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DEDICAZIONE DI UNA CHIESA
UFFICIO DELLE LETTURE

INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona
Chiesa sposa di Cristo,
acclama il tuo Signore (T. P. alleluia).
 
Oppure:
 
Venite, adoriamo Cristo Signore,
che ama la sua Chiesa (T. P. alleluia).
 
SALMO 94 - Invito a lodare Dio
Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché dura «quest'oggi» (Eb 3,13)
 
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia. (Ant.)
 
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dei.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra. (Ant.)
 
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo,*
il gregge che egli conduce. (Ant.)
 
Ascoltate oggi la sua voce: †
«Non indurite il cuore, *
come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: †
mi misero alla prova *
pur avendo visto le mie opere. (Ant.)
 
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo».(Ant.)
 
Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.)
 
UFFICIO DELLE LETTURE
 
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen
 
Inno
Cristo, pietra angolare,
fondamento immutabile,
stabilito dal Padre
per unire le genti!
 
In te salda si edifica
la Chiesa una e santa
città del Dio vivente,
tempio della sua lode.
 
Vieni, dolce Signore,
vieni nella tua casa;
accogli con clemenza
i voti dei fedeli.
 
In questa tua dimora
la grazia dello Spirito
discenda sulla Chiesa,
pellegrina nel mondo.
 
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
 
1^ Antifona
Apritevi, porte antiche:
entri il re della gloria (T. P. alleluia).
 
SALMO 23
 
Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l'universo e i suoi abitanti.
E` lui che l'ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l'ha stabilita.
 
Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo?
 
Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo.
 
Otterrà benedizione dal Signore, *
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
 
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
 
Chi è questo re della gloria? †
Il Signore forte e potente, *
il Signore potente in battaglia.
 
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
 
Chi è questo re della gloria? *
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
 
1^ Antifona
Apritevi, porte antiche:
entri il re della gloria (T. P. alleluia).
 
2^ Antifona
Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti! (T. P. alleluia).
 
SALMO 83
 
Quanto sono amabili le tue dimore, *
Signore degli eserciti!
L'anima mia languisce *
e brama gli atri del Signore.
 
Il mio cuore e la mia carne *
esultano nel Dio vivente.
 
Anche il passero trova la casa, *
la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, *
mio re e mio Dio.
 
Beato chi abita la tua casa: *
sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza *
e decide nel suo cuore il santo viaggio.
 
Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente, *
anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni.
 
Cresce lungo il cammino il suo vigore, *
finché compare davanti a Dio in Sion.
 
Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, *
porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.
Vedi, Dio, nostro scudo, *
guarda il volto del tuo consacrato.
 
Per me un giorno nei tuoi atri *
è più che mille altrove,
stare sulla soglia della casa del mio Dio *
è meglio che abitare nelle tende degli empi.

Poiché sole e scudo è il Signore Dio; †
il Signore concede grazia e gloria, *
non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine.
 
Signore degli eserciti, *
beato l'uomo che in te confida.
 
2^ Antifona
Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti! (T. P. alleluia).
 
3^ Antifona
Di te si dicono cose stupende,
città di Dio (T. P. alleluia).
 
SALMO 86
 
Le sue fondamenta sono sui monti santi; †
il Signore ama le porte di Sion *
più di tutte le dimore di Giacobbe.
 
Di te si dicono cose stupende, *
città di Dio.
 
Ricorderò Raab e Babilonia
fra quelli che mi conoscono; †
ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *
tutti là sono nati.
 
Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa *
e l'Altissimo la tiene salda».
 
Il Signore scriverà nel libro dei popoli: *
«Là costui è nato».
E danzando canteranno: *
«Sono in te tutte le mie sorgenti».
 
3^ Antifona
Di te si dicono cose stupende,
città di Dio (T. P. alleluia).
 
Prima Lettura
V. Nel tuo tempio vengo ad adorarti (T. P. alleluia),
R. rendo grazie al tuo nome, Signore (T. P. alleluia).
 
Prima lettura nel tempo Per Annum
Dalla prima lettura di san Pietro, apostolo (2,1-17)
 
L'edificio spirituale fatto di pietre vive
Deposta dunque ogni malizia e ogni frode e ipocrisia, le gelosie e ogni maldicenza, come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per crescere con esso verso la salvezza: se davvero avete gia gustato come è buono il Signore. Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso. Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta la pietra angolare, sasso d'inciampo e pietra di scandalo. Loro v'inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati. Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce; voi, che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia. Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all'anima. La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere giungano a glorificare Dio nel giorno del giudizio. State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti. Comportatevi come uomini liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio. Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.
 
Responsorio Prima Lettura nel tempo Per Annum
(Cfr. Tb 13, 17; Ap 21, 19-21)
R. Le tue mura, Gerusalemme, saranno di pietre preziose,
* le tue torri ornate di splendide gemme.
V. Le tue porte saranno ricostruite con zaffiro e smeraldo,
R. le tue torri ornate di splendide gemme.
 
Prima Lettura nel tempo di Quaresima
Dal primo libro dei Re (8, 1-4. 10-13. 22-30)
 
In quei giorni Salomone convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei casati degli Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion. Tutto Israele si radunò presso il re Salomone per la festa, nel mese di Etanim, cioè il settimo mese. Presenti tutti gli anziani di Israele, l'arca del Signore fu sollevata e i sacerdoti e i leviti la trasportarono con la tenda del convegno e con tutti gli arredi sacri che erano nella tenda.
Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nuvola riemp il tempio e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio. Allora Salomone disse: «Il Signore ha deciso di abitare sulla nube. Io ti ho costruito una casa potente, un luogo per la tua dimora perenne».
Poi Salomone si pose davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta l'assemblea di Israele, e, stese le mani verso il cielo, disse: «Signore, Dio di Israele, non c'è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l'alleanza e la misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il cuore. Tu hai mantenuto nei riguardi del tuo servo Davide mio padre quanto gli avevi promesso; quanto avevi detto con la bocca l'hai adempiuto con potenza, come appare oggi. Ora, Signore Dio di Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre quanto gli hai promesso: Non ti mancherà un discendente che stia davanti a me e sieda sul trono di Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta camminando davanti a me come vi hai camminato tu. Ora, Signore Dio di Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta a Davide mio padre.
Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruita! Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua dimora, dal cielo; ascolta e perdona.
 
Responsorio Prima Lettura nel tempo di Quaresima
(Mt 18, 19-20; 2Cr 7,15)
R. Se due di voi sulla terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.
* Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.
V. I miei occhi sono aperti e i miei orecchi attenti alla preghiera fatta in questo luogo.
* Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.
 
Prima Lettura nel tempo di Pasqua, di Avvento e Natale
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (21,9-27)
 
Visione della celeste Gerusalemme
Venne uno dei sette angeli che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell'Agnello». L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. La città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello.
Colui che mi parlava aveva come misura una canna d'oro, per misurare la città, le sue porte e le sue mura. La città è a forma di quadrato, la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L'angelo misurò la città con la canna: misura dodici mila stadi; la lunghezza, la larghezza e l'altezza sono eguali. Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall'angelo. Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo. Le fondamenta delle mura della città sono adorne di ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l'ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l'undecimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta è formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente.
Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello.
Le nazioni cammineranno alla sua luce
e i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza.
Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno,
poiché non vi sarà più notte.
E porteranno a lei la gloria e l'onore delle nazioni.
Non entrerà in essa nulla d'impuro,
né chi commette abominio o falsità,
ma solo quelli che sono scritti
nel libro della vita dell'Agnello.
 
Responsorio Prima Lettura nel tempo di Pasqua, di Avvento e Natale
(Cfr. Ap 21, 21; Tb 13, 18. 13)
R. Le tue piazze, Gerusalemme, saranno lastricate di oro puro, risuoneranno in te inni di gioia,
* e in tutte le tue case canteranno: alleluia
V. Brillerai di splendida luce; a te verranno da tutti i paesi della terra e si prostreranno;
* e in tutte le tue case canteranno: alleluia
 
Seconda Lettura
Dalle «Omelie su Giosué figlio di Nun» di Origéne, sacerdote (Om 9,1-2;SC 71,244-246)
 
Come pietre vive veniamo edificati in tempio e altare di Dio
Noi tutti che crediamo in Cristo siamo chiamati «pietre vive», secondo l'affermazione della Scrittura: «Voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo» (1 Pt 2, 5). Ma come per le pietre materiali vediamo che si pongono a fondamento le più solide e le più resistenti perché si possa affidar ad esse e porre su di esse il peso di tutto l'edificio, cos avviene anche per le pietre vive: alcune sono poste nelle fondamenta dell'edificio spirituale. Quali sono queste pietre poste nelle fondamenta? «Gli apostoli e i profeti». Così infatti insegna Paolo: «Edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù» (Ef 2, 20).
O ascoltatore, per renderti più atto alla costruzione di quest'edificio, per ritrovarti, come pietra, più vicino al fondamento, sappi che Cristo stesso é il fondamento dell'edificio che stiamo descrivendo. Cos infatti si esprime l'apostolo Paolo: «Nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che é Gesù Cristo» (1 Cor 3, 11). Beati dunque coloro che costruiscono edifici religiosi e santi sopra un cos nobile fondamento. Ma nell'edificio della Chiesa deve esistere anche l'altare. Perciò io penso che chiunque di voi, pietre vive, é atto e pronto all'orazione e ad offrire suppliche a Dio giorno e notte, appartiene a coloro con i quali Gesù edifica l'altare.
Ma vedi quali lodi vengono tributate alle pietre dell'altare: Mosé, il legislatore, ordinò che l'altare fosse costruito di pietre integre, non tagliate da scalpello. Chi sono queste pietre intatte? Probabilmente queste pietre integre e intatte sono i santi apostoli, formanti insieme un unico altare per la loro unanimità e concordia. Si narra, infatti, che tutti insieme pregando e aprendo la loro bocca abbiano detto: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti» (At 1, 24). Proprio essi, dunque, che poterono pregare unanimi, con un'unica voce e un solo spirito, sono degni di formare tutti insieme l'unico altare, sul quale Gesù offre il sacrificio al Padre.
Ma anche noi adoperiamoci per avere tutti un unico parlare, un unico sentire, niente facendo per contesa né per vana gloria, ma fermi nello stesso sentimento e nella stessa convinzione, perché possiamo anche noi diventare pietre atte all'altare.
 
Responsorio Seconda Lettura(Cfr. Is 2,2.3;Sal 125,6)
R. Costruita sulla cima dei monti, la casa del Signore s'innalza al di sopra dei colli. Verranno ad essa tutte le genti
* e diranno: Gloria a te, Signore! (T. P. alleluia).
V. Verranno con gioia, portando le primizie,
R. e diranno: Gloria a te, Signore! (T. P. alleluia).
 
Oppure:
 
Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo (Disc. 336, 1. 6; PL 38 [ed. 1861], 1471-1472. 1475)
 
Costruzione e dedicazione del tempio di Dio in noi
La dedicazione della casa di preghiera é la festa della nostra comunità. Questo edificio é divenuto la casa del nostro culto. Ma noi stessi siamo casa di Dio. Veniamo costruiti in questo mondo e saremo dedicati solennemente alla fine dei secoli. La casa, o meglio la costruzione, richiede fatica. La dedicazione, invece, avviene nella gioia. Quello che qui avveniva mentre questa casa si innalzava, si rinnova quando si radunano i credenti in Cristo. Mediante la fede, infatti, divengono materiale disponibile per la costruzione come quando gli alberi e le pietre vengono tagliati dai boschi e dai monti. Quando vengono catechizzati, battezzati, formati sono come sgrossati, squadrati, levigati fra le mani degli artigiani e dei costruttori.
Non diventano tuttavia casa di Dio se non quando sono uniti insieme dalla carità. Questi legni e queste pietre se non aderissero tra loro con un certo ordine, se non si connettessero armonicamente, se collegandosi a vicenda in un certo modo non si amassero, nessuno entrerebbe in questa casa. Infatti quando vedi in qualche costruzione pietre e legni ben connessi tu entri sicuro, non hai paura d'un crollo. Volendo dunque Cristo Signore entrare e abitare in noi, diceva, quasi nell'atto di costruire: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri» (Gv 13, 34). Ha detto: «Vi do un comandamento nuovo». Eravate infatti invecchiati, non mi costruivate ancora una casa, giacevate nelle vostre macerie. Perciò, per liberarvi dal disfacimento delle vostre macerie, amatevi gli uni gli altri.
Consideri dunque la vostra carità che questa casa é ancora in costruzione su tutta la terra, come é stato predetto e promesso. Quando si stava edificando il tempio dopo l'esilio, comé scritto in un salmo, si diceva. Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra (cfr. Sal 149, 1). Quel che qui é detto «canto nuovo», é chiamato dal Signore «comandamento nuovo». Qual é infatti la caratteristica del canto nuovo se non l'amore nuovo? Cantare é di chi ama. La voce di questo cantore é fervore di santo amore.
Dunque, quanto qui vediamo fatto materialmente nei muri, sia fatto spiritualmente nelle anime; e ciò che vediamo compiuto nelle pietre e nei legni, si compia nei vostri corpi per opera della grazia di Dio. Anzitutto perciò ringraziamo il Signore nostro Dio, da cui viene ogni buon regalo e ogni dono perfetto; rendiamo lode alla sua bontà con tutto l'ardore del cuore, perché ha eccitato l'animo dei suoi fedeli alla costruzione di questa casa di orazione, ne ha stimolato l'amore, ha prestato l'aiuto; ha ispirato a volere coloro che ancora non volevano, ha aiutato gli sforzi della buona volontà perché passassero all'azione; per questo é Dio stesso che ha cominciato e portato a termine tutto questo, egli «che suscita» nei suoi «il volere e l'operare secondo i suoi benevoli disegni» (Fil 2, 13).
 
Responsorio Breve (Sal 83,2-3.5)
R. Quanto sono amabili le tue dimore, Dio dell'universo!
* L'anima mia sospira e desidera il tempio del Signore (T. P. alleluia).
V. Beato chi abita la tua casa: sempre canterà le tue lodi.
R. L'anima mia sospira e desidera il tempio del Signore (T. P. alleluia).
 
Te Deum
 
Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
 
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
 
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
 
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
 
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
 
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
 
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
 
[*] Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
 
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
 
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
[*] Quest'ultima parte dell'inno si può omettere.
 
Orazione
Nella chiesa dedicata:
 
Ascolta, Signore, la preghiera del tuo popolo, che ricorda con gioia il giorno della consacrazione di questo tempio, perché la comunità che si raduna in questa santa dimora possa offrirti un servizio degno e irreprensibile e ottenga pienamente i frutti della redenzione. Per il nostro Signore.
 
Fuori della chiesa dedicata:
 
O Dio, che con pietre vive e scelte prepari il tempio della tua gloria, effondi sulla Chiesa il tuo Santo Spirito, perché edifichi il popolo dei credenti che formerà la Gerusalemme del cielo. Per il nostro Signore.
 
Oppure:
 
O Dio, che hai voluto chiamare tua Chiesa la moltitudine dei credenti, fa' che il popolo radunato nel tuo nome ti adori, ti ami, ti segua, e sotto la tua guida giunga ai beni da te promessi. Per il nostro Signore.
 
R. Amen.
 
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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