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               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Abacuc 2 | 
      
      
      [1] Mi metterò di 
      sentinella, 
      in piedi sulla fortezza, 
      a spiare, per vedere che cosa mi dirà, 
      che cosa risponderà ai miei lamenti. 
      
      [2] Il Signore rispose e mi disse: 
      "Scrivi la visione 
      e incidila bene sulle tavolette 
      perché la si legga speditamente. 
      
      [3] È una visione che attesta un termine, 
      parla di una scadenza e non mentisce; 
      se indugia, attendila, 
      perché certo verrà e non tarderà". 
      
      [4] Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto, 
      mentre il giusto vivrà per la sua fede. 
      
      [5] La ricchezza rende malvagi; il superbo non sussisterà; 
      spalanca come gli inferi le sue fauci 
      e, come la morte, non si sazia, 
      attira a sé tutti i popoli, 
      raduna per sé tutte le genti. 
      
      [6] Forse che tutti non lo canzoneranno, 
      non faranno motteggi per lui? 
      Diranno: 
      Guai a chi accumula ciò che non è suo, 
      - e fino a quando? - 
      e si carica di pegni! 
      
      [7] Forse che non sorgeranno a un tratto i tuoi creditori, 
      non si sveglieranno i tuoi esattori 
      e tu diverrai loro preda? 
      
      [8] Poiché tu hai spogliato molte genti, 
      gli altri popoli spoglieranno te, 
      a causa del sangue umano versato, 
      della violenza fatta alla regione, 
      alla città e ai suoi abitanti. 
      
      [9] Guai a chi è avido di lucro, sventura per la sua casa, 
      per mettere il nido in luogo alto, 
      e sfuggire alla stretta della sventura. 
      
      [10] Hai decretato il disonore alla tua casa; 
      hai soppresso popoli numerosi, 
      hai fatto del male contro te stesso. 
      
      [11] La pietra infatti griderà dalla parete 
      e dal tavolato risponderà la trave. 
      
      [12] Guai a chi costruisce una città sul sangue 
      e fonda un castello sull'iniquità. 
      
      [13] Non è forse volere del Signore degli eserciti 
      che i popoli fatichino per il fuoco 
      e le nazioni si stanchino per un nulla? 
      
      [14] Poiché, come le acque colmano il mare, 
      così la terra dovrà riempirsi 
      di conoscenza della gloria del Signore. 
      
      [15] Guai a chi fa bere i suoi vicini 
      versando veleno per ubriacarli 
      e scoprire le loro nudità. 
      
      [16] Ti sei saziato di vergogna, non di gloria. 
      Bevi, e ti colga il capogiro. 
      Si riverserà su di te il calice della destra del Signore 
      e la vergogna sopra il tuo onore, 
      
      [17] poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà su di te 
      e il massacro degli animali ti colmerà di spavento, 
      a causa del sangue umano versato, 
      della violenza fatta alla regione, 
      alla città e a tutti i suoi abitanti. 
      
      [18] A che giova un idolo 
      perché l'artista si dia pena di scolpirlo? 
      O una statua fusa o un oracolo falso, 
      perchè l'artista confidi in essi, 
      scolpendo idoli muti? 
      
      [19] Guai a chi dice al legno: "Svegliati", 
      e alla pietra muta: "Alzati". 
      Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento 
      ma dentro non c'è soffio vitale. 
      
      [20] Il Signore risiede nel suo santo tempio. 
      Taccia, davanti a lui, tutta la terra!