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               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| 2 Re 25 | 
      
      
      [1] Nell'anno nono del suo regno, nel decimo mese,
      il dieci del mese, Nabucodònosor re di Babilonia, con tutto l'esercito,
      marciò contro Gerusalemme, la circondò da tutte le parti e le costruì
      intorno opere d'assedio.
      
      [2] La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa.
      
      [3] Al nono giorno del quarto mese, quando la fame dominava la città e
      non c'era più pane per la popolazione,
      
      [4] fu aperta una breccia nelle mura della città. Allora tutti i soldati
      fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due
      mura, presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano tutt'intorno alla
      città, presero la via dell'Araba.
      
      [5] I soldati dei Caldei inseguirono il re nelle steppe di Gerico, mentre
      tutto il suo esercito si disperse abbandonandolo.
      
      [6] Il re fu preso e condotto dal re di Babilonia a Ribla ove fu
      pronunziata contro di lui la sentenza.
      
      [7] Furono uccisi alla presenza di Sedecìa i suoi figli e a lui Nabucodònosor
      fece cavare gli occhi, l'incatenò e lo condusse a Babilonia.
      
      [8] Il settimo giorno del quinto mese - era l'anno decimonono del re
      Nabucodònosor re di Babilonia - Nabuzardàn, capo delle guardie,
      ufficiale del re di Babilonia, entrò in Gerusalemme,
      
      [9] bruciò il tempio, la reggia e tutte le case di Gerusalemme, dando
      alle fiamme tutte le case di lusso.
      
      [10] Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì
      il muro intorno a Gerusalemme.
      
      [11] Nabuzardàn capo delle guardie deportò il resto del popolo che era
      stato lasciato in città, quanti erano passati disertori al re di
      Babilonia e il resto della moltitudine.
      
      [12] Il capo delle guardie lasciò alcuni fra i più poveri del paese come
      vignaioli e come campagnoli.
      
      [13] I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le
      basi e il bacino grande di bronzo, che erano ivi, e asportarono tutto il
      loro bronzo in Babilonia.
      [14] Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, le coppe e
      tutte le suppellettili di bronzo che servivano al culto.
      
      [15] Il capo delle guardie prese ancora i bracieri e i bacini, quanto era
      d'oro puro e quanto era d'argento puro.
      
      [16] Quanto alle due colonne, al grande bacino e alle basi, tutto opera di
      Salomone per il tempio, non si poteva calcolare il peso del loro bronzo,
      cioè di tutti questi oggetti.
      
      [17] Delle colonne, poi, ciascuna era alta diciotto cubiti ed era
      sormontata da un capitello di bronzo, la cui altezza era di cinque cubiti;
      tutto intorno al capitello c'erano un reticolato e melagrane, tutto di
      bronzo; così pure era l'altra colonna.
      
      [18] Il capo delle guardie prese Seraià, sacerdote capo, e Zofonia,
      sacerdote del secondo ordine, insieme con tre custodi della soglia.
      
      [19] Dalla città egli prese un funzionario, che era a capo dei guerrieri,
      cinque uomini fra gli intimi del re, che furono trovati in città, il
      segretario del capo dell'esercito, che arruolava il popolo del paese, e
      sessanta uomini del popolo del paese, che si trovavano in città.
      
      [20] Nabuzardàn capo delle guardie li prese e li condusse al re di
      Babilonia, a Ribla.
      
      [21] Il re di Babilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così
      fu deportato Giuda dal suo paese.
      
      [22] Quanto al popolo che restava nel paese di Giuda, lasciatovi da
      Nabucodònosor re di Babilonia, gli fu posto a loro capo Godolia figlio di
      Achikam, figlio di Safàn.
      
      [23] Quando tutti i capi delle bande armate e i loro uomini seppero che il
      re di Babilonia aveva fatto governatore Godolia, si presentarono a costui
      in Mizpà. Essi erano: Ismaele figlio di Netania, Giovanni figlio di
      Kareach, Seraia figlio di Tancùmet, il Netofatita e Iaazania figlio del
      Maacateo, insieme con i loro uomini.
      
      [24] Godolia giurò a loro e ai loro uomini: "Non temete da parte
      degli ufficiali dei Caldei; rimanete nel paese e servite il re di
      Babilonia; sarà per il vostro meglio".
      
      [25] Nel settimo mese venne Ismaele figlio di Netania, figlio di Elisama,
      di stirpe regale, con dieci uomini; costoro colpirono a morte Godolia, i
      Giudei e i Caldei che erano con lui in Mizpà.
      
      [26] Tutti, dal più piccolo al più grande, e tutti i capi delle bande
      armate si mossero per andare in Egitto, perché temevano da parte dei
      Caldei.
      [27] Ora nell'anno trentasette della deportazione di Ioiachìn, re di
      Giuda, nel decimosecondo mese, il ventisette del mese, Evil-Merodach re di
      Babilonia, nell'anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachìn re di
      Giuda e lo fece uscire dalla prigione.
      
      [28] Gli parlò con benevolenza, gli assegnò un seggio superiore ai seggi
      dei re che si trovavano con lui in Babilonia
      
      [29] e gli fece cambiare le vesti che aveva portato nella prigione. Ioiachìn
      mangiò sempre dalla tavola del re per tutto il resto della sua vita.
      
      [30] Il suo vitto quotidiano gli fu assicurato sempre dal re di Babilonia,
      finché visse.