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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              1 RE 17  | 
          
      [1] Elia, il Tisbita, uno degli abitanti di Gàlaad,
      disse ad Acab: "Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui
      presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se
      non quando lo dirò io".
      
      [2] A lui fu rivolta questa parola del Signore:
      
      [3] "Vattene di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il
      torrente Cherit, che è a oriente del Giordano.
      
      [4] Ivi berrai al torrente e i corvi per mio comando ti porteranno il tuo
      cibo".
      
      [5] Egli eseguì l'ordine del Signore; andò a stabilirsi sul torrente
      Cherit, che è a oriente del Giordano.
      
      [6] I corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera; egli beveva
      al torrente.
      
      [7] Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non pioveva sulla
      regione.
      
      [8] Il Signore parlò a lui e disse:
      
      [9] "Alzati, và in Zarepta di Sidòne e ivi stabilisciti. Ecco io ho
      dato ordine a una vedova di là per il tuo cibo".
      
      [10] Egli si alzò e andò a Zarepta. Entrato nella porta della città,
      ecco una vedova raccoglieva la legna. La chiamò e le disse:
      "Prendimi un pò d'acqua in un vaso perché io possa bere".
      
      [11] Mentre quella andava a prenderla, le gridò: "Prendimi anche un
      pezzo di pane".
      
      [12] Quella rispose: "Per la vita del Signore tuo Dio, non ho nulla
      di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un pò di olio
      nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a cuocerla per me
      e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo".
      
      [13] Elia le disse: "Non temere; su, fà come hai detto, ma prepara
      prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te
      e per tuo figlio,
      
      [14] poiché dice il Signore: La farina della giara non si esaurirà e
      l'orcio dell'olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere
      sulla terra".
      
      [15] Quella andò e fece come aveva detto Elia. Mangiarono essa, lui e il
      figlio di lei per diversi giorni.
      
      [16] La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì,
      secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Elia.
      
      [17] In seguito il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua
      malattia era molto grave, tanto che rimase senza respiro.
      
      [18] Essa allora disse a Elia: "Che c'è fra me e te, o uomo di Dio?
      Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia iniquità e per
      uccidermi il figlio?".
      
      [19] Elia le disse: "Dammi tuo figlio". Glielo prese dal seno,
      lo portò al piano di sopra, dove abitava, e lo stese sul letto.
      
      [20] Quindi invocò il Signore: "Signore mio Dio, forse farai del
      male a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il
      figlio?".
      
      [21] Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: "Signore
      Dio mio, l'anima del fanciullo torni nel suo corpo".
      
      [22] Il Signore ascoltò il grido di Elia; l'anima del bambino tornò nel
      suo corpo e quegli riprese a vivere.
      
      [23] Elia prese il bambino, lo portò al piano terreno e lo consegnò alla
      madre. Elia disse: "Guarda! Tuo figlio vive".
      
      [24] La donna disse a Elia: "Ora so che tu sei uomo di Dio e che la
      vera parola del Signore è sulla tua bocca".