| 
               www.maranatha.it/mobile  | 
          
| 
               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Isaia 13 | 
      
      
      [1] Oracolo su 
      Babilonia, ricevuto in visione da Isaia figlio di Amoz. 
      
      [2] Su un monte brullo issate un segnale, 
      alzate per essi un grido; 
      fate cenni con la mano perché varchino 
      le porte dei principi. 
      
      [3] Io ho dato un ordine ai miei consacrati; 
      ho chiamato i miei prodi a strumento del mio sdegno, 
      entusiasti della mia grandezza. 
      
      [4] Rumore di folla sui monti, 
      simile a quello di un popolo immenso. 
      Rumore fragoroso di regni, 
      di nazioni radunate. 
      Il Signore degli eserciti passa in rassegna 
      un esercito di guerra. 
      
      [5] Vengono da un paese lontano, 
      dall'estremo orizzonte, 
      il Signore e gli strumenti della sua collera, 
      per devastare tutto il paese. 
      
      [6] Urlate, perché è vicino il giorno del Signore; 
      esso viene come una devastazione 
      da parte dell'Onnipotente. 
      
      [7] Perciò tutte le braccia sono fiacche, 
      ogni cuore d'uomo viene meno; 
      
      [8] sono costernati, spasimi e dolori li prendono, 
      si contorcono come una partoriente; 
      ognuno osserva sgomento il suo vicino; 
      i loro volti sono volti di fiamma. 
      
      [9] Ecco, il giorno del Signore arriva implacabile, 
      con sdegno, ira e furore, 
      per fare della terra un deserto, 
      per sterminare i peccatori. 
      
      [10] Poiché le stelle del cielo e la costellazione di Orione 
      non daranno più la loro luce; 
      il sole si oscurerà al suo sorgere 
      e la luna non diffonderà la sua luce. 
      
      [11] Io punirò il mondo per il male, 
      gli empi per la loro iniquità; 
      farò cessare la superbia dei protervi 
      e umilierò l'orgoglio dei tiranni. 
      
      [12] Renderò l'uomo più raro dell'oro 
      e i mortali più rari dell'oro di Ofir. 
      
      [13] Allora farò tremare i cieli 
      e la terra si scuoterà dalle fondamenta 
      per lo sdegno del Signore degli eserciti, 
      nel giorno della sua ira ardente. 
      
      [14] Allora, come una gazzella impaurita 
      e come un gregge che nessuno raduna, 
      ognuno si dirigerà verso il suo popolo, 
      ognuno correrà verso la sua terra. 
      
      [15] Quanti saranno trovati, saranno trafitti, 
      quanti saranno presi, periranno di spada. 
      
      [16] I loro piccoli saranno sfracellati davanti ai loro occhi; 
      saranno saccheggiate le loro case, 
      disonorate le loro mogli. 
      
      [17] Ecco, io eccito contro di loro i Medi 
      che non pensano all'argento, 
      né si curano dell'oro. 
      
      [18] Con i loro archi abbatteranno i giovani, 
      non avranno pietà dei piccoli appena nati, 
      i loro occhi non avranno pietà dei bambini. 
      
      [19] Babilonia, perla dei regni, 
      splendore orgoglioso dei Caldei, 
      sarà come Sòdoma e Gomorra sconvolte da Dio. 
      
      [20] Non sarà abitata mai più né popolata 
      di generazione in generazione. 
      L'Arabo non vi pianterà la sua tenda 
      né i pastori vi faranno sostare i greggi. 
      
      [21] Ma vi si stabiliranno gli animali del deserto, 
      i gufi riempiranno le loro case, 
      vi faranno dimora gli struzzi, 
      vi danzeranno i sàtiri. 
      
      [22] Ululeranno le iene nei loro palazzi, 
      gli sciacalli nei loro edifici lussuosi. 
      La sua ora si avvicina, 
      i suoi giorni non saranno prolungati.