| 
               www.maranatha.it/mobile  | 
          
| 
               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Giuditta 9 | 
      
      
      [1] Allora 
      Giuditta cadde con la faccia a terra e sparse cenere sul capo e mise allo 
      scoperto il sacco di cui sotto era rivestita e, nell'ora in cui veniva 
      offerto nel tempio di Dio in Gerusalemme l'incenso della sera, Giuditta 
      supplicò a gran voce il Signore: 
      
      [2] "Signore, Dio del padre mio Simeone, tu hai messo nella sua mano la 
      spada della vendetta contro gli stranieri, contro coloro che avevano 
      sciolto a ignominia la cintura d'una vergine, ne avevano denudato i 
      fianchi a vergogna e ne avevano contaminato il grembo a infamia. Tu avevi 
      detto: non si deve fare tal cosa! ma essi l'hanno fatta. 
      
      [3] Per questo hai consegnato alla morte i loro capi e al sangue quel loro 
      giaciglio, macchiato del loro inganno, ripagato con l'inganno; hai 
      abbattuto i servi con i loro capi e i capi sui loro troni. 
      
      [4] Hai destinato le loro mogli alla preda, le loro figlie alla schiavitù, 
      tutte le loro spoglie alla divisione tra i tuoi figli diletti, perché 
      costoro, accesi del tuo zelo, erano rimasti inorriditi della profanazione 
      del loro sangue e a te avevano gridato chiamandoti in aiuto. Dio, Dio mio, 
      ascolta anche me che sono vedova. 
      
      [5] Tu hai preordinato ciò che precedette quei fatti e i fatti stessi e 
      ciò che seguì. Tu hai disposto le cose presenti e le future e quello che 
      tu hai pensato si è compiuto. 
      
      [6] Le cose da te deliberate si sono presentate e hanno detto: Ecco ci 
      siamo; perché tutte le tue vie sono preparate e i tuoi giudizi sono 
      preordinati. 
      
      [7] Or ecco gli Assiri hanno aumentato la moltitudine dei loro eserciti, 
      vanno in superbia per i loro cavalli e i cavalieri, si vantano della forza 
      dei loro fanti, poggiano la loro speranza sugli scudi e sulle lance, sugli 
      archi e sulle fionde e ignorano che tu sei il Signore che disperdi le 
      guerre; 
      
      [8] Signore è il tuo nome. Abbatti la loro forza con la tua potenza e 
      rovescia la loro violenza con la tua ira: fanno conto di profanare il tuo 
      santuario, di contaminare la Dimora ove riposa il tuo nome e la tua 
      gloria, di abbattere con il ferro il corno del tuo altare. 
      
      [9] Guarda la loro superbia, fà scendere la tua ira sulle loro teste; 
      infondi a questa vedova la forza di fare quello che ho deciso. 
      
      [10] Con l'inganno delle mie labbra abbatti il servo con il suo padrone e 
      il padrone con il suo ministro; spezza la loro alterigia per mezzo di una 
      donna. 
      
      [11] Perché la tua forza non sta nel numero, né sugli armati si regge il 
      tuo regno: tu sei invece il Dio degli umili, sei il soccorritore dei 
      derelitti, il rifugio dei deboli, il protettore degli sfiduciati, il 
      salvatore dei disperati. 
      
      [12] Sì, sì, Dio del padre mio e di Israele tua eredità, Signore del cielo 
      e della terra, creatore delle acque, re di tutte le tue creature, ascolta 
      la mia preghiera; 
      
      [13] fà che la mia parola e l'inganno diventino piaga e flagello di 
      costoro, che fanno progetti crudeli contro la tua alleanza e il tuo tempio 
      consacrato, contro il monte elevato di Sion e la sede dei tuoi figli. 
      
      [14] Dà a tutto il tuo popolo e ad ogni tribù la prova che sei tu il 
      Signore, il Dio d'ogni potere e d'ogni forza e non c'è altri fuori di te, 
      che possa proteggere la stirpe d'Israele".