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               LA SACRA BIBBIA Edizione CEI  | 
          
| Ebrei 2 | 
      
      
      [1] Proprio per questo bisogna che ci 
      applichiamo con maggiore impegno a quelle cose che abbiamo udito, per non 
      andare fuori strada. 
      
      [2] Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è 
      dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta 
      punizione, 
      
      [3] come potremo scampare noi se trascuriamo una salvezza così grande? 
      Questa infatti, dopo essere stata promulgata all'inizio dal Signore, è 
      stata confermata in mezzo a noi da quelli che l'avevano udita, 
      
      [4] mentre Dio testimoniava nello stesso tempo con segni e prodigi e 
      miracoli d'ogni genere e doni dello Spirito Santo, distribuiti secondo la 
      sua volontà. 
      
      [5] Non certo a degli angeli egli ha assoggettato il mondo futuro, del 
      quale parliamo. 
      
      [6] Anzi, qualcuno in un passo ha testimoniato: 
      Che cos'è l'uomo perché ti ricordi di lui 
      o il figlio dell'uomo perché tu te ne curi? 
      
      [7] Di poco l'hai fatto inferiore agli angeli, 
      di gloria e di onore l'hai coronato 
      
      [8] e hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi. 
      Avendogli assoggettato ogni cosa, nulla ha lasciato che non gli fosse 
      sottomesso. Tuttavia al presente non vediamo ancora che ogni cosa sia a 
      lui sottomessa. 
      
      [9] Però quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo 
      ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, 
      perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
      
      
      [10] Ed era ben giusto che colui, per il quale e del quale sono tutte le 
      cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante 
      la sofferenza il capo che li ha guidati alla salvezza. 
      
      [11] Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono 
      tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli 
      fratelli, 
      
      [12] dicendo: 
      Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, 
      in mezzo all'assemblea canterò le tue lodi; 
      
      [13] e ancora: 
      Io metterò la mia fiducia in lui; 
      e inoltre: 
      Eccoci, io e i figli che Dio mi ha dato. 
      
      [14] Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli 
      ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui 
      che della morte ha il potere, cioè il diavolo, 
      
      [15] e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a 
      schiavitù per tutta la vita. 
      
      [16] Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di 
      Abramo si prende cura. 
      
      [17] Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un 
      sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio, 
      allo scopo di espiare i peccati del popolo. 
      
      [18] Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto 
      personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la 
      prova.