| 
               www.maranatha.it/mobile  | 
          
| 
               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Salmo 9 | 
      
      
      [1] Al maestro del coro. In
      sordina. Salmo. Di Davide.
      
      [2] Loderò il Signore con tutto il cuore
      e annunzierò tutte le tue meraviglie.
      
      [3] Gioisco in te ed esulto,
      canto inni al tuo nome, o Altissimo.
      
      [4] Mentre i miei nemici retrocedono,
      davanti a te inciampano e periscono,
      
      [5] perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa;
      siedi in trono giudice giusto.
      
      [6] Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio,
      il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
      
      [7] Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico,
      è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.
      
      [8] Ma il Signore sta assiso in eterno;
      erige per il giudizio il suo trono:
      
      [9] giudicherà il mondo con giustizia,
      con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
      
      [10] Il Signore sarà un riparo per l'oppresso,
      in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
      
      [11] Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
      perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
      
      [12] Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
      narrate tra i popoli le sue opere.
      
      [13] Vindice del sangue, egli ricorda,
      non dimentica il grido degli afflitti.
      
      [14] Abbi pietà di me, Signore,
      vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
      tu che mi strappi dalle soglie della morte,
      
      [15] perché possa annunziare le tue lodi,
      esultare per la tua salvezza
      alle porte della città di Sion.
      
      [16] Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata,
      nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
      
      [17] Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia;
      l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
      
      [18] Tornino gli empi negli inferi,
      tutti i popoli che dimenticano Dio.
      
      [19] Perché il povero non sarà dimenticato,
      la speranza degli afflitti non resterà delusa.
      
      [20] Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo:
      davanti a te siano giudicate le genti.
      
      [21] Riempile di spavento, Signore,
      sappiano le genti che sono mortali.
      
      [22] Perché, Signore, stai lontano,
      nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
      
      [23] Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
      e cade nelle insidie tramate.
      
      [24] L'empio si vanta delle sue brame,
      l'avaro maledice, disprezza Dio.
      
      [25] L'empio insolente disprezza il Signore:
      "Dio non se ne cura: Dio non esiste";
      questo è il suo pensiero.
      
      [26] Le sue imprese riescono sempre.
      Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
      disprezza tutti i suoi avversari.
      
      [27] Egli pensa: "Non sarò mai scosso,
      vivrò sempre senza sventure".
      
      [28] Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
      sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
      
      [29] Sta in agguato dietro le siepi,
      dai nascondigli uccide l'innocente.
      
      [30] I suoi occhi spiano l'infelice,
      sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
      Sta in agguato per ghermire il misero,
      ghermisce il misero attirandolo nella rete.
      
      [31] Infierisce di colpo sull'oppresso,
      cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
      
      [32] Egli pensa: "Dio dimentica,
      nasconde il volto, non vede più nulla".
      
      [33] Sorgi, Signore, alza la tua mano,
      non dimenticare i miseri.
      
      [34] Perché l'empio disprezza Dio
      e pensa: "Non ne chiederà conto"?
      
      [35] Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
      tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
      A te si abbandona il misero,
      dell'orfano tu sei il sostegno.
      Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
      
      [36] Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
      
      [37] Il Signore è re in eterno, per sempre:
      dalla sua terra sono scomparse le genti.
      
      [38] Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
      rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
      
      [39] per far giustizia all'orfano e all'oppresso;
      e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.