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Santa Paola Elisabetta Cerioli Il giorno della vigilia di Natale ci offre una delle figure più recentemente additate da
Giovanni Paolo II come modello di santità: si tratta di madre Paola Elisabetta Cerioli,
fondatrice dell'Istituto della Sacra Famiglia, canonizzata il 16 maggio 2004. Nata il 28
gennaio 1816 da una famiglia nobile di Soncino, in provincia di Cremona, Costanza Cerioli
(come si chiamava all'anagrafe) andò sposa a 19 anni a un uomo molto più anziano di lei.
Ebbe tre figli, ma le morirono tutti giovanissimi: uno appena nato, il secondo a un anno,
il terzo a 16 anni. Rimasta vedova, ricca e sola a 38 anni, scelse di spendere la vita
prendendosi cura in casa sua delle bambine rimaste orfane. In quest'opera si unirono presto
a lei altre giovani: fu la scintilla da cui scaturì l'Istituto Sacra Famiglia, nel quale
prese lei stessa i voti assumendo il nome di suor Paola Elisabetta. Presto si affiancò
anche il ramo maschile dei Fratelli della Sacra Famiglia dediti all'apostolato tra i
lavoratori agricoli. Morì il 24 dicembre 1865.
A Comonte vicino a Bergamo, santa Paola Elisabetta (Costanza) Cerioli, che, morti prematuramente tutti i figli e rimasta poi vedova, impegnò risorse e forze nell'istruzione dei figli dei contadini e degli orfani senza speranza di futuro e visse nel Signore le gioie di madre, fondando l'Istituto
delle Suore e la Congregazione dei Padri e dei Fratelli della Sacra Famiglia.
San Giacobbe Si chiama così secondo Gn 25,26 il figlio di Isacco e di Rebecca. Da Giacobbe si fanno
discendere le 12 tribù di Israele. Le storie di Giacobbe non costituiscono nella Genesi
una biografia organica, ma sono piuttosto una raccolta di vari racconti, che sono stati
applicati a Giacobbe. Il suo nome viene fatto derivare con una etimologia popolare dalla
parola ebraico che significa "ingannare" ('aqob) (Gn 27,36; cfr. però Gn 25,26). A questa
interpretazione si allacciano le storie particolareggiate dell'inganno di Giacobbe verso
il fratello Esaù (cessione del diritto e della benedizione della prímogenitura, Gn 25,29-34; 27). I discendenti di Giacobbe dipendono da questa benedizione carpita con l'inganno. Un altro gruppo di racconti collega Giacobbe con dei luoghi di culto e dimostra così la loro dignità (p. es.: Gn 28,10-22: Betel, sogno della scala dei cielo). Un'altra tradizione riguarda il racconto di Giacobbe in o Makpela (Gn 50,12ss). Altri racconti di Giacobbe sono ambientati in Haran presso Labano (Gn 20ss); inoltre si hanno altri racconti che sono collegati con Mahanaim (Gn 32,2-22; 33,1-16), con Penuel (la lotta notturna; Gn 32,23-31; Israele), con in Sichem (33,18-34,11), con la storia di Giuseppe. Nella tarda letteratura biblica Giacobbe è ricordato raramente (negativamente p. es. Os 12,3s.7; positivamente p. es. Sap 10,10ss). Giacobbe = seguace di Dio, dall'ebraico
Sant'Adele di Pfalzel Fondatrice e prima abbadessa del monastero benedettino di Pfalzel (Treviri), che aveva
la stessa regola dei monasteri di Ohren e di Nivelles; nonna ed educatrice di san Gregorio
di Utrecht. Morì intorno al 730. Santa Adele di Pfalzel è legata al nome di un altro grande apostolo della Germania, l'inglese san Bonifacio che predicò il vangelo in Frisia, nella prima metà del secolo VIII. Durante uno dei suoi frequenti viaggi dalla Frisia alla Renania l'instancabile missionario fu ospite del monastero di cui era badessa Adele. La tradizione vuole che questa santa, rimasta vedova, entrasse nel monastero da lei stessa fondato, portandosi dietro il nipotino Gregorio. Durante la sosta nel monastero Bonifacio parlò così bene delle verità evangeliche che il ragazzo, ammirato, volle seguirlo. Divenne uno dei più zelanti discepoli del grande missionario. È uno degli episodi senza dubbio più significativi di questa santa il cui ricordo si confonde con quello più vivido di S. Irmina, accomunate dalla santità se non dalla parentela. La memoria di sant'Adele è ricordata il 18 e, per lo più, il 24 dicembre, insieme con quella di santa Irmina. Ha culto locale e popolare.
Adele = figlia nobile, dall'antico tedesco
Santa Tarsilia (o Tarsilla) La vigilia di Natale, la Chiesa - oltre a tutti i santi avi di Gesù, figlio di Davide,
Abramo e Adamo - propone alla venerazione Tarsilia (o Tarsilla, VI sec.), zia paterna
di Papa Gregorio I Magno. Proprio le opere del nipote ci dicono qualcosa di autorevole
sulla vita di lei. Monaca con le sorelle Emiliana e Gordiana, visse la carità in tempi
di peste e carestia. Dopo morta, apparve a Emiliana. «Ho fatto Natale senza di te, ma
vieni a festeggiare insieme l'Epifania». E infatti questa morì pochi giorni dopo, il 5
gennaio. Si vuole che i corpi siano stati deposti dal nipote nell'area della chiesa romana
dei Santi Andrea e Gregorio al Celio.
Tarsilia = proveniente da Tarso (città della Cilicia) A Roma, commemorazione di santa Tarsilla, vergine, della quale san Gregorio Magno, suo nipote, loda l'assidua preghiera, il rigore di vita e il singolare spirito di penitenza.
San Iesse Padre del re Davide (1 Sam 16,1-13). “Germoglio che spunta dal tronco di Iesse” (Is 11,1)
o “radice di Iesse” (Is 11,10; Rm 15,12) sono alcuni fra i titoli che vengono attribuiti a
Gesù Cristo, per indicare che Dio rimane fedele al suo popolo e mantiene la promessa fatta
al re Davide (cfr. 1 Sam 16, 1-13). Nell’arte cristiana l’albero genealogico del Messia viene rappresentato come un albero alle cui radici è posto appunto il patriarca Iesse, sui rami sono posti i re ed i profeti, mentre sulla cima è posto il Cristo. La sua festa si celebra il 24 dicembre contestualmente alla Commemorazione dei santi antenati di Gesù contemplata dal Martirologio Romano. Albero
Beato Bartolomeo Maria Dal Monte Nacque a Bologna il 3 novembre 1726. Ordinato sacerdote nel 1749, si laureò in teologia nel 1751. Intraprese una attività missionaria, predicando in ben 62 diocesi italiane. Fondò la Pia Opera delle missioni per la preparazione missionaria del clero diocesano. Scrisse nel 1775 l'opera: «Gesù al cuore del sacerdote secolare e regolare, ovvero considerazioni ecclesiastiche per ogni giorno del mese». Morì il 24 dicembre 1778. A Bologna, beato Bartolomeo Maria Dal Monte, sacerdote, che in molte regioni d'Italia predicò al
popolo cristiano e al clero la parola di Dio e con tale finalità istituì la Pia Opera delle Missioni.
Sant'Irmina di Treviri Nacque a Treviri e visse tra il VII e l'VIII secolo. In seguito alla morte del marito fondò a Treviri un monastero di cui fu badessa.Irmina = consacrata al dio Irmin, dal tedescoPresso Treviri nell'Austrasia, in Germania, santa Irmina, badessa del monastero di Öhren, che, matrona consacrata a Dio, donò a san Villibrordo un piccolo monastero da lei fondato nella sua villa di Echternach e fu generosa dispensatrice dei propri beni.
Beate 6 Monache Mercedarie di Merriz Mercedarie nel grande convento di clausura di Vera Cruz in Berriz (Spagna) le Beate: Maria Anna Prieto, Anna de Arrano, Orsola de Larisgoizia, Maria Maguna, Margherita da Sarria e Maria dell'Assunzione, furono insigni monache per la preghiera, la mortificazione, l'umiltà e la contemplazione. Colme di meriti e opere sante migrarono onorevolmente al Signore eterno Sposo. L'Ordine le festeggia il 24 dicembre.
Santi Antenati di Gesù Commemorazione di tutti i santi antenati di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo,
ovvero di quei padri che piacquero a Dio e che, trovati giusti, pur senza avere ricevuto le
promesse, ma avendole soltanto guardate e salutate da lontano, morirono nella fede: da essi
nacque secondo la carne il Cristo, che è al di sopra di tutto il creato, Dio benedetto nei secoli.
Beati Dionisio Roneo, Filippo Claro, Giulio Pons e Pietro da Valladolid Mercedari redentori i Beati: Dionisio Roneo, Filippo Claro, Giulio Pons e Pietro da Valladolid, liberarono molti schiavi dal duro giogo dei mussulmani. Virtuosi e pieni di zelo verso la salute delle anime, carichi di meriti arrivarono gloriosi al regno celeste. L'Ordine li festeggia il 24 dicembre.
Beato Pietro de Solanes Contemporaneo di San Pietro Nolasco e che da lui stesso ricevette l'abito, il Beato Pietro
de Solanes fu un famosissimo cavaliere laico che decorò l'Ordine Mercedario per insigne virtù. Con infinita umiltà, costanza nella preghiera e fervore nella fede, serenamente morì in pace. L'Ordine lo festeggia il 24 dicembre.
San Delfino di Bordeaux Delfino = delfino, animale sacro ad Apollo Bastone pastorale A Bordeaux in Aquitania, in Francia, san Delfino, vescovo, che fu unito a san Paolino da Nola da intima familiarità e si adoperò strenuamente per combattere l'eresia priscillianista.
San Gregorio di Spoleto Gregorio = colui che risveglia, dal greco Palma
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