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Dedicazione della Basilica Lateranense All’inizio del IV secolo, Roma cominciò a cambiare il suo tradizionale aspetto architettonico grazie all’imperatore Costantino e all’attività edilizia da lui favorita. Egli fece costruire la basilica di San Giovanni in Laterano con un battistero e un palazzo che divenne la residenza dei vescovi di Roma. Cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano è la madre di tutte le chiese dell’urbe e dell’orbe. E’ il simbolo della fede dei cristiani nei primi secoli, che sentivano la necessità di riunirsi in un luogo comune e consacrato per celebrare la Parola di Dio e i Sacri Misteri. La festa odierna, come ben evidenzia la liturgia, è la festa di tutte le chiese del mondo.Festa della dedicazione
della basilica Lateranense, costruita dall'imperatore Costantino in onore di Cristo Salvatore come sede dei vescovi di Roma, la cui annuale celebrazione in tutta la Chiesa latina è segno dell'amore e dell'unità con il Romano Pontefice.
Beato Gabriele Ferretti Nacque in Ancona dalla nobile famiglia Ferretti nel 1385. Il Conte Liverotto, suo padre,
e Alvisia, sua madre, educarono Gabriele alle più squisite virtù cristiane, specialmente
alla purezza che traspariva dal suo comportamento angelico. A 18 anni si fece Religioso
francescano dell'Ordine dei Frati Minori. Nel chiostro studiò filosofia e teologia con
raro profitto, per cui ordinato Sacerdote, si dedico con frutto alla predicazione,
convertendo molti peccatori. Ebbe da Dio il privilegio di conoscere il futuro, e il
dono di guarire gli ammalati col semplice segno della Croce o al contatto della sua tonaca.
Nutrì tenera devozione alla Vergine Santissima, che spesso gli appariva col Bambino Gesù
tra le braccia nel silenzio della cella o nel bosco del Convento. Il 12 novembre 1456,
dopo una vita piena di virtù e di miracoli a favore degli umili e dei sofferenti, dolcemente spirava. S. Giacomo della Marca, ai funerali solennissimi, ne tesseva l'elogio dinanzi al Vescovo, al Senato e al popolo Anconetano. Presso le Sue spoglie incorrotte, che si venerano nella Chiesa dei Frati Minori in Ancona, si moltiplicano da secoli grazie e
miracoli; e i malati benedetti con l'olio della lampada del Beato Gabriele, ottengono
la sua celeste protezione. Ad Ancona, beato Gabriele Ferretti, sacerdote dell'Ordine dei
Minori, che rifulse nell'assistenza ai bambini e ai malati, nell'obbedienza e
nell'osservanza della regola.
Beata Elisabetta della Trinità Catez Elisabeth Catez nacque il 18 luglio 1880 nel Campo d'Avor presso Bourges (Francia), e
fu battezzata quattro giorni dopo. Nel 1887 la famiglia si trasferì a Digione. Quello
stesso anno muore il papà. Il 19 aprile 1890 riceve la Prima Comunione, l'anno dopo il
sacramento della Confermazione. Nel 1894 emise il voto di verginità. Sentendosi chiamata
alla vita religiosa chiese alla madre il permesso di poter entrare al Carmelo, ma questa
le oppose un netto rifiuto, finchè, non fu costretta a cedere ma a condizione che vi
entrasse al compimento della maggiore età. Il 2 agosto 1901 entrava nel Carmelo di
Digione dove l'8 dicembre 1901 vestì l'abito religioso. L'11 gennaio 1903 emise la
Professione religiosa. Il 21 gennaio dello stesso anno compì la cerimonia della velazione
monastica. I cinque anni della sua vita religiosa furono una continua ascesa verso Dio
ed il Signore purificò la sua anima con sofferenze spirituali, e con sofferenze corporali
attraverso il terribile morbo di Addison che la portò alla morte il 19 novembre 1906.
A Digione in Francia, beata Elisabetta della Santissima Trinità Catez, vergine dell'Ordine
delle Carmelitane Scalze, che sin dalla fanciullezza cercò e contemplò nel profondo del
cuore il mistero della Trinità e, ancora giovane, tra molte tribolazioni, giunse, come
aveva desiderato, all'amore, alla luce, alla vita.
Beato Ludovico (Luigi) Morbioli Il beato Ludovico dell'antica famiglia Morbioli è un mirabile esempio di santità penitente.
Dopo una giovinezza dissipata e gaudente, nel 1462, mentre si trovava a Venezia, fu afferrato dalla mano di Dio attraverso l'esperienza della malattia. La prospettiva della morte e l'amorosa assistenza dei Canonici Regolari di san Salvatore contribuirono al radicale cambiamento di vita, che al ritorno in patria colpì i vecchi compagni di bagordi.
Portando l'immagine del Crocifisso su un'asta, passò per le strade di Bologna e di
altre città d'Italia predicando la penitenza. Trascorse gli ultimi anni in umiltà e
preghiera silenziosa, alloggiando in un sottoscala del Palazzo Lùpari in via Dal Luzzo
n.4, ora trasformato in oratorio. Morì sul nudo pavimento, portando fino all'ultimo la
sua testimonianza a Cristo amico dei poveri e dei peccatori.A Bologna, beato Ludovico
Morbioli, che, convertitosi a Dio da una vita immersa nel vizio, scelse un severo tenore
di vita da penitente e richiamò con la parola e con l'esempio i cittadini alla pietà.
Beata Maria Micaela (Maria de la Salud Baldoví Trull) Nel luglio del 1936 le monache di Fons Salutis, monastero di bernardine situato a Algemesí,
vicino a Valencia, in Spagna, furono espulse dai comunisti. La badessa, Micaela Baldoví
Trull, molto amata dalle sue figlie, aveva esercitato il suo governo con molto spirito
materno e profonda comprensione delle umane debolezze. Dopo l'espulsione si rifugiò in
casa di sua sorella, ma tre mesi dopo furono entrambe arrestate e condotte al monastero
di Fons Salutis, convertito in prigione. Durante la notte del 9 novembre furono tratte
dal carcere e condotte al crocevia di Benifayó, sulla strada di Valencia, dove furono
assassinate. Al termine della guerra, dopo molti accertamenti per scoprire il luogo in
cui era avvenuta l'uccisione, i loro resti furono esumati e si trovarono le due teste
separate dal tronco, il che lascia supporre che le due sorelle furono decapitate. Madre
Maria Micaela è stata beatificata il 3 ottobre 2015.
Beato Monaldo da Capodistria Beato francescano, nacque in una famiglia di origine toscano-marchigiana nel XIII secolo a Pirano. In una città, Capodistria (Giustinopoli), dedita al commercio, fu un giurista, ma abbandonò la professione per vestire il saio francescano. Fu padre provinciale della Dalmazia dal 1240 al 1260, dedicandosi anche agli studi di teologia: a lui sono attribuiti alcuni commenti della Bibbia e diversi sermoni. L'opera certamente sua, che gli ha tributato una fama perenne, è la «Summa Juris Canonici», detta «Summa Monaldina». Per tale opera, che ebbe diffusione in tutta Europa e la cui prima copia a stampa è del 1516, può essere considerato il più importante giurista francescano del XIII secolo. Monaldo morì a Capodistria nel 1280. L'arca contente le spoglie del beato sono conservate a Trieste, nella chiesa francescana di Santa Maria Maggiore, dove giunsero, dopo alterne vicende, il 22 dicembre 1954.
Beato Grazia (Graziano) da Cattaro Il beato Grazia nacque il 27 novembre 1438 a Mulla, frazione di Kotor [antica Cattaro] (Carna Gora, Montenegro) allora appartenente al territorio della Repubblica di Venezia. Fece il marinaio fino all’età di 30 anni. Dopo aver ascoltato a Venezia una predica del grande oratore agostiniano Simonetto da Camerino, entrò nell’Ordine come fratello laico. Morì a Venezia l’8 novembre dell’anno 1508. Si distinse per umiltà, laboriosità, spirito di penitenza e amore all’Eucaristia. I suoi resti furono trasportati e si conservano a Mulla. Leone XIII confermò il suo culto nel 1889. A Murano in Veneto, beato Grazia da Cáttaro, religioso dell'Ordine di Sant'Agostino, che, dopo essere vissuto in grande povertà alla guida di una piccola imbarcazione per procurarsi il cibo, spinto dai sermoni del beato Simone da Camerino, chiese di poter indossare l'abito religioso e condusse una vita pia.
Sant'Agrippino di Napoli A Napoli sant'Agrippino era popolare quasi quanto san Gennaro. Secondo la tradizione,
Agrippino fu il sesto vescovo della diocesi partenopea, e uno scrittore del IX secolo
lo elogia così: «Innamorato della patria, difensore della città, egli non cessa di pregare
ogni giorno per noi, suoi servitori». Di lui non ci sono molte notizie. Visse alla fine del
III secolo, e la traslazione delle reliquie avvenne nella cosiddetta Stefania, cioè nella
chiesa costruita nel V secolo per far posto alla nuova cattedrale. In precedenza le reliquie di sant'Agrippino avevano riposato nelle catacombe di san Gennaro. Furono ritrovate dal cardinale Spinelli nel 1774.
Agrippino = diminutivo di Agrippa Bastone pastorale A Napoli, sant'Agrippino, vescovo, che fu tra i primi che antichi documenti dichiarano difensore della città.
Beato Enrico (Henryk) Hlebowicz Il beato Henryk Hlebowicz, sacerdote diocesano polacco, nacque a Grondo il 1° giugno 1904,
morto a Borysów il 9 novembre 1941. Fu beatificato da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia)
il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi. Nella cittadina di Borysów in Polonia,
beato Enrico Hlebowicz, sacerdote e martire, fucilato durante la guerra in odio alla fede.
Beata Maria del Monte Carmelo del Bambino Gesù Gonzalez-Ramon Garcia-Prieto Maria del Monte Carmelo di Gesù Bambino, al secolo Maria del Carmen Gonzalez-Ramon
Garcia-Prieto, fondò la Congregazione delle Suore Terziarie Francescane dei Sacri
Cuori di Gesù e Maria. Dichiarata "venerabile" il 7 aprile 1984, Benedetto XVI l'ha
beatificata il 6 maggio 2007.
Sant'Ursino (Orsino) di Bourges Primo prelato di Bourges, Francia. Trasformò in chiesa la casa del senatore Leocadio.
Presso Bourges in Francia, sant'Orsino, primo vescovo, che annunciò al popolo Cristo
Signore e per i credenti, per la massima parte poveri, trasformò in chiesa la casa di
Leucadio, senatore delle Gallie ancora pagano.
Beato Giorgio Napper A Oxford in Inghilterra, beato Giorgio Napper, sacerdote e martire, che tanto nell'esercizio
clandestino del suo ministero quanto in carcere operò mirabilmente per guadagnare anime
a Cristo nella Chiesa e per il suo sacerdozio meritò di ricevere, sotto il re Giacomo
I, la corona del martirio.
Beata Giovanna di Signa A Signa presso Firenze, beata Giovanna, vergine, che condusse vita solitaria per Cristo.
Sante Eustolia e Sopatra A Costantinopoli, sante Eustolia e Sópatra, vergini e monache.
San Vitone di Verdun A Verdun nella Gallia belgica, ora in Francia, san Vito, vescovo.
San Giorgio A Lodève nella Gallia narbonense, ora in Francia, san Giorgio, vescovo.
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