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               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Giobbe 2 | 
      
      
      [1] Quando 
      un giorno i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, anche satana 
      andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. 
      
      [2] Il Signore disse a satana: "Da dove vieni?". Satana rispose al 
      Signore: "Da un giro sulla terra che ho percorsa". 
      
      [3] Il Signore disse a satana: "Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? 
      Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno 
      dal male. Egli è ancor saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro 
      di lui, senza ragione, per rovinarlo". 
      
      [4] Satana rispose al Signore: "Pelle per pelle; tutto quanto ha, l'uomo è 
      pronto a darlo per la sua vita. 
      
      [5] Ma stendi un poco la mano e toccalo nell'osso e nella carne e vedrai 
      come ti benedirà in faccia!". 
      
      [6] Il Signore disse a satana: "Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia 
      la sua vita". 
      
      [7] Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, 
      dalla pianta dei piedi alla cima del capo. 
      
      [8] Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla 
      cenere. 
      
      [9] Allora sua moglie disse: "Rimani ancor fermo nella tua integrità? 
      Benedici Dio e muori!". 
      
      [10] Ma egli le rispose: "Come parlerebbe una stolta tu hai parlato! Se da 
      Dio accettiamo il bene, perché non dovremo accettare il male?". 
      In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra. 
      
      [11] Nel frattempo tre amici di Giobbe erano venuti a sapere di tutte le 
      disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua 
      contrada, Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita, e si 
      accordarono per andare a condolersi con lui e a consolarlo. 
      
      [12] Alzarono gli occhi da lontano ma non lo riconobbero e, dando in 
      grida, si misero a piangere. Ognuno si stracciò le vesti e si cosparse il 
      capo di polvere. 
      
      [13] Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti, 
      e nessuno gli rivolse una parola, perché vedevano che molto grande era il 
      suo dolore.