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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              1 RE 13  | 
          
      [1] Un uomo di Dio, per comando del Signore, si portò
      da Giuda a Betel, mentre Geroboamo stava sull'altare per offrire incenso.
      
      [2] Per comando del Signore, quegli gridò verso l'altare: "Altare,
      altare, così dice il Signore: Ecco nascerà un figlio nella casa di
      Davide, chiamato Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti delle
      alture che hanno offerto incenso su di te, e brucerà su di te ossa
      umane".
      
      [3] E ne diede una prova, dicendo: "Questa è la prova che il Signore
      parla: ecco l'altare si spaccherà e si spanderà la cenere che vi è
      sopra".
      
      [4] Appena sentì il messaggio che l'uomo di Dio aveva proferito contro
      l'altare di Betel, il re Geroboamo tese la mano dall'altare dicendo:
      "Afferratelo!". Ma la sua mano, tesa contro di quello, gli si
      paralizzò e non la potè ritirare a sé.
      
      [5] L'altare si spaccò e si sparse la cenere dell'altare secondo il segno
      dato dall'uomo di Dio per comando del Signore.
      
      [6] Presa la parola, il re disse all'uomo di Dio: "Placa il volto del
      Signore tuo Dio e prega per me perché mi sia resa la mia mano".
      L'uomo di Dio placò il volto del Signore e la mano del re tornò come era
      prima.
      
      [7] All'uomo di Dio il re disse: "Vieni a casa con me per
      rinfrancarti; ti darò un regalo".
      
      [8] L'uomo di Dio rispose al re: "Anche se mi dessi metà della tua
      casa, non verrei con te e non mangerei né berrei nulla in questo luogo,
      
      [9] perché mi è stato ordinato per comando del Signore: Non mangiare e
      non bere nulla e non tornare per la strada percorsa nell'andata".
      
      [10] Se ne andò per un'altra strada e non tornò per quella che aveva
      percorsa venendo a Betel.
      
      [11] Ora viveva a Betel un vecchio profeta, al quale i figli andarono a
      riferire quanto aveva fatto quel giorno l'uomo di Dio a Betel; essi
      riferirono al loro padre anche le parole che quegli aveva dette al re.
      
      [12] Il vecchio profeta domandò loro: "Quale via ha preso?". I
      suoi figli gli indicarono la via presa dall'uomo di Dio, che era venuto da
      Giuda.
      
      [13] Ed egli disse ai suoi figli: "Sellatemi l'asino!". Gli
      sellarono l'asino ed egli vi montò sopra
      
      [14] per inseguire l'uomo di Dio che trovò seduto sotto una quercia. Gli
      domandò: "Sei tu l'uomo di Dio, venuto da Giuda?". Rispose:
      "Sono io".
      
      [15] L'altro gli disse: "Vieni a casa con me per mangiare
      qualcosa".
      
      [16] Egli rispose: "Non posso venire con te né mangiare o bere nulla
      in questo luogo,
      
      [17] perché ho ricevuto questo comando per ordine del Signore: Non
      mangiare e non bere là nulla e non ritornare per la strada percorsa
      nell'andata".
      
      [18] Quegli disse: "Anch'io sono profeta come te; ora un angelo mi ha
      detto per ordine di Dio: Fallo tornare con te nella tua casa, perché
      mangi e beva qualcosa". Egli mentiva a costui,
      
      [19] che ritornò con lui, mangiò e bevve nella sua casa.
      
      [20] Mentre essi stavano seduti a tavola, il Signore parlò al profeta che
      aveva fatto tornare indietro l'altro
      
      [21] ed egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: "Così
      dice il Signore: Poiché ti sei ribellato all'ordine del Signore, non hai
      ascoltato il comando che ti ha dato il Signore tuo Dio,
      
      [22] sei tornato indietro, hai mangiato e bevuto in questo luogo, sebbene
      ti fosse stato prescritto di non mangiarvi o bervi nulla, il tuo cadavere
      non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri".
      
      [23] Dopo che ebbero mangiato e bevuto, l'altro sellò l'asino per il
      profeta che aveva fatto ritornare
      
      [24] e quegli partì. Un leone lo trovò per strada e l'uccise; il suo
      cadavere rimase steso sulla strada, mentre l'asino se ne stava là vicino
      e anche il leone stava vicino al cadavere.
      
      [25] Ora alcuni passanti videro il cadavere steso sulla strada e il leone
      che se ne stava vicino al cadavere. Essi andarono e divulgarono il fatto
      nella città ove dimorava il vecchio profeta.
      
      [26] Avendolo saputo, il profeta che l'aveva fatto ritornare dalla strada
      disse: "Quello è un uomo di Dio, che si è ribellato all'ordine del
      Signore; per questo il Signore l'ha consegnato al leone, che l'ha
      abbattuto e ucciso secondo la parola comunicatagli dal Signore".
      
      [27] Egli aggiunse ai figli: "Sellatemi l'asino". Quando l'asino
      fu sellato,
      
      [28] egli andò e trovò il cadavere di lui steso sulla strada con l'asino
      e il leone accanto. Il leone non aveva mangiato il cadavere né sbranato
      l'asino.
      
      [29] Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo sistemò sull'asino
      e se lo portò nella città dove abitava, per piangerlo e seppellirlo.
      
      [30] Depose il cadavere nel proprio sepolcro e fece il lamento su di lui:
      "Ohimè, fratello mio!".
      
      [31] Dopo averlo sepolto, disse ai figli: "Alla mia morte mi
      seppellirete nel sepolcro in cui è stato sepolto l'uomo di Dio; porrete
      le mie ossa vicino alle sue,
      
      [32] poiché certo si avvererà la parola che egli gridò, per ordine del
      Signore, contro l'altare di Betel e contro tutti i santuari delle alture
      che sono nelle città di Samaria".
      
      [33] Dopo questo fatto, Geroboamo non si convertì dalla sua condotta
      perversa. Egli continuò a prendere qua e là dal popolo i sacerdoti delle
      alture e a chiunque lo desiderasse dava l'investitura e quegli diveniva
      sacerdote delle alture.
      
      [34] Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il peccato che ne
      provocò la distruzione e lo sterminio dalla terra.