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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              2 Samuele 21  | 
          
      [1] Al tempo di Davide ci fu una carestia per tre
      anni; Davide cercò il volto del Signore e il Signore gli disse: "Su
      Saul e sulla sua casa pesa un fatto di sangue, perché egli ha fatto
      morire i Gabaoniti".
      
      [2] Allora il re chiamò i Gabaoniti e parlò loro. I Gabaoniti non erano
      del numero degli Israeliti, ma un resto degli Amorrèi, e gli Israeliti
      avevano giurato loro; Saul però, nel suo zelo per gli Israeliti e per
      quelli di Giuda, aveva cercato di sterminarli.
      
      [3] Davide disse ai Gabaoniti: "Che devo fare per voi? In che modo
      espierò, perché voi benediciate l'eredità del Signore?".
      
      [4] I Gabaoniti gli risposero: "Fra noi e Saul e la sua casa non è
      questione d'argento o d'oro, né ci riguarda l'uccidere qualcuno in
      Israele". Il re disse: "Quello che voi direte io lo farò per
      voi".
      
      [5] Quelli risposero al re: "Di quell'uomo che ci ha distrutti e
      aveva fatto il piano di sterminarci, perché più non sopravvivessimo
      entro alcun confine d'Israele,
      
      [6] ci siano consegnati sette uomini tra i suoi figli e noi li
      impiccheremo davanti al Signore in Gàbaon, sul monte del Signore".
      Il re disse: "Ve li consegnerò".
      
      [7] Il re risparmiò Merib-Bàal figlio di Giònata, figlio di Saul, per
      il giuramento che Davide e Giònata, figlio di Saul, si erano fatto
      davanti al Signore;
      
      [8] ma il re prese i due figli che Rizpà figlia di Aià aveva partoriti a
      Saul, Armonì e Merib-Bàal e i cinque figli che Meràb figlia di Saul
      aveva partoriti ad Adrièl il Mecolatita figlio di Barzillài.
      
      [9] Li consegnò ai Gabaoniti, che li impiccarono sul monte, davanti al
      Signore. Tutti e sette perirono insieme. Furono messi a morte nei primi
      giorni della mietitura, quando si cominciava a mietere l'orzo.
      
      [10] Allora Rizpà, figlia di Aià, prese il mantello di sacco e lo tese,
      fissandolo alla roccia, e stette là dal principio della mietitura
      dell'orzo finché dal cielo non cadde su di loro la pioggia. Essa non
      permise agli uccelli del cielo di posarsi su di essi di giorno e alle
      bestie selvatiche di accostarsi di notte.
      
      [11] Fu riferito a Davide quello che Rizpà, figlia di Aià, concubina di
      Saul, aveva fatto.
      
      [12] Davide andò a prendere le ossa di Saul e quelle di Giònata suo
      figlio presso i cittadini di Iabès di Gàlaad, i quali le avevano portate
      via dalla piazza di Beisan, dove i Filistei avevano appeso i cadaveri
      quando avevano sconfitto Saul sul Gelboe.
      
      [13] Egli riportò le ossa di Saul e quelle di Giònata suo figlio; poi si
      raccolsero anche le ossa di quelli che erano stati impiccati.
      
      [14] Le ossa di Saul e di Giònata suo figlio, come anche le ossa degli
      impiccati furono sepolte nel paese di Beniamino a Zela, nel sepolcro di
      Kis, padre di Saul; fu fatto quanto il re aveva ordinato. Dopo, Dio si
      mostrò placato verso il paese.
      
      [15] I Filistei mossero di nuovo guerra ad Israele e Davide scese con i
      suoi sudditi a combattere contro i Filistei. Davide era stanco
      
      [16] e Isbi-Benòb, uno dei figli di Rafa, che aveva una lancia del peso
      di trecento sicli di rame ed era cinto di una spada nuova, manifestò il
      proposito di uccidere Davide;
      
      [17] ma Abisài, figlio di Zeruià, venne in aiuto al re, colpì il
      Filisteo e lo uccise. Allora i ministri di Davide gli giurarono: "Tu
      non uscirai più con noi a combattere e non spegnerai la lampada
      d'Israele".
      
      [18] Dopo, ci fu un'altra battaglia contro i Filistei, a Gob; allora
      Sibbecài il Cusatita uccise Saf, uno dei figli di Rafa.
      
      [19] Ci fu un'altra battaglia contro i Filistei a Gob; Elcanàn, figlio di
      Iair di Betlemme, uccise il fratello di Golia di Gat: l'asta della sua
      lancia era come un subbio di tessitori.
      
      [20] Ci fu un'altra battaglia a Gat, dove si trovò un uomo di grande
      statura, che aveva sei dita per mano e per piede, in tutto ventiquattro
      dita: anch'egli era nato a Rafa.
      
      [21] Costui insultò Israele, ma lo uccise Giònata, figlio di Simeà,
      fratello di Davide.
      
      [22] Questi quattro erano nati a Rafa, in Gat. Essi perirono per mano di
      Davide e per mano dei suoi ministri.