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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              1 Samuele 14  | 
          
      [1] Un giorno Giònata, figlio di Saul, disse al suo
      scudiero: "Su vieni, portiamoci fino all'appostamento dei Filistei
      che sta qui di fronte". Ma non disse nulla a suo padre.
      
      [2] Saul se ne stava al limitare di Gàbaa sotto il melograno che si trova
      in Migròn; la sua gente era di circa seicento uomini.
      
      [3] Achià figlio di Achitùb, fratello di Icabòd, figlio di Pìncas,
      figlio di Eli, sacerdote del Signore in Silo, portava l'efod e il popolo
      non sapeva che Giònata era andato.
      
      [4] Tra i varchi per i quali Giònata cercava di passare, puntando
      sull'appostamento dei Filistei, vi era una sporgenza rocciosa da una parte
      e una sporgenza rocciosa dall'altra parte: una si chiamava Bòzez, l'altra
      Sène.
      
      [5] Una delle rocce sporgenti era di fronte a Micmas a settentrione,
      l'altra era di fronte a Gàbaa a meridione.
      
      [6] Giònata disse allo scudiero: "Su, vieni, passiamo
      all'appostamento di questi non circoncisi; forse il Signore ci aiuterà,
      perché non è difficile per il Signore salvare con molti o con
      pochi".
      
      [7] Lo scudiero gli rispose: "Fà quanto hai in animo. Avvìati e và!
      Eccomi con te: come il tuo cuore, così è il mio".
      
      [8] Allora Giònata disse: "Ecco, noi passeremo verso questi uomini e
      ci mostreremo loro.
      
      [9] Se ci diranno: Fermatevi finché veniamo a raggiungervi, restiamo in
      basso e non saliamo da loro.
      
      [10] Se invece ci diranno: Venite su da noi!, saliamo, perché il Signore
      ce li ha messi nelle mani e questo sarà per noi il segno".
      
      [11] Quindi i due si lasciarono scorgere dall'appostamento filisteo e i
      Filistei dissero: "Ecco gli Ebrei che escono dalle caverne dove si
      erano nascosti".
      
      [12] Poi gli uomini della guarnigione dissero a Giònata e al suo
      scudiero: "Salite da noi, che abbiamo qualche cosa da dirvi!".
      Giònata allora disse al suo scudiero: "Sali dopo di me, perché il
      Signore li ha messi nelle mani di Israele".
      
      [13] Giònata saliva aiutandosi con le mani e con i piedi e lo scudiero lo
      seguiva; quelli cadevano davanti a Giònata e, dietro, lo scudiero li
      finiva.
      
      [14] Questa fu la prima strage nella quale Giònata e il suo scudiero
      colpirono una ventina di uomini, entro quasi metà di un campo arabile.
      
      [15] Si sparse così il terrore nell'accampamento, nella regione e in
      tutto il popolo. Anche la guarnigione e i suoi uomini d'assalto furono
      atterriti e la terra tremò e ci fu un terrore divino.
      
      [16] Le vedette di Saul che stavano in Gàbaa di Beniamino guardarono e
      videro la moltitudine che fuggiva qua e là.
      
      [17] Allora Saul ordinò alla gente che era con lui: "Su, cercate e
      indagate chi sia partito da noi". Cercarono ed ecco non c'erano né
      Giònata né il suo scudiero.
      
      [18] Saul disse ad Achia: "Avvicina l'efod!" - egli infatti
      allora portava l'efod davanti agli Israeliti -.
      
      [19] Mentre Saul parlava al sacerdote, il tumulto che era sorto nel campo
      filisteo andava propagandosi e crescendo. Saul disse al sacerdote:
      "Ritira la mano".
      
      [20] A loro volta Saul e la gente che era con lui alzarono grida e mossero
      all'attacco, ma ecco trovarono che la spada dell'uno si rivolgeva contro
      l'altro in una confusione molto grande.
      
      [21] Anche quegli Ebrei che erano con i Filistei da qualche tempo e che
      erano saliti con loro all'accampamento, si voltarono, per mettersi con
      Israele che era là con Saul e Giònata.
      
      [22] Inoltre anche tutti gli Israeliti che si erano nascosti sulle
      montagne di Efraim, quando seppero che i Filistei erano in fuga, si
      unirono a inseguirli e batterli.
      
      [23] Così il Signore in quel giorno salvò Israele e la battaglia si
      estese fino a Bet-Aven.
      
      [24] Gli Israeliti erano sfiniti in quel giorno e Saul impose questo
      giuramento a tutto il popolo: "Maledetto chiunque gusterà cibo prima
      di sera, prima che io mi sia vendicato dei miei nemici". E nessuno
      del popolo gustò cibo.
      
      [25] Tutta la gente passò per una selva dove c'erano favi di miele sul
      suolo.
      
      [26] Il popolo passò per la selva ed ecco si vedeva colare il miele, ma
      nessuno stese la mano e la portò alla bocca, perché il popolo temeva il
      giuramento.
      
      [27] Ma Giònata non aveva saputo che suo padre aveva fatto giurare il
      popolo, quindi allungò la punta del bastone che teneva in mano e la
      intinse nel favo di miele, poi riportò la mano alla bocca e i suoi occhi
      si rischiararono.
      
      [28] Uno del gruppo s'affrettò a dire: "Tuo padre ha fatto fare
      questo solenne giuramento al popolo: Maledetto chiunque toccherà cibo
      quest'oggi!, sebbene il popolo fosse sfinito".
      [29] Rispose Giònata: "Mio padre vuol rovinare il paese! Guardate
      come si sono rischiarati i miei occhi, perché ho gustato un poco di
      questo miele.
      
      [30] Dunque se il popolo avesse mangiato oggi qualche cosa dei viveri
      presi ai nemici, quanto maggiore sarebbe stata ora la rotta dei
      Filistei!".
      
      [31] In quel giorno percossero i Filistei da Micmas fino ad Aialon e il
      popolo era sfinito.
      
      [32] Quelli del popolo si gettarono sulla preda e presero pecore, buoi e
      vitelli e li macellarono e li mangiarono con il sangue.
      
      [33] La cosa fu annunziata a Saul: "Ecco il popolo pecca contro il
      Signore, mangiando con il sangue". Rispose: "Avete prevaricato!
      Rotolate subito qui una grande pietra".
      
      [34] Allora Saul soggiunse: "Passate tra il popolo e dite a tutti:
      Ognuno conduca qua il suo bue e il suo montone e li macelli su questa
      pietra, poi mangiatene; così non peccherete contro il Signore, mangiando
      le carni con il sangue". In quella notte ogni uomo del popolo
      condusse a mano ciò che aveva e là lo macellò.
      
      [35] Saul innalzò un altare al Signore. Fu questo il primo altare che
      egli edificò al Signore.
      
      [36] Quindi Saul disse: "Scendiamo dietro i Filistei questa notte
      stessa e deprediamoli fino al mattino e non lasciamo scampare uno solo di
      loro". Gli risposero: "Fà quanto ti sembra bene". Ma il
      sacerdote disse: "Accostiamoci qui a Dio".
      
      [37] Saul dunque interrogò Dio: "Devo scendere dietro i Filistei? Li
      consegnerai in mano di Israele?". Ma quel giorno non gli rispose.
      
      [38] Allora Saul disse: "Accostatevi qui voi tutti capi del popolo.
      Cercate ed esaminate da chi sia stato commesso oggi il peccato,
      
      [39] perché per la vita del Signore salvatore d'Israele certamente costui
      morirà, anche se si tratta di Giònata mio figlio". Ma nessuno del
      popolo gli rispose.
      
      [40] Perciò disse a tutto Israele: "Voi state da una parte: io e mio
      figlio Giònata staremo dall'altra". Il popolo rispose a Saul: "Fà
      quanto ti sembra bene".
      
      [41] Saul parlò al Signore: "Dio d'Israele, fà conoscere
      l'innocente". Furono designati Giònata e Saul e il popolo restò
      libero.
      
      [42] Saul soggiunse: "Tirate a sorte tra me e mio figlio Giònata".
      Fu sorteggiato Giònata.
      
      [43] Saul disse a Giònata: "Narrami quello che hai fatto". Giònata
      raccontò: "Realmente ho assaggiato un pò di miele con la punta del
      bastone che avevo in mano. Ecco, morirò".
      
      [44] Saul disse: "Faccia Dio a me questo e anche di peggio, se non
      andrai a morte, Giònata!".
      
      [45] Ma il popolo disse a Saul: "Dovrà forse morire Giònata che ha
      ottenuto questa grande vittoria in Israele? Non sia mai! Per la vita del
      Signore, non cadrà a terra un capello del suo capo, perché in questo
      giorno egli ha agito con Dio". Così il popolo salvò Giònata che
      non fu messo a morte.
      
      [46] Saul cessò dall'inseguire i Filistei e questi raggiunsero il loro
      paese.
      
      [47] Saul si assicurò il regno su Israele e mosse contro tutti i nemici
      all'intorno: contro Moab e gli Ammoniti, contro Edom e i re di Zoba e i
      Filistei e dovunque si volgeva aveva successo.
      
      [48] Compì imprese brillanti, battè gli Amaleciti e liberò Israele
      dalle mani degli oppressori.
      
      [49] Figli di Saul furono Giònata, Isbàal e Malkisùa; le sue due figlie
      si chiamavano Merab la maggiore e Mikal la più piccola.
      
      [50] La moglie di Saul si chiamava Achinòam, figlia di Achimàaz. Il capo
      delle sue milizie si chiamava Abner figlio di Ner, zio di Saul.
      
      [51] Kis padre di Saul e Ner padre di Abner erano figli di Abièl.
      
      [52] Durante tutto il tempo di Saul vi fu guerra aperta con i Filistei; se
      Saul scorgeva un uomo valente o un giovane coraggioso, lo prendeva al suo
      seguito.