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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              1 RE 1  | 
          
      [1] Il re Davide era vecchio e avanzato
      negli anni e, sebbene lo coprissero, non riusciva a riscaldarsi.
	  
      [2] I suoi ministri gli suggerirono: "Si cerchi per il re nostro
      signore una vergine giovinetta, che assista il re e lo curi e dorma con
      lui; così il re nostro signore si riscalderà".
      
      [3] Si cercò in tutto il territorio d'Israele una giovane bella e si trovò
      Abisag da Sunem e la condussero al re.
      
      [4] La giovane era molto bella; essa curava il re e lo serviva, ma il re
      non si unì a lei.
      
      [5] Ma Adonia, figlio di Agghìt, insuperbito, diceva: "Sarò io il
      re". Si procurò carri, cavalli e cinquanta uomini che lo
      precedessero.
      
      [6] Il re suo padre, per non affliggerlo, non gli disse mai: "Perché
      ti comporti in questo modo?". Adonia era molto bello; sua madre
      l'aveva partorito dopo Assalonne.
      
      [7] Si accordò con Ioab, figlio di Zeruià, e con il sacerdote Ebiatàr,
      che stavano dalla sua parte.
      
      [8] Invece il sacerdote Zadòk, Benaià figlio di Ioiadà, il profeta
      Natan, Simei, Rei e il nerbo delle milizie di Davide non si schierarono
      con Adonia.
      
      [9] Adonia un giorno immolò pecore e buoi e vitelli grassi sulla pietra
      Zochelet, che è vicina alla fonte di Roghèl. Invitò tutti i suoi
      fratelli, figli del re, e tutti gli uomini di Giuda al servizio del re.
      
      [10] Ma non invitò il profeta Natan, né Benaià, né i più valorosi
      soldati e neppure Salomone suo fratello.
      
      [11] Allora Natan disse a Betsabea, madre di Salomone: "Non hai
      sentito che Adonia, figlio di Agghìt, si è fatto re e Davide nostro
      signore non lo sa neppure?
      
      [12] Ebbene, ti do un consiglio, perché tu salvi la tua vita e quella del
      tuo figlio Salomone.
      
      [13] Và, presentati al re Davide e digli: Re mio signore, non hai forse
      giurato alla tua schiava che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di
      te, sedendo sul tuo trono? Perché si è fatto re Adonia?
      
      [14] Ecco, mentre tu starai ancora lì a parlare al re, io ti seguirò e
      confermerò le tue parole".
      
      [15] Betsabea si presentò nella camera del re, che era molto vecchio, e
      Abisag la Sunammita lo serviva.
      
      [16] Betsabea si inginocchiò e si prostrò davanti al re, che le domandò:
      "Che hai?".
      
      [17] Essa gli rispose: "Signore, tu hai giurato alla tua schiava per
      il Signore tuo Dio che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te,
      sedendo sul tuo trono.
      
      [18] Ora invece Adonia è divenuto re e tu, re mio signore, non lo sai
      neppure.
      
      [19] Ha immolato molti buoi, vitelli grassi e pecore, ha invitato tutti i
      figli del re, il sacerdote Ebiatàr e Ioab capo dell'esercito, ma non ha
      invitato Salomone tuo servitore.
      
      [20] Re mio signore, gli occhi di tutto Israele sono su di te, perché
      annunzi loro chi siederà sul trono del re mio signore dopo di lui.
      
      [21] Quando il re mio signore si sarà addormentato con i suoi padri, io e
      mio figlio Salomone saremo trattati da colpevoli".
      
      [22] Mentre Betsabea ancora parlava con il re, arrivò il profeta Natan.
      
      [23] Fu annunziato al re: "Ecco c'è il profeta Natan". Questi
      si presentò al re, davanti al quale si prostrò con la faccia a terra.
      
      [24] Natan disse: "Re mio signore, tu forse hai decretato: Adonia
      regnerà dopo di me e siederà sul mio trono?
      
      [25] Difatti oggi egli è andato ad immolare molti buoi, vitelli grassi e
      pecore e ha invitato tutti i figli del re, i capi dell'esercito e il
      sacerdote Ebiatàr. Costoro mangiano e bevono con lui e gridano: Viva il
      re Adonia!
      
      [26] Ma non ha invitato me tuo servitore, né il sacerdote Zadòk, né
      Benaià figlio di Ioiadà, né Salomone tuo servitore.
      
      [27] Proprio il re mio signore ha ordinato ciò? Perché non hai indicato
      ai tuoi ministri chi siederà sul trono del re mio signore?".
      
      [28] Il re Davide, presa la parola, disse: "Chiamatemi
      Betsabea!". Costei si presentò al re e, restando essa alla sua
      presenza,
      
      [29] il re giurò: "Per la vita del Signore che mi ha liberato da
      ogni angoscia!
      
      [30] Come ti ho giurato per il Signore, Dio di Israele, che Salomone tuo
      figlio avrebbe regnato dopo di me, sedendo sul mio trono al mio posto, così
      farò oggi".
      
      [31] Betsabea si inginocchiò con la faccia a terra, si prostrò davanti
      al re dicendo: "Viva il mio signore, il re Davide, per sempre!".
      
      [32] Il re Davide fece chiamare il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e
      Benaià figlio di Ioiadà. Costoro si presentarono al re,
      
      [33] che disse loro: "Prendete con voi la guardia del vostro signore:
      fate montare Salomone sulla mia mula e fatelo scendere a Ghicon.
      
      [34] Ivi il sacerdote Zadòk e il profeta Natan lo ungano re d'Israele.
      Voi suonerete la tromba e griderete: Viva il re Salomone!
      
      [35] Quindi risalirete dietro a lui, che verrà a sedere sul mio trono e
      regnerà al mio posto. Poiché io ho designato lui a divenire capo
      d'Israele e di Giuda".
      
      [36] Benaià figlio di Ioiadà rispose al re: "Così sia! Anche il
      Signore, Dio del re mio signore, decida allo stesso modo!
      
      [37] Come il Signore ha assistito il re mio signore, così assista
      Salomone e renda il suo trono più splendido di quello del re Davide mio
      signore".
      
      [38] Scesero il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di
      Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei; fecero montare Salomone
      sulla mula del re Davide e lo condussero a Ghicon.
      
      [39] Il sacerdote Zadòk prese il corno dell'olio dalla tenda e unse
      Salomone al suono della tromba. Tutti i presenti gridarono: "Viva il
      re Salomone!".
      
      [40] Risalirono tutti dietro a lui, suonando i flauti e mostrando una
      grandissima gioia e i luoghi rimbombavano delle loro acclamazioni.
      
      [41] Li sentirono Adonia e i suoi invitati, che avevano appena finito di
      mangiare. Ioab, udito il suono della tromba, chiese: "Che cos'è
      questo frastuono nella città in tumulto?".
      
      [42] Mentre parlava ecco giungere Giònata figlio del sacerdote Ebiatàr,
      al quale Adonia disse: "Vieni! Tu sei un valoroso e rechi certo buone
      notizie!".
      
      [43] "No - rispose Giònata ad Adonia - il re Davide nostro signore
      ha nominato re Salomone
      
      [44] e ha mandato con lui il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià
      figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei che l'hanno fatto
      montare sulla mula del re.
      
      [45] Il sacerdote Zadòk e il profeta Natan l'hanno unto re in Ghicon;
      quindi sono risaliti esultanti, mentre la città echeggiava di grida.
      Questo il motivo del frastuono da voi udito.
      
      [46] Anzi Salomone si è già seduto sul trono del regno
      
      [47] e i ministri del re sono andati a felicitarsi con il re Davide
      dicendo: Il tuo Dio renda il nome di Salomone più celebre del tuo e renda
      il suo trono più splendido del tuo! Il re si è prostrato sul letto,
      
      [48] poi ha detto: Sia benedetto il Signore, Dio di Israele, perché oggi
      ha concesso che uno sedesse sul mio trono e i miei occhi lo
      vedessero".
      
      [49] Tutti gli invitati di Adonia allora spaventati si alzarono e se ne
      andarono ognuno per la sua strada.
      
      [50] Adonia, che temeva Salomone, alzatosi andò ad aggrapparsi ai corni
      dell'altare.
      
      [51] Fu riferito a Salomone: "Sappi che Adonia, avendo paura del re
      Salomone, ha afferrato i corni dell'altare dicendo: Mi giuri oggi il re
      Salomone che non farà morire di spada il suo servitore".
      
      [52] Salomone disse: "Se si comporterà da uomo leale, neppure un suo
      capello cadrà a terra; ma se cadrà in qualche fallo, morirà".
      
      [53] Il re Salomone ordinò che lo facessero scendere dall'altare; quegli
      andò a prostrarsi davanti al re Salomone, che gli disse: "Vattene a
      casa!".