| 
               www.maranatha.it/mobile  | 
          
| 
               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Lamentazioni 4 | 
      
      
      [1] Ah! come si è 
      annerito l'oro, 
      si è alterato l'oro migliore. 
      Sono disperse le pietre sante all'angolo di ogni strada. 
      
      [2] I preziosi figli di Sion, valutati come oro fino, 
      ah! come sono stimati quali vasi di creta, 
      lavoro delle mani di vasaio! 
      
      [3] Perfino gli sciacalli porgono le mammelle 
      e allattano i loro cuccioli, 
      ma la figlia del mio popolo è divenuta crudele 
      come gli struzzi nel deserto. 
      
      [4] La lingua del lattante si è attaccata 
      al palato per la sete; 
      i bambini chiedevano il pane 
      e non c'era chi lo spezzasse loro. 
      
      [5] Coloro che si cibavano di leccornìe 
      languono lungo le strade; 
      coloro che erano allevati sulla porpora 
      abbracciano letame. 
      
      [6] Grande è stata l'iniquità della figlia del mio popolo, 
      maggiore del peccato di Sòdoma, 
      la quale fu distrutta in un attimo, senza fatica di mani. 
      
      [7] I suoi giovani erano più splendenti della neve, 
      più candidi del latte; 
      avevano il corpo più roseo dei coralli, 
      era zaffìro la loro figura. 
      
      [8] Ora il loro aspetto s'è fatto più scuro della fuliggine, 
      non si riconoscono più per le strade; 
      si è raggrinzita la loro pelle sulle ossa, 
      è divenuta secca come legno. 
      
      [9] Sono più fortunati gli uccisi di spada 
      che i morti per fame, che son caduti estenuati 
      per mancanza dei prodotti del campo. 
      
      [10] Mani di donne, già inclini a pietà, 
      hanno cotto i loro bambini, 
      che sono serviti loro di cibo 
      nel disastro della figlia del mio popolo. 
      
      [11] Il Signore ha esaurito la sua collera, 
      ha rovesciato l'ira ardente; 
      ha acceso in Sion un fuoco, 
      che ha divorato le sue fondamenta. 
      
      [12] Non credevano i re della terra 
      e tutti gli abitanti del mondo 
      che l'avversario e il nemico sarebbero penetrati 
      entro le porte di Gerusalemme. 
      
      [13] Fu per i peccati dei suoi profeti, 
      per le iniquità dei suoi sacerdoti, 
      che versarono in mezzo ad essa il sangue dei giusti. 
      
      [14] Costoro vagavano come ciechi per le strade, 
      insozzati di sangue, 
      così che non si potevan toccare le loro vesti. 
      
      [15] "Scostatevi! Un impuro!", si gridava per loro, 
      "Scostatevi! Non toccate!". 
      Fuggivano e andavano randagi tra le genti, 
      non potevano trovare dimora. 
      
      [16] La faccia del Signore li ha dispersi, 
      egli non gli volgerà più lo sguardo; 
      non si è avuto riguardo dei sacerdoti, 
      non si è usata pietà agli anziani. 
      
      [17] Ancora si consumavano i nostri occhi, 
      in cerca di un vano soccorso. 
      Dal nostro osservatorio scrutavamo 
      verso una nazione che non poteva salvarci. 
      
      [18] Han dato la caccia ai nostri passi, 
      impedendoci di andare per le nostre piazze. 
      "Prossima è la nostra fine; son compiuti i nostri giorni! 
      Certo, è arrivata la nostra fine". 
      
      [19] I nostri inseguitori erano più veloci 
      delle aquile del cielo; sui monti ci hanno inseguiti, 
      nel deserto ci hanno teso agguati. 
      
      [20] Il nostro respiro, l'unto del Signore, 
      è stato preso nei loro trabocchetti, 
      lui, di cui dicevamo: "Alla sua ombra 
      vivremo fra le nazioni". 
      
      [21] Esulta pure, gioisci, figlia di Edom, 
      che abiti nella terra di Uz; 
      anche a te arriverà il calice, 
      ti inebrierai ed esporrai la tua nudità. 
      
      [22] È completa la tua punizione, figlia di Sion, 
      egli non ti manderà più in esilio; 
      ma punirà la tua iniquità, figlia di Edom, 
      scoprirà i tuoi peccati.