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               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Esdra 6 | 
      
      
      [1] Allora il re Dario ordinò che si facessero
      ricerche nell'archivio, là dove si conservano i tesori a Babilonia,
      
      [2] e a Ecbàtana, la fortezza che è nella provincia di Media, si trovò
      un rotolo in cui era scritto:
      "Promemoria.
      
      [3] Nell'anno primo del re Ciro, il re Ciro prese questa decisione
      riguardo al tempio in Gerusalemme: la casa sia ricostruita come luogo in
      cui si facciano sacrifici; le sue fondamenta siano salde, la sua altezza
      sia di sessanta cubiti, la sua larghezza di sessanta cubiti.
      
      [4] Vi siano nei muri tre spessori di blocchi di pietra e uno di legno. La
      spesa sia pagata dalla reggia.
      
      [5] Inoltre gli arredi del tempio fatti d'oro e d'argento, che Nabucodònosor
      ha portato via dal tempio di Gerusalemme e trasferito a Babilonia, siano
      restituiti e rimessi al loro posto nel tempio di Gerusalemme e ricollocati
      nella casa di Dio".
      
      [6] "Quindi voi Tattènai, governatore d'Oltrefiume e Setar-Boznai,
      con i vostri colleghi funzionari residenti nell'Oltrefiume, tenetevi in
      disparte.
      
      [7] Lasciate che lavorino a quella casa di Dio il governatore dei Giudei e
      i loro anziani. Essi ricostruiscano questo tempio al suo posto.
      
      [8] Ecco i miei ordini sull'atteggiamento che dovete tenere con questi
      anziani dei Giudei per la ricostruzione del tempio: dalle entrate del re,
      cioè dalla imposta dell'Oltrefiume, saranno rimborsate puntualmente le
      spese a quegli uomini, senza interruzione.
      
      [9] Ciò che loro occorre, giovenchi, arieti e agnelli, per gli olocausti
      al Dio del cielo, come anche grano, sale, vino e olio, siano loro forniti
      ogni giorno senza esitazione, secondo le indicazioni dei sacerdoti di
      Gerusalemme,
      
      [10] perché si facciano offerte di odore soave al Dio del cielo e si
      preghi per la vita del re e dei suoi figli.
      
      [11] Ordino ancora: se qualcuno trasgredisce questo decreto, si tolga una
      trave dalla sua casa, la si rizzi ed egli vi sia impiccato. Poi la sua
      casa sia ridotta a letamaio.
      
      [12] Il Dio che ha fatto risiedere là il suo nome disperda qualsiasi re o
      popolo che presuma trasgredire il mio ordine, distruggendo questo tempio
      che è a Gerusalemme. Io Dario ho emanato questo ordine: sia eseguito alla
      lettera".
      
      [13] Allora Tattènai, governatore dell'Oltrefiume, Setar-Boznai e i loro
      colleghi eseguirono alla lettera quel che aveva comandato il re Dario.
      
      [14] Quanto agli anziani dei Giudei, essi continuarono a costruire e
      fecero progressi con l'incoraggiamento delle parole ispirate del profeta
      Aggeo e di Zaccaria figlio di Iddo. Portarono a compimento la costruzione
      secondo il comando del Dio d'Israele e secondo il decreto di Ciro, di
      Dario e di Artaserse re di Persia.
      
      [15] Si terminò la costruzione di questo tempio il giorno tre del mese di
      Adàr nell'anno sesto del regno del re Dario.
      
      [16] Allora gli Israeliti, i sacerdoti, i leviti e gli altri rimpatriati
      celebrarono con gioia la dedicazione di questa casa di Dio;
      
      [17] offrirono per la dedicazione di questa casa di Dio cento tori,
      duecento arieti, quattrocento agnelli; inoltre dodici capri come sacrifici
      espiatori per tutto Israele, secondo il numero delle tribù d'Israele.
      
      [18] Inoltre stabilirono i sacerdoti divisi secondo le loro classi e i
      leviti secondo i loro turni per il servizio di Dio a Gerusalemme, come è
      scritto nel libro di Mosè.
      
      [19] I rimpatriati celebrarono la pasqua il quattordici del primo mese,
      
      [20] poiché i sacerdoti e i leviti si erano purificati tutti insieme come
      un sol uomo: tutti erano mondi. Così immolarono la pasqua per tutti i
      rimpatriati, per i loro fratelli sacerdoti e per se stessi.
      
      [21] Mangiarono la pasqua gli Israeliti che erano tornati dall'esilio e
      quanti si erano separati dalla contaminazione del popolo del paese e si
      erano uniti a loro per aderire al Signore Dio d'Israele.
      
      [22] Celebrarono con gioia la festa degli azzimi per sette giorni poiché
      il Signore li aveva colmati di gioia, avendo piegato a loro favore il
      cuore del re di Assiria, per rafforzare le loro mani nel lavoro per il
      tempio del Dio d'Israele.