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              LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74  | 
          
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              1 RE 22  | 
          
      [1] Trascorsero tre anni senza guerra fra Aram e
      Israele.
      [2] Nel terzo anno Giòsafat re di Giuda fece visita al re di Israele.
      
      [3] Ora il re di Israele aveva detto ai suoi ufficiali: "Non sapete
      che Ramot di Gàlaad è nostra? Eppure noi ce ne stiamo inerti, senza
      riprenderla dalle mani di Aram".
      
      [4] Disse a Giòsafat: "Verresti con me a combattere per Ramot di Gàlaad?".
      Giòsafat rispose al re di Israele: "Conta su di me come su te
      stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi".
      
      [5] Giòsafat disse al re di Israele: "Consulta oggi stesso la parola
      del Signore".
      
      [6] Il re di Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e
      domandò loro: "Devo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure devo
      rinunziarvi?". Risposero: "Attaccala; il Signore la metterà
      nelle mani del re".
      
      [7] Giòsafat disse: "Non c'è più nessun altro profeta del Signore
      da consultare?".
      
      [8] Il re di Israele rispose a Giòsafat: "Ci sarebbe ancora un uomo,
      attraverso il quale si potrebbe consultare il Signore, ma io lo detesto
      perché non mi predice altro che male, mai qualcosa di buono. Si tratta di
      Michea, figlio di Imla". Giòsafat disse: "Il re non parli così!".
      
      [9] Il re di Israele, chiamato un eunuco, gli ordinò: "Convoca
      subito Michea, figlio di Imla".
      
      [10] Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda sedevano ognuno sul suo
      trono, vestiti dei loro mantelli, nell'aia di fronte alla porta di
      Samaria; tutti i profeti predicevano davanti a loro.
      
      [11] Sedecìa, figlio di Chenaana, che si era fatte corna di ferro,
      affermava: "Dice il Signore: Con queste cozzerai contro gli Aramei
      fino al loro sterminio".
      
      [12] Tutti i profeti predicevano allo stesso modo: "Assali Ramot di Gàlaad,
      riuscirai. Il Signore la metterà nelle mani del re".
      
      [13] Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse:
      "Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo
      del re; ora la tua parola sia identica alla loro; preannunzia il
      successo".
      
      [14] Michea rispose: "Per la vita del Signore, comunicherò quanto il
      Signore mi dirà".
      
      [15] Si presentò al re che gli domandò: "Michea, dobbiamo muovere
      contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?". Gli rispose:
      "Attaccala, riuscirai; il Signore la metterà nelle mani del
      re".
      
      [16] Il re gli disse: "Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi
      se non la verità nel nome del Signore?".
      
      [17] Quegli disse:
      "Vedo tutti gli Israeliti
      vagare sui monti
      come pecore senza pastore.
      Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace".
      
      [18] Il re di Israele disse a Giòsafat: "Non te l'avevo forse detto
      che non mi avrebbe profetizzato nulla di buono, ma solo il male?".
      
      [19] Michea disse: "Per questo, ascolta la parola del Signore. Io ho
      visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito del cielo gli stava
      intorno, a destra e a sinistra.
      
      [20] Il Signore ha domandato: Chi ingannerà Acab perché muova contro
      Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi ha risposto in un modo e chi in un
      altro.
      
      [21] Si è fatto avanti uno spirito che - postosi davanti al Signore - ha
      detto: Lo ingannerò io. Il Signore gli ha domandato: Come?
      
      [22] Ha risposto: Andrò e diventerò spirito di menzogna sulla bocca di
      tutti i suoi profeti. Quegli ha detto: Lo ingannerai senz'altro; ci
      riuscirai; và e fà così.
      
      [23] Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca
      di tutti questi tuoi profeti; ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una
      sciagura".
      
      [24] Allora Sedecìa, figlio di Chenaana, si avvicinò e percosse Michea
      sulla guancia dicendo: "Per quale via lo spirito del Signore è
      passato quando è uscito da me per parlare a te?".
      
      [25] Michea rispose: "Ecco, lo vedrai quando passerai di stanza in
      stanza per nasconderti".
      
      [26] Il re di Israele disse: "Prendi Michea e conducilo da Amon
      governatore della città e da Ioas figlio del re.
      
      [27] Dirai loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e mantenetelo con il
      minimo indispensabile di pane e di acqua finché tornerò sano e
      salvo".
      
      [28] Michea disse: "Se tornerai in pace, il Signore non ha parlato
      per mio mezzo".
      
      [29] Il re di Israele marciò, insieme con Giòsafat re di Giuda, contro
      Ramot di Gàlaad.
      
      [30] Il re di Israele disse a Giòsafat: "Io per combattere mi
      travestirò: tu resta con i tuoi abiti". Il re di Israele si travestì
      ed entrò in battaglia.
      
      [31] Il re di Aram aveva ordinato ai capi dei suoi carri - erano trentadue
      -: "Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, se non contro il
      re di Israele".
      
      [32] Appena videro Giòsafat, i capi dei carri dissero: "Certo,
      questi è il re di Israele". Si volsero contro di lui per investirlo.
      Giòsafat lanciò un grido
      
      [33] e allora i capi dei carri si accorsero che egli non era il re di
      Israele e si allontanarono da lui.
      
      [34] Ma un uomo tese a caso l'arco e colpì il re di Israele fra le maglie
      dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: "Gira,
      portami fuori della mischia, perché sono ferito".
      
      [35] La battaglia infuriò per tutto quel giorno; il re se ne stava sul
      suo carro di fronte agli Aramei. Alla sera morì; il sangue della sua
      ferita era colato sul fondo del carro.
      
      [36] Al tramonto un grido si diffuse per l'accampamento: "Ognuno alla
      sua città e ognuno alla sua tenda!
      
      [37] Il re è morto!". Lo portarono in Samaria e là lo seppellirono.
      
      [38] Il carro fu lavato nella piscina di Samaria dove si lavavano le
      prostitute e i cani leccarono il suo sangue, secondo la parola pronunziata
      dal Signore.
      
      [39] Le altre gesta di Acab, tutte le sue azioni, la costruzione della
      casa d'avorio e delle città da lui erette, sono descritte nel libro delle
      Cronache dei re di Israele.
      
      [40] Acab si addormentò con i suoi padri. Al suo posto divenne re suo
      figlio Acazia.
      
      [41] Giòsafat figlio di Asa divenne re su Giuda l'anno quarto di Acab, re
      di Israele.
      
      [42] Quando divenne re, Giòsafat aveva trentacinque anni; regnò
      venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia di
      Silchi.
      
      [43] Imitò in tutto la condotta di Asa suo padre, senza deviazioni,
      facendo ciò che è giusto agli occhi del Signore.
      
      [44] Ma non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva
      incenso sulle alture.
      
      [45] Giòsafat fu in pace con il re di Israele.
      
      [46] Le altre gesta di Giòsafat, le prodezze compiute da lui e le sue
      guerre sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
      
      [47] Egli spazzò via dalla regione il resto dei prostituti sacri, che
      esistevano al tempo di suo padre Asa.
      
      [48] Allora non c'era re in Edom; lo sostituiva un governatore.
      
      [49] Giòsafat costruì navi di Tarsis per andare a cercare l'oro in Ofir;
      ma non ci andò, perché le navi si sfasciarono in Ezion-Gheber.
      
      [50] Allora Acazia, figlio di Acab, disse a Giòsafat: "I miei servi
      si uniscano ai tuoi per costituire gli equipaggi delle navi". Ma Giòsafat
      non accettò.
      
      [51] Giòsafat si addormentò con i suoi padri, con i quali fu sepolto
      nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio
      Ioram.
      
      [52] Acazia, figlio di Acab, divenne re d'Israele in Samaria nell'anno
      diciassette di Giòsafat, re di Giuda; regnò due anni su Israele.
      
      [53] Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò la condotta di
      suo padre, quella di sua madre e quella di Geroboamo, figlio di Nebàt,
      che aveva fatto peccare Israele.
      
      [54] Venerò Baal e si prostrò davanti a lui irritando il Signore, Dio di
      Israele, proprio come aveva fatto suo padre.