| 
               www.maranatha.it/mobile  | 
          
| 
               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Isaia 48 | 
      [1] Ascoltate ciò, 
      casa di Giacobbe, 
      voi che siete chiamati Israele 
      e che traete origine dalla stirpe di Giuda, 
      voi che giurate nel nome del Signore 
      e invocate il Dio di Israele, 
      ma senza sincerità e senza rettitudine, 
      
      [2] poiché prendete il nome dalla città santa 
      e vi appoggiate sul Dio di Israele 
      che si chiama Signore degli eserciti. 
      
      [3] Io avevo annunziato da tempo le cose passate, 
      erano uscite dalla mia bocca, le avevo fatte udire. 
      D'improvviso io ho agito e sono accadute. 
      
      [4] Poiché sapevo che tu sei ostinato 
      e che la tua nuca è una sbarra di ferro 
      e la tua fronte è di bronzo, 
      
      [5] io te le annunziai da tempo, 
      prima che avvenissero te le feci udire, 
      per timore che dicessi: "Il mio idolo le ha fatte, 
      la mia statua e il dio da me fuso le hanno ordinate". 
      
      [6] Tutto questo hai udito e visto; 
      non vorresti testimoniarlo? 
      Ora ti faccio udire cose nuove 
      e segrete che tu nemmeno sospetti. 
      
      [7] Ora sono create e non da tempo; 
      prima di oggi tu non le avevi udite, 
      perché tu non dicessi: "Gia lo sapevo". 
      
      [8] No, tu non le avevi mai udite né sapute 
      né il tuo orecchio era già aperto da allora 
      poiché io sapevo che sei davvero perfido 
      e che ti si chiama sleale fin dal seno materno. 
      
      [9] Per il mio nome rinvierò il mio sdegno, 
      per il mio onore lo frenerò a tuo riguardo, 
      per non annientarti. 
      
      [10] Ecco, ti ho purificato per me come argento, 
      ti ho provato nel crogiuolo dell'afflizione. 
      
      [11] Per riguardo a me, per riguardo a me lo faccio; 
      come potrei lasciar profanare il mio nome? 
      Non cederò ad altri la mia gloria. 
      
      [12] Ascoltami, Giacobbe, 
      Israele che ho chiamato: 
      Sono io, io solo, il primo 
      e anche l'ultimo. 
      
      [13] Sì, la mia mano ha posto le fondamenta della terra, 
      la mia destra ha disteso i cieli. 
      Quando io li chiamo, 
      tutti insieme si presentano. 
      
      [14] Radunatevi, tutti voi, e ascoltatemi. 
      Chi di essi ha predetto tali cose? 
      Uno che io amo compirà il mio volere 
      su Babilonia e, con il suo braccio, sui Caldei. 
      
      [15] Io, io ho parlato; io l'ho chiamato, 
      l'ho fatto venire e ho dato successo alle sue imprese. 
      
      [16] Avvicinatevi a me per udire questo. 
      Fin dal principio non ho parlato in segreto; 
      dal momento in cui questo è avvenuto io sono là. 
      Ora il Signore Dio 
      ha mandato me insieme con il suo spirito. 
      
      [17] Dice il Signore tuo redentore, 
      il Santo di Israele: 
      "Io sono il Signore tuo Dio 
      che ti insegno per il tuo bene, 
      che ti guido per la strada su cui devi andare. 
      
      [18] Se avessi prestato attenzione ai miei comandi, 
      il tuo benessere sarebbe come un fiume, 
      la tua giustizia come le onde del mare. 
      
      [19] La tua discendenza sarebbe come la sabbia 
      e i nati dalle tue viscere come i granelli d'arena; 
      non sarebbe mai radiato né cancellato 
      il tuo nome davanti a me". 
      
      [20] Uscite da Babilonia, 
      fuggite dai Caldei; 
      annunziatelo con voce di gioia, diffondetelo, 
      fatelo giungere fino all'estremità della terra. 
      Dite: "Il Signore ha riscattato 
      il suo servo Giacobbe". 
      
      [21] Non soffrono la sete 
      mentre li conduce per deserti; 
      acqua dalla roccia egli fa scaturire per essi; 
      spacca la roccia, 
      sgorgano le acque. 
      
      [22] Non c'è pace per i malvagi, dice il Signore.