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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              1 RE 18  | 
          
      [1] Dopo molto tempo, il Signore disse a Elia,
      nell'anno terzo: "Su, mostrati ad Acab; io concederò la pioggia alla
      terra".
      
      [2] Elia andò a farsi vedere da Acab.
      In Samaria c'era una grande carestia.
      
      [3] Acab convocò Abdia maggiordomo. Abdia temeva molto Dio;
      
      [4] quando Gezabele uccideva i profeti del Signore, Abdia prese cento
      profeti e ne nascose cinquanta alla volta in una caverna e procurò loro
      pane e acqua.
      
      [5] Acab disse ad Abdia: "Và nel paese verso tutte le sorgenti e
      tutti i torrenti della regione; forse troveremo erba per tenere in vita
      cavalli e muli e non dovremo uccidere una parte del bestiame".
      
      [6] Si divisero la regione da percorrere; Acab andò per una strada e
      Abdia per un'altra.
      
      [7] Mentre Abdia era in cammino, ecco farglisi incontro Elia. Quegli lo
      riconobbe e si prostrò con la faccia a terra dicendo: "Non sei tu il
      mio signore Elia?".
      
      [8] Gli rispose: "Lo sono; su, dì al tuo padrone: C'è qui
      Elia".
      
      [9] Quegli disse: "Che male ho fatto perché tu consegni il tuo servo
      ad Acab perché egli mi uccida?
      
      [10] Per la vita del Signore tuo Dio, non esiste un popolo o un regno in
      cui il mio padrone non abbia mandato a cercarti. Se gli rispondevano: Non
      c'è! egli faceva giurare il popolo o il regno di non averti trovato.
      
      [11] Ora tu dici: Su, dì al tuo signore: C'è qui Elia!
      
      [12] Appena sarò partito da te, lo spirito del Signore ti porterà in un
      luogo a me ignoto. Se io vado a riferirlo ad Acab egli, non trovandoti, mi
      ucciderà; ora il tuo servo teme il Signore fin dalla sua giovinezza.
      
      [13] Non ti hanno forse riferito, mio signore, ciò che ho fatto quando
      Gezabele sterminava tutti i profeti del Signore, come io nascosi cento
      profeti, cinquanta alla volta, in una caverna e procurai loro pane e
      acqua?
      
      [14] E ora tu comandi: Su, dì al tuo signore: C'è qui Elia? Egli mi
      ucciderà".
      
      [15] Elia rispose: "Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui
      presenza io sto, oggi stesso io mi mostrerò a lui".
      
      [16] Abdia andò incontro ad Acab e gli riferì la cosa. Acab si diresse
      verso Elia.
      
      [17] Appena lo vide, Acab disse a Elia: "Sei tu la rovina di
      Israele!".
      
      [18] Quegli rispose: "Io non rovino Israele, ma piuttosto tu insieme
      con la tua famiglia, perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu
      hai seguito Baal.
      
      [19] Su, con un ordine raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo
      insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento
      profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele".
      
      [20] Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte
      Carmelo.
      
      [21] Elia si accostò a tutto il popolo e disse: "Fino a quando
      zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece
      lo è Baal, seguite lui!". Il popolo non gli rispose nulla.
      
      [22] Elia aggiunse al popolo: "Sono rimasto solo, come profeta del
      Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta.
      
      [23] Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo
      pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro
      giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco.
      
      [24] Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del
      Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!".
      Tutto il popolo rispose: "La proposta è buona!".
      
      [25] Elia disse ai profeti di Baal: "Sceglietevi il giovenco e
      cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro
      Dio, ma senza appiccare il fuoco".
      
      [26] Quelli presero il giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di
      Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: "Baal,
      rispondici!". Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli
      continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto.
      
      [27] Essendo già mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo:
      "Gridate con voce più alta, perché egli è un dio! Forse è
      soprappensiero oppure indaffarato o in viaggio; caso mai fosse
      addormentato, si sveglierà".
      
      [28] Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro
      costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue.
      
      [29] Passato il mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era
      venuto il momento in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si
      sentiva alcuna voce né una risposta né un segno di attenzione.
      
      [30] Elia disse a tutto il popolo: "Avvicinatevi!". Tutti si
      avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato
      demolito.
      
      [31] Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei
      discendenti di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: "Israele
      sarà il tuo nome".
      
      [32] Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un
      canaletto, capace di contenere due misure di seme.
      
      [33] Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna.
      
      [34] Quindi disse: "Riempite quattro brocche d'acqua e versatele
      sull'olocausto e sulla legna!". Ed essi lo fecero. Egli disse:
      "Fatelo di nuovo!". Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora:
      "Per la terza volta!". Lo fecero per la terza volta.
      
      [35] L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì
      d'acqua.
      
      [36] Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse:
      "Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che
      tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste
      cose per tuo comando.
      
      [37] Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il
      Signore Dio e che converti il loro cuore!".
      
      [38] Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le
      pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto.
      
      [39] A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: "Il
      Signore è Dio! Il Signore è Dio!".
      
      [40] Elia disse loro: "Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi
      uno!". Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove
      li scannò.
      
      [41] Elia disse ad Acab: "Su, mangia e bevi, perché sento un rumore
      di pioggia torrenziale".
      
      [42] Acab andò a mangiare e a bere. Elia si recò alla cima del Carmelo;
      gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia.
      
      [43] Quindi disse al suo ragazzo: "Vieni qui, guarda verso il
      mare". Quegli andò, guardò e disse. "Non c'è nulla!".
      Elia disse: "Tornaci ancora per sette volte".
      
      [44] La settima volta riferì: "Ecco, una nuvoletta, come una mano
      d'uomo, sale dal mare". Elia gli disse: "Và a dire ad Acab:
      Attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la
      pioggia!".
      
      [45] Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia
      cadde a dirotto. Acab montò sul carro e se ne andò a Izrèel.
      
      [46] La mano del Signore fu sopra Elia che, cintosi i fianchi, corse
      davanti ad Acab finché giunse a Izrèel.