| 
               www.maranatha.it/mobile  | 
          
| 
               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Proverbi 5 | 
      
      
      [1] Figlio mio, fà attenzione alla mia sapienza
      
      e porgi l'orecchio alla mia intelligenza, 
      
      [2] perché tu possa seguire le mie riflessioni 
      e le tue labbra custodiscano la scienza. 
      
      [3] Stillano miele le labbra di una straniera 
      e più viscida dell'olio è la sua bocca; 
      
      [4] ma ciò che segue è amaro come assenzio, 
      pungente come spada a doppio taglio. 
      
      [5] I suoi piedi scendono verso la morte, 
      i suoi passi conducono agli inferi. 
      
      [6] Per timore che tu guardi al sentiero della vita, 
      le sue vie volgono qua e là; essa non se ne cura. 
      
      [7] Ora, figlio mio, ascoltami 
      e non allontanarti dalle parole della mia bocca. 
      
      [8] Tieni lontano da lei il tuo cammino 
      e non avvicinarti alla porta della sua casa, 
      [9] per non mettere in balìa di altri il tuo vigore 
      e i tuoi anni in balìa di un uomo crudele, 
      
      [10] perché non si sazino dei tuoi beni gli estranei, 
      non finiscano le tue fatiche in casa di un forestiero 
      
      [11] e tu non gema sulla tua sorte, 
      quando verranno meno il tuo corpo e la tua carne, 
      
      [12] e dica: "Perché mai ho odiato la disciplina 
      e il mio cuore ha disprezzato la correzione? 
      
      [13] Non ho ascoltato la voce dei miei maestri, 
      non ho prestato orecchio a chi m'istruiva. 
      
      [14] Per poco non mi son trovato nel colmo dei mali 
      in mezzo alla folla e all'assemblea". 
      
      [15] Bevi l'acqua della tua cisterna 
      e quella che zampilla dal tuo pozzo, 
      
      [16] perché le tue sorgenti non scorrano al di fuori, 
      i tuoi ruscelli nelle pubbliche piazze, 
      
      [17] ma siano per te solo 
      e non per degli estranei insieme a te. 
      
      [18] Sia benedetta la tua sorgente; 
      trova gioia nella donna della tua giovinezza: 
      
      [19] cerva amabile, gazzella graziosa, 
      essa s'intrattenga con te; 
      le sue tenerezze ti inebrino sempre; 
      sii tu sempre invaghito del suo amore! 
      
      [20] Perché, figlio mio, invaghirti d'una straniera 
      e stringerti al petto di un'estranea? 
      
      [21] Poiché gli occhi del Signore osservano le vie dell'uomo 
      ed egli vede tutti i suoi sentieri. 
      
      [22] L'empio è preda delle sue iniquità, 
      è catturato con le funi del suo peccato. 
      
      [23] Egli morirà per mancanza di disciplina, 
      si perderà per la sua grande stoltezza.