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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              2 Samuele 11  | 
          
      [1] L'anno dopo, al tempo in cui i re sogliono
      andare in guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto
      Israele a devastare il paese degli Ammoniti; posero l'assedio a Rabbà
      mentre Davide rimaneva a Gerusalemme.
      
      [2] Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare
      sulla terrazza della reggia. Dall'alto di quella terrazza egli vide una
      donna che faceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto.
      
      [3] Davide mandò a informarsi chi fosse la donna. Gli fu detto: "È
      Betsabea figlia di Eliàm, moglie di Uria l'Hittita".
      
      [4] Allora Davide mandò messaggeri a prenderla. Essa andò da lui ed egli
      giacque con lei, che si era appena purificata dalla immondezza. Poi essa
      tornò a casa.
      
      [5] La donna concepì e fece sapere a Davide: "Sono incinta".
      
      [6] Allora Davide mandò a dire a Ioab: "Mandami Uria
      l'Hittita". Ioab mandò Uria da Davide.
      
      [7] Arrivato Uria, Davide gli chiese come stessero Ioab e la truppa e come
      andasse la guerra.
      
      [8] Poi Davide disse a Uria: "Scendi a casa tua e làvati i
      piedi". Uria uscì dalla reggia e gli fu mandata dietro una portata
      della tavola del re.
      
      [9] Ma Uria dormì alla porta della reggia con tutti i servi del suo
      signore e non scese a casa sua.
      
      [10] La cosa fu riferita a Davide e gli fu detto: "Uria non è sceso
      a casa sua". Allora Davide disse a Uria: "Non vieni forse da un
      viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?".
      
      [11] Uria rispose a Davide: "L'arca, Israele e Giuda abitano sotto le
      tende, Ioab mio signore e la sua gente sono accampati in aperta campagna e
      io dovrei entrare in casa mia per mangiare e bere e per dormire con mia
      moglie? Per la tua vita e per la vita della tua anima, io non farò tal
      cosa!".
      
      [12] Davide disse ad Uria: "Rimani qui anche oggi e domani ti lascerò
      partire". Così Uria rimase a Gerusalemme quel giorno e il seguente.
      
      [13] Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la
      sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo giaciglio con i servi del
      suo signore e non scese a casa sua.
      
      [14] La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò
      per mano di Uria.
      
      [15] Nella lettera aveva scritto così: "Ponete Uria in prima fila,
      dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e
      muoia".
      
      [16] Allora Ioab, che assediava la città, pose Uria nel luogo dove sapeva
      che il nemico aveva uomini valorosi.
      
      [17] Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab;
      parecchi della truppa e fra gli ufficiali di Davide caddero, e perì anche
      Uria l'Hittita.
      
      [18] Ioab inviò un messaggero a Davide per fargli sapere tutte le cose
      che erano avvenute nella battaglia
      
      [19] e diede al messaggero quest'ordine: "Quando avrai finito di
      raccontare al re quanto è successo nella battaglia,
      
      [20] se il re andasse in collera e ti dicesse: Perché vi siete avvicinati
      così alla città per dar battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato
      dall'alto delle mura?
      
      [21] Chi ha ucciso Abimelech figlio di Ierub-Bàal? Non fu forse una donna
      che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle mura, così che egli morì
      a Tebez? Perché vi siete avvicinati così alle mura? tu digli allora:
      Anche il tuo servo Uria l'Hittita è morto".
      
      [22] Il messaggero dunque partì e, quando fu arrivato, riferì a Davide
      quanto Ioab lo aveva incaricato di dire. Davide andò in collera contro
      Ioab e disse al messaggero: "Perché vi siete avvicinati così alla
      città per dare battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto
      delle mura? Chi ha ucciso Abimelech, figlio di Ierub-Bàal? Non fu forse
      una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle mura, così che
      egli morì a Tebez? Perché vi siete avvicinati così alle mura?".
      
      [23] Il messaggero rispose a Davide: "Perché i nemici avevano avuto
      vantaggio su di noi e avevano fatto una sortita contro di noi nella
      campagna; ma noi fummo loro addosso fino alla porta della città;
      
      [24] allora gli arcieri tirarono sulla tua gente dall'alto delle mura e
      parecchi della gente del re perirono. Anche il tuo servo Uria l'Hittita è
      morto".
      
      [25] Allora Davide disse al messaggero: "Riferirai a Ioab: Non ti
      affligga questa cosa, perché la spada divora or qua or là; rinforza
      l'attacco contro la città e distruggila. E tu stesso fagli
      coraggio".
      
      [26] La moglie di Uria, saputo che Uria suo marito era morto, fece il
      lamento per il suo signore.
      
      [27] Passati i giorni del lutto, Davide la mandò a prendere e l'accolse
      nella sua casa. Essa diventò sua moglie e gli partorì un figlio. Ma ciò
      che Davide aveva fatto era male agli occhi del Signore.