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               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Geremia 20 | 
      
       
      [1] Pascùr figlio di Immèr, sacerdote e sovrintendente-capo del tempio, 
      udì Geremia predire tutte queste cose. 
      
      [2] Pascùr fece fustigare il profeta Geremia e quindi lo mise in ceppi 
      nella prigione che si trovava presso la porta superiore di Beniamino, nel 
      tempio del Signore. 
      
      [3] Quando poi il giorno dopo Pascùr fece liberare dai ceppi Geremia, 
      questi gli disse: "Il Signore non ti chiama più Pascùr, ma Terrore 
      all'intorno". 
      
      [4] Perché così dice il Signore: "Ecco io darò in preda al terrore te e 
      tutti i tuoi cari; essi cadranno per la spada dei loro nemici e i tuoi 
      occhi lo vedranno. Metterò tutto Giuda nelle mani del re di Babilonia, il 
      quale li deporterà a Babilonia e li colpirà di spada. 
      
      [5] Consegnerò tutte le ricchezze di questa città e tutti i suoi prodotti, 
      tutti gli oggetti preziosi e tutti i tesori dei re di Giuda in mano ai 
      suoi nemici, i quali li saccheggeranno e li prenderanno e li 
      trasporteranno a Babilonia. 
      
      [6] Tu, Pascùr, e tutti gli abitanti della tua casa andrete in schiavitù; 
      andrai a Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi cari, 
      ai quali hai predetto menzogne". 
      
      [7] Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; 
      mi hai fatto forza e hai prevalso. 
      Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno; 
      ognuno si fa beffe di me. 
      
      [8] Quando parlo, devo gridare, 
      devo proclamare: "Violenza! Oppressione!". 
      Così la parola del Signore è diventata per me 
      motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno. 
      
      [9] Mi dicevo: "Non penserò più a lui, 
      non parlerò più in suo nome!". 
      Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente, 
      chiuso nelle mie ossa; 
      mi sforzavo di contenerlo, 
      ma non potevo. 
      
      [10] Sentivo le insinuazioni di molti: 
      "Terrore all'intorno! 
      Denunciatelo e lo denunceremo". 
      Tutti i miei amici spiavano la mia caduta: 
      "Forse si lascerà trarre in inganno, 
      così noi prevarremo su di lui, 
      ci prenderemo la nostra vendetta". 
      
      [11] Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, 
      per questo i miei persecutori 
      cadranno e non potranno prevalere; 
      saranno molto confusi perché non riusciranno, 
      la loro vergogna sarà eterna e incancellabile. 
      
      [12] Signore degli eserciti, che provi il giusto 
      e scruti il cuore e la mente, 
      possa io vedere la tua vendetta su di essi; 
      poiché a te ho affidato la mia causa! 
      
      [13] Cantate inni al Signore, lodate il Signore, 
      perché ha liberato la vita del povero 
      dalle mani dei malfattori. 
      
      [14] Maledetto il giorno in cui nacqui; 
      il giorno in cui mia madre mi diede alla luce 
      non sia mai benedetto. 
      
      [15] Maledetto l'uomo che portò la notizia 
      a mio padre, dicendo: 
      "Ti è nato un figlio maschio", colmandolo di gioia. 
      
      [16] Quell'uomo sia come le città 
      che il Signore ha demolito senza compassione. 
      Ascolti grida al mattino 
      e rumori di guerra a mezzogiorno, 
      
      [17] perché non mi fece morire nel grembo materno; 
      mia madre sarebbe stata la mia tomba 
      e il suo grembo gravido per sempre. 
      
      [18] Perché mai sono uscito dal seno materno 
      per vedere tormenti e dolore 
      e per finire i miei giorni nella vergogna?