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Sant'Elena
Di famiglia plebea, Elena venne ripudiata dal marito, il tribuno militare Costanzo Cloro, per ordine dell'imperatore Diocleziano. Quando il figlio Costantino, sconfiggendo il rivale Massenzio, divenne padrone assoluto dell'impero, Elena, il cui onore venne riabilitato, ebbe il titolo più alto cui una donna potesse aspirare, quello di «Augusta». Fu l'inizio di un'epoca nuova per il cristianesimo: l'imperatore Costantino, dopo la vittoria attribuita alla protezione di Cristo, concesse ai cristiani la libertà di culto. Un ruolo fondamentale ebbe la madre Elena: forse è stata lei a contribuire alla conversione, poco prima di morire, del figlio. Elena testimoniò un grande fervore religioso, compiendo opere di bene e costruendo le celebri basiliche sui luoghi santi. Ritrovò la tomba di Cristo scavata nella roccia e poco dopo la croce del Signore e quelle dei due ladroni. Il ritrovamento della croce, avvenuta nel 326 sotto gli occhi della pia Elena, produsse grande emozione in tutta la cristianità. A queste scoperte seguì la costruzione di molte basiliche. Morì probabilmente intorno al 330.
Elena = la splendente, fiaccola, dal greco
A Roma sulla via Labicana, santa Elena, madre dell'imperatore Costantino, che si adoperò con singolare impegno nell'assistenza ai poveri; piamente entrava in chiesa mescolandosi alle folle e in un pellegrinaggio a Gerusalemme alla ricerca dei luoghi della Natività, della Passione e della Risurrezione di Cristo onorò il presepe e la croce del Signore costruendo venerande basiliche.

Sant'Agapito
Agapito, probabilmente membro della nobile famiglia Anicia della città  di Palestrina, ricevette il dono della fin dagli inizi della sua vita, grazie alla predicazione di S. Pietro che sicuramente si recò ad  evangelizzare l'antica Praeneste patria del famosissimo tempio della  Fortuna Primigenia. All'età di 15 anni affrontò coraggiosamente il crudele martirio sotto l'imperatore Aureliano e il prefetto Antioco.
Morì decapitato fuori della città il 18 agosto 274. Parlano di sant'Agapito i più antichi sacramentari, tra cui quello Gelasiano e Gregoriano, e anche i più antichi martirologi, come il Gerominiano, il Fuldense e il Romano. E' quest'ultimo, che così riporta la notizia del martirio del  santo il 18 agosto: "In Praeneste, dies natalis (nascita al cielo) si sant'Agapito m., che essendo di 15 anni e ardendo di amore per Cristo, per ordine di Aureliano, fu steso sull'éculeo e battuto a lungo con  crudi flagelli; poi sotto Antioco prefetto, soffrì supplizi ancora più crudeli, e in ultimo, essendo esposto ai leoni e non riportando alcun danno, con il taglio della testa ricevette la corona". Nel luogo del martirio, intorno al IV sec., fu edificata una Basilica in suo onore della quale oggi si conservano solo alcuni resti e, successivamente,  venne costruito un piccolo cimitero dove i fedeli, che desideravano riposare accanto al sepolcro del martire, venivano tumulati. Il corpo di  sant'Agapito, in data incerta, venne poi traslato nel Duomo di Palestrina.
Palestrina (RM), Sant'Agapito (IS)
Agapito = amabile, dal greco
A Palestrina nel Lazio, sant'Agapíto, martire.

Sant'Alberto Hurtado Cruchaga
Sin da ragazzo aveva dovuto subire sulla propria carne le difficili condizioni del povero nella vita quotidiana. Rimasto giovanissimo orfano del padre, la madre dovette inviare i figli presso parenti. Alberto, di pronta intelligenza e forte volontà, lavorava al pomeriggio e spesso anche alla sera per contribuire al mantenimento della famiglia. Rimandò l'entrata nella Compagnia di Gesù, perché senti primario l'obbligo di offrire al suo più vicino prossimo, i familiari, il pane quotidiano. Compie gli studi presso la facoltà di legge e riesce a laurearsi nel 1923 in ancora giovane età; entra quindi nel noviziato della Compagnia di Gesù a Córdoba, in Argentina. Si lega alla Compagnia in maniera completa, vivendo la comunità come una famiglia in cui il singolo esplica la sua utile azione come ricerca e miglioramento interiore.
Completa gli studi di filosofia e teologia in Spagna e a Lovanio, in Belgio, dove nel 1933 viene ordinato sacerdote. Ritornato nel 1936 in Cile, gli vengono assegnati vari incarichi all'interno dell'Ordine e anche a livello pastorale esterno. Nel 1944, preoccupato ed attento alle difficoltà sociali delle classi di diseredati, avviò l'iniziativa dell'Hogar de Cristo. In piena attività una malattia incurabile lo colse e stroncò la sua esistenza all'età di cinquantuno anni.
Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco
A Santiago nel Cile, beato Alberto Hurtado Cruchaga, sacerdote della Compagnia di Gesù, che fondò un'opera per dare un vera casa ai senza tetto e ai vagabondi, soprattutto bambini.

Beato Martino Martinez Pascual
Martín Martínez Pascual nacque a Valdealgorfa, provincia di Teruel, l’11 novembre 1910. Dopo il quarto anno di teologia nel Seminario di Saragozza, nel 1934 entrò nella Fraternità dei Sacerdoti Operai Diocesani del Cuore di Gesù e terminò l’ultimo anno di teologia a Tortosa. Ordinato sacerdote il 15 giugno 1935, fu educatore e professore rispettivamente nel collegio vocazionale e nel seminario di Murcia. Allo scoppio della guerra civile spagnola e della conseguente persecuzione anticattolica, si sottrasse alla cattura e per circa venti giorni fuggì da una casa all’altra; si nascose nei campi portando con sé l’Eucaristia. Quando giunse in prigione, dove si trovavano gli altri religiosi, diede a tutti la comunione. Fu fucilato il 18 agosto 1936, vicino al cimitero del suo paese, Valdealgorfa. Aveva 25 anni e 14 mesi di sacerdozio. È stato beatificato il 1°ottobre 1995, insieme ad altri otto confratelli Sacerdoti Operai Diocesani.Presso Alcáñiz nel territorio di Tortosa in Spagna, beato Martino Martínez Pascual, sacerdote e martire, che, membro della Società dei Sacerdoti Operai Diocesani, nella medesima circostanza e nello stesso giorno ricevette anch'egli la corona di gloria.

San Floro
Gemelli e martiri, Floro e Lauro era stati istruiti nell'arte della scultura. Quando i loro maestri, cristiani come loro, subirono il martirio sotto l'imperatore Adriano (117-138), i due fratelli decisero di lasciare Bisanzio e recarsi nella penisola balcanica mettendosi al servizio del preside romano Licione nella città di Ulpiana (odierna Skopje in Macedonia). A loro si rivolse Licinio, figlio dell'imperatrice Elpidia, per costruire un tempio. L'opera fu portata a termine. E avvenne anche un fatto straordinario: il figlio del sacerdote pagano Anastasio venne colpito da una scheggia in un occhio e i fratelli operarono il prodigio di guarirlo e convertire il giovane Alessandro al cristianesimo. Quando videro che nel tempio venivano sistemate statue pagane, organizzarono una processione riparatrice e di notte fecero a pezzi gli idoli. Arrestati e condannati, furono calati in un pozzo e sepolti vivi. I (Avv.)/i
Floro = fiore, appartenente alla dea Flora, dal latino.
Palma

San Lauro e compagni
Gemelli e martiri, Floro e Lauro era stati istruiti nell'arte della scultura. Quando i loro maestri, cristiani come loro, subirono il martirio sotto l'imperatore Adriano (117-138), i due fratelli decisero di lasciare Bisanzio e recarsi nella penisola balcanica mettendosi al servizio del preside romano Licione nella città di Ulpiana (odierna Skopje in Macedonia). A loro si rivolse Licinio, figlio dell'imperatrice Elpidia, per costruire un tempio. L'opera fu portata a termine. E avvenne anche un fatto straordinario: il figlio del sacerdote pagano Anastasio venne colpito da una scheggia in un occhio e i fratelli operarono il prodigio di guarirlo e convertire il giovane Alessandro al cristianesimo. Quando videro che nel tempio venivano sistemate statue pagane, organizzarono una processione riparatrice e di notte fecero a pezzi gli idoli. Arrestati e condannati, furono calati in un pozzo e sepolti vivi. I (Avv.)/i
Lauro = alloro, dal latino
Palma

Beati Giacomo Falgarona Vilanova e Atanasio Vidaurreta Labra
Jaime FALGARONA VILANOVA. Nato a Argelaguer (Girona) i1 6 agosto 1912. Ucciso a Barbastro il 18 agosto 1936. Studente, 24 anni. Era devoto e dispo­nibile, buono e pacifico. Fedele alla vita spirituale, si impegnava nella pratica delle virtù religiose e nella preparazione all'apostolato.
Atanasio VIDAURRETA LABRA. Nato a Adiós (Navarra) il 2 maggio 1911. Ucciso a Barbastro il 18 agosto 1936. Studente, 25 anni. Gentile, cordiale, paziente e profondamente caritatevole, si sforzò di praticare le virtù religiose. Era ansioso di perfezionarsi nell'apostolato.
A Barbastro vicino a Huesca nell'Aragona in Spagna, beati Giacomo Falgarona Vilanova e Atanasio Vidaurreta Labra, religiosi della Congregazione dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria e martiri nella medesima persecuzione.

Beato Francesco Arias Martin
Padre Francesco Arias, sacerdote novizio della comunità dei Fatebenefratelli di Ciempozuelos, nato a Granada il 26 aprile 1884, aveva cercato inutilmente di nascondersi a Ciempozuelos in una piccola grotta dell'orto, ma fu infine ucciso in odio alla fede. E' stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1992.
A Valdemoro vicino a Madrid in Spagna, beato Francesco Arias Martín, sacerdote e martire, che, novizio nell'Ordine di San Giovanni di Dio, in epoca di persecuzione compì in breve tempo il suo cammino di perfezione.

Beata Paola Montaldi
Nata presso Volta Mantovana nel 1443, fu accolta tra le Clarisse del monastero Santa Lucia in Mantova. Il suo corpo è venerato nella chiesa parrocchiale di Volta Mantovana.
Paola = piccola di statura, dal latino
Giglio
A Mantova, beata Paola Montaldi, vergine, badessa dell'Ordine delle Clarisse, che rifulse per la devozione verso la Passione del Signore, l'assiduità nella preghiera e l'austerità di vita.

Beati Domenico de Molinar e Gaspare di Salamanca
I Beati Domenico de Molinar e Gaspere di Salamanca, mercedari spagnoli, predicarono la fede cristiana nel regno di Granada e liberarono 293 schiavi dalla prigionia dei mori nell'anno 1419. Dopo una vita colma di sante opere, con tanti meriti raggiunsero la felicità eterna del Signore.
L'Ordine li festeggia il 18 agosto.

Santi Martiri di Utica (Massa Candida)
Palma
A Utica in Africa, nell'odierna Tunisia, santi martiri della Massa Candida, che, più numerosi dei pesci tratti nella rete dagli Apostoli, fedeli al loro vescovo Quadrato, andarono gloriosamente incontro alla morte, professando tutti insieme Cristo Figlio di Dio.

Beato Antonio Banassat
In una galera ancorata al largo di Rochefort in Francia, beato Antonio Banassat, sacerdote e martire, che, parroco, imprigionato in odio alla fede durante la rivoluzione francese, passò al Signore consunto dagli stenti.

Sant'Eonio di Arles
Ad Arles nella Provenza in Francia, sant'Eonio, vescovo, che difese la sua Chiesa dall'eresia pelagiana e raccomandò al suo popolo come suo successore san Cesario, che egli aveva ordinato sacerdote.

Beato Vincenzo Maria Izquierdo Alcon
Nel villaggio di Rafelbunyol nel territorio di Valencia in Spagna, beato Vincenzo Maria Izquierdo Alcòn, sacerdote e martire, ucciso anch'egli in odio alla fede.

San Macario di Pelecete
In Bitinia, nell'odierna Turchia, transito di san Macario, egúmeno del monastero di Pelecete, che patì molto sotto l'imperatore Leone V per la difesa delle sacre immagini.

Beato Rinaldo da Concorezzo
Rinaldo = potente consigliere, dall'antico tedesco
Bastone pastorale
A Ravenna, beato Rinaldo da Concorezzo, vescovo, insigne per prudenza e carità.

Beato Leonardo
Nel monastero di Cava de' Tirreni in Campania, beato Leonardo, abate, straordinario uomo di pace.

San Firmino di Metz
A Metz nella Gallia belgica, in Francia, san Firmino, vescovo.

San Leone
A Mira in Licia, nell'odierna Turchia, san Leone, martire.

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