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               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Giuditta 6 | 
      
      
      [1] Quando 
      si fu calmata l'agitazione degli uomini che presenziavano tutt'intorno al 
      convegno, parlò Oloferne, comandante supremo dell'esercito di Assur, 
      rivolgendosi ad Achior alla presenza di tutta quell'assemblea di stranieri 
      e a tutti i Moabiti: 
      
      [2] "Chi sei tu, Achior, e i mercenari di Efraim, per profetare in mezzo a 
      noi come hai fatto oggi e suggerire di non combattere il popolo d'Israele, 
      perché il loro Dio li proteggerà dall'alto? E che altro dio c'è se non 
      Nabucodònosor? Questi invierà la sua forza e li sterminerà dalla terra, né 
      servirà il loro Dio a liberarli. 
      
      [3] Saremo noi suoi servi a spazzarli via come un sol uomo, perché non 
      potranno sostenere l'impeto dei nostri cavalli. 
      
      [4] Li bruceremo in casa loro, i loro monti s'inebrieranno del loro 
      sangue, i loro campi si colmeranno dei loro cadaveri, né potrà resistere 
      la pianta dei loro piedi davanti a noi, ma saranno tutti distrutti. Questo 
      dice Nabucodònosor, il signore di tutta la terra: così ha parlato e le sue 
      parole non potranno essere smentite. 
      
      [5] Quanto a te, Achior, mercenario di Ammon, che hai detto queste cose 
      nel giorno della tua sventura, non vedrai più la mia faccia da oggi fino a 
      quando farò vendetta di questa razza che viene dall'Egitto. 
      
      [6] Allora il ferro dei miei soldati e la numerosa schiera dei miei 
      ministri trapasserà i tuoi fianchi e tu cadrai fra i loro cadaveri, quando 
      io tornerò a vederti. 
      
      [7] I miei servi ora ti esporranno sulla montagna e ti porranno in una 
      delle città sul percorso; 
      
      [8] non morirai finché non sarai sterminato con loro. 
      
      [9] Ma se speri in cuor tuo che essi non saranno presi, non sia il tuo 
      aspetto così depresso. Ho detto: nessuna mia parola andrà a vuoto". 
      
      [10] Allora Oloferne diede ordine ai suoi servi, che erano di turno nella 
      sua tenda, di prendere Achior, di esporlo vicino a Betulia e di 
      abbandonarlo nelle mani degli Israeliti. 
      
      [11] I suoi servi lo presero e lo condussero fuori dell'accampamento in 
      aperta campagna, lo menarono dal mezzo della pianura verso la montagna e 
      si trovarono presso le fonti che erano sotto Betulia. 
      
      [12] Quando gli uomini della città li scorsero sulla cresta del monte, 
      presero le armi e uscirono dalla città dirigendosi verso la cresta. Tutti 
      i frombolieri occuparono i sentieri di accesso e si misero a lanciare 
      pietre su di loro. 
      
      [13] Quelli ridiscesero al riparo del monte, legarono Achior e lo 
      abbandonarono gettandolo a terra alle falde del monte, quindi fecero 
      ritorno al loro signore. 
      
      [14] Gli Israeliti scesero dalla loro città, si avvicinarono a lui, lo 
      slegarono, lo condussero in Betulia e lo presentarono ai capi della città,
      
      
      [15] che in quel tempo erano Ozia figlio di Mica della tribù di Simeone, 
      Cabri figlio di Gotonièl e Carmi figlio di Melchièl. 
      
      [16] Radunarono subito tutti gli anziani della città e tutti i giovani e 
      le donne accorsero al luogo del raduno. Posero Achior in mezzo a tutta 
      quell'adunanza e Ozia lo interrogò sull'accaduto. 
      
      [17] Quegli riferì loro le parole del consiglio di Oloferne e tutto il 
      discorso che Oloferne aveva pronunziato in mezzo ai capi degli Assiri e 
      quanto aveva detto superbamente contro il popolo d'Israele. 
      
      [18] Allora tutto il popolo si prostrò ad adorare Dio e alzò queste 
      suppliche: 
      
      [19] "Signore, Dio del cielo, guarda la loro superbia, abbi pietà 
      dell'umiliazione della nostra stirpe e accogli benigno in questo giorno la 
      presenza di coloro che sono consacrati a te". 
      
      [20] Poi confortarono Achior e gli rivolsero parole di gran lode; 
      
      [21] Ozia da parte sua lo accolse dopo l'adunanza nella sua casa e offrì 
      un banchetto a tutti gli anziani; per tutta quella notte invocarono 
      l'aiuto del Dio d'Israele.