lei le loro
      parti.
      
      [5] Ad Anna invece dava una parte sola; ma egli amava Anna, sebbene il
      Signore ne avesse reso sterile il grembo.
      
      [6] La sua rivale per giunta l'affliggeva con durezza a causa della sua
      umiliazione, perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo.
      
      [7] Così succedeva ogni anno: tutte le volte che salivano alla casa del
      Signore, quella la mortificava.
      Anna dunque si mise a piangere e non voleva prendere cibo.
      
      [8] Elkana suo marito le disse: "Anna, perché piangi? Perché non
      mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di
      dieci figli?".
      
      [9] Anna, dopo aver mangiato in Silo e bevuto, si alzò e andò a
      presentarsi al Signore. In quel momento il sacerdote Eli stava sul sedile
      davanti a uno stipite del tempio del Signore.
      
      [10] Essa era afflitta e innalzò la preghiera al Signore, piangendo
      amaramente.
      
      [11] Poi fece questo voto: "Signore degli eserciti, se vorrai
      considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non
      dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio,
      io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio
      non passerà sul suo capo".
      
      [12] Mentre essa prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava
      osservando la sua bocca.
      
      [13] Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la
      voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca.
      
      [14] Le disse Eli: "Fino a quando rimarrai ubriaca? Lìberati dal
      vino che hai bevuto!".
      
      [15] Anna rispose: "No, mio signore, io sono una donna affranta e non
      ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo sfogandomi
      davanti al Signore.
      
      [16] Non considerare la tua serva una donna iniqua, poiché finora mi ha
      fatto parlare l'eccesso del mio dolore e della mia amarezza".
      
      [17] Allora Eli le rispose: "Và in pace e il Dio d'Israele ascolti
      la domanda che gli hai fatto".
      
      [18] Essa replicò: "Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi
      occhi". Poi la donna se ne andò per la sua via e il suo volto non fu
      più come prima.
      
      [19] Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al
      Signore tornarono a casa in Rama. Elkana si unì a sua moglie e il Signore
      si ricordò di lei.
      
      [20] Così al finir dell'anno Anna concepì e partorì un figlio e lo
      chiamò Samuele. "Perché - diceva - dal Signore l'ho
      impetrato".
      
      [21] Quando poi Elkana andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio
      di ogni anno al Signore e a soddisfare il voto,
      
      [22] Anna non andò, perché diceva al marito: "Non verrò, finché
      il bambino non sia divezzato e io possa condurlo a vedere il volto del
      Signore; poi resterà là per sempre".
      
      [23] Le rispose Elkana suo marito: "Fà pure quanto ti sembra meglio;
      rimani finché tu l'abbia divezzato; soltanto adempia il Signore la tua
      parola". La donna rimase e allattò il figlio, finché l'ebbe
      divezzato.
      
      [24] Dopo averlo divezzato, andò con lui, portando un giovenco di tre
      anni, un'efa di farina e un otre di vino e venne alla casa del Signore a
      Silo e il fanciullo era con loro.
      
      [25] Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli
      
      [26] e Anna disse: "Ti prego, mio signore. Per la tua vita, signor
      mio, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il
      Signore.
      
      [27] Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia
      che gli ho chiesto.
      
      [28] Perciò anch'io lo dò in cambio al Signore: per tutti i giorni della
      sua vita egli è ceduto al Signore". E si prostrarono là davanti al
      Signore.