| 
               www.maranatha.it/mobile  | 
          
| 
               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Luca 14 | 
      
      
      [1] Un sabato era 
      entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava 
      ad osservarlo. 
      
      [2] Davanti a lui stava un idropico. 
      
      [3] Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: "È 
      lecito o no curare di sabato?". 
      
      [4] Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. 
      
      [5] Poi disse: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non 
      lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?". 
      
      [6] E non potevano rispondere nulla a queste parole. 
      
      [7] Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro 
      una parabola: 
      
      [8] "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, 
      perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te 
      
      [9] e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! 
      Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. 
      
      [10] Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché 
      venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora 
      ne avrai onore davanti a tutti i commensali. 
      
      [11] Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà 
      esaltato". 
      
      [12] Disse poi a colui che l'aveva invitato: "Quando offri un pranzo o una 
      cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né 
      i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia 
      il contraccambio. 
      
      [13] Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, 
      ciechi; 
      
      [14] e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la 
      tua ricompensa alla risurrezione dei giusti". 
      
      [15] Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: "Beato chi mangerà 
      il pane nel regno di Dio!". 
      
      [16] Gesù rispose: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. 
      
      [17] All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, 
      è pronto. 
      
      [18] Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho 
      comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami 
      giustificato. 
      
      [19] Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti 
      prego, considerami giustificato. 
      
      [20] Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. 
      
      [21] Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il 
      padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per 
      le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. 
      
      [22] Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è 
      ancora posto. 
      
      [23] Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le 
      siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. 
      
      [24] Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati 
      assaggerà la mia cena". 
      
      [25] Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: 
      
      [26] "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i 
      figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere 
      mio discepolo. 
      
      [27] Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può 
      essere mio discepolo. 
      
      [28] Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a 
      calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? 
      
      [29] Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, 
      tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: 
      
      [30] Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il 
      lavoro. 
      
      [31] Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede 
      prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene 
      incontro con ventimila? 
      
      [32] Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per 
      la pace. 
      
      [33] Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può 
      essere mio discepolo. 
      
      [34] Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa 
      lo si salerà? 
      
      [35] Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. 
      Chi ha orecchi per intendere, intenda".